È in corso in questi giorni la discussione sul quadro finanziario pluriennale (MFF, Multiannual financial framework) dell’Unione Europea per il periodo 2021-2027: il MFF è lo strumento col quale l’Unione imposta i limiti di spesa per il periodo indicato sulle risorse che provengono dal bilancio comunitario. La presidenza di turno finlandese ha presentato, a inizio dicembre, un documento in cui, per il periodo 2021-2027, viene proposto un tetto per gli impegni di spesa fissato all’1,07% del Prodotto Interno Lordo (che equivarrebbe a 1.087 miliardi di euro per sette anni). Un ridimensionamento significativo rispetto all’attuale 1,16%, che comporterebbe notevoli tagli a settori strategici per l’Unione Europea: la proposta ha dunque incontrato il disappunto di molti leader, tra cui il presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte: per il governo, quella finlandese è una proposta “al ribasso, poiché comporta riduzioni di spesa rilevanti, ma soprattutto risulta nel complesso sbilanciata”.
Per Johan van Overtveldt, presidente della Commissione Bilancio del Parlamento Europeo, “la proposta della presidenza finlandese è molto al di sotto delle aspettative del Parlamento quando si tratta di incontrare gli obiettivi dell’Unione in fatto di investimenti, politiche per la gioventù, clima e sicurezza”. Secondo van Overtveldt, “c’è ancora molto lavoro da fare per arrivare a un accordo”. La proposta finlandese introduce anche pesanti tagli nel settore della cultura, fortemente criticati da Sabine Verheyen, presidente della Commissione Cultura. “La proposta”, ha fatto sapere in una nota, “è davvero molto lontana dagli obiettivi. Al momento, si prevedono tagli del 20% (rispetto alla proposta della Commissione europea) per tutti i programmi, del 48% (rispetto alla proposta del Parlamento) per Erasmus+, e del 53% (rispetto alla proposta del Parlamento) per Europa Creativa. Tutto ciò è profondamente preoccupante. Il Parlamento aveva proposto di triplicare i fondi per Erasmus+, perché vogliamo che il nuovo programma faccia di più per più persone, in modo da raggiungere chi ha poche possibilità e in modo da implementare al meglio le iniziative che rappresentano il fiore all’occhiello di ciò che la Commissione propone (le Università Europee, la Formazione Professionale, i Centri d’Eccellenza e DiscoverEU). Necessitiamo di un bilancio che possa soddisfare queste ambizioni e quanto è adesso sul tavolo è troppo poco. Inoltre, il Parlamento aveva anche insistito sull’opportunità di raddoppiare le risorse per Europa Creativa. Questo è l’unico programma dell’UE per il settore della cultura e la creatività e al momento le domande superano di gran lunga l’offerta. Ancora, dobbiamo fare molto di più se vogliamo dare valore aggiunto al settore e alle persone che sono coinvolte nel settore”.
Molto contrario ai tagli anche il presidente del parlamento europeo, David Sassoli, che ha fatto sapere che il Parlamento non voterà la proposta. “Ho bisogno di voi, così come del governo italiano, perché negli scorsi giorni sono andato al Consiglio europeo e ho detto loro che noi, all’unanimità, il bilancio europeo, dove c’è un taglio del 20% alla cultura, non lo voteremo”. Lo ha detto nel corso della conferenza stampa di chiusura di Matera 2019. “Per fare questo”, ha detto Sassoli nelle parole riportate dall’agenzia AgCult, “abbiamo bisogno della saggezza, della prudenza e del coraggio del governo italiano e dell’opinione pubblica. Sapete quanto è importante avere risorse, e per noi questo sarà un anno particolarmente importante: con quel bilancio decideremo cosa saremo nei prossimi sette anni. Quest’anno è stato un successo per voi e per gli italiani, avete restituito molto all’Europa e soprattutto avete detto all’Europa che il Mezzogiorno d’Italia c’è. L’avete fatto con uno spirito importante, di coesione e con risultati molto importanti. Questo è stato un anno di rodaggio e non finisce oggi: avete un nome nel mondo, bisogna che tutto questo diventi una leva di sviluppo, di crescita e di lavoro”.
Nell’immagine: David Sassoli. Ph. Credit Olaf Kosinsky
Bilancio Unione Europea, si prospetta un taglio del 20% alla cultura. Sassoli: “non lo voteremo” |