“L'arte non è un accessorio, la cultura è il nostro cemento”: David Sassoli e la cultura


Addio al presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Nel mondo della cultura lo ricordiamo per i molti interventi a sostegno della cultura e del patrimonio culturale. Ecco alcune delle sue dichiarazioni. 

Ci ha lasciati questa notte David Sassoli, presidente del Parlamento europeo: giornalista professionista (fu vicedirettore del TG1 dal 2006 al 2009) prima di entrare in politica e diventare parlamentare europeo del Pd per tre mandati consecutivi e poi, dal 3 luglio 2019 fino alla scomparsa, presidente del Parlamento europeo, Sassoli è scomparso a causa di complicazioni dovute a un mieloma (un tumore del sangue) che lo affliggeva e del quale non aveva mai parlato pubblicamente.

Ricordato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come persona che “ha saputo accompagnare una svolta decisiva per il futuro dell’Europa: dai diritti civili e sociali, al dialogo con gli altri Paesi, a partire dal Mediterraneo”, come “uomo del dialogo”, e come “politico appassionato, leader leale, rigoroso” che “ha saputo nutrire con la sua cultura una iniziativa politica al servizio delle persone e delle istituzioni”, Sassoli è stato anche politico fortemente convinto del valore della cultura e dei beni culturali, temi sui quali si è più volte espresso. Ecco alcuni dei suoi interventi.

David Sassoli
David Sassoli

1. L’impegno contro i tagli alla cultura nel bilancio europeo

David Sassoli, poco prima delle festività natalizie del 2019, si era impegnato in prima persona contro i tagli alla cultura previsti nel bilancio europeo per il periodo 2021-2027: “Negli scorsi giorni sono andato al Consiglio europeo e ho detto loro che noi, all’unanimità, il bilancio europeo, dove c’è un taglio del 20% alla cultura, non lo voteremo”, aveva dichiarato all’epoca. “Abbiamo bisogno della saggezza, della prudenza e del coraggio del governo italiano e dell’opinione pubblica. Sapete quanto è importante avere risorse, e per noi questo sarà un anno particolarmente importante: con quel bilancio decideremo cosa saremo nei prossimi sette anni. Quest’anno è stato un successo per voi e per gli italiani, avete restituito molto all’Europa e soprattutto avete detto all’Europa che il Mezzogiorno d’Italia c’è. L’avete fatto con uno spirito importante, di coesione e con risultati molto importanti. Questo è stato un anno di rodaggio e non finisce oggi: avete un nome nel mondo, bisogna che tutto questo diventi una leva di sviluppo, di crescita e di lavoro”. I tagli furono poi scongiurati.

2. Cultura come cemento sociale per il mondo post-pandemia

“Il patrimonio culturale dell’Europa, ricco e vario, è il cemento che promuove il nostro comune senso di appartenenza europeo”, dichiarava Sassoli nel gennaio 2021 nella sua introduzione al rapporto Rebuilding Europe. Non solo contribuisce alla coesione sociale della nostra società, alla nostra democrazia e alla nostra economia, ma riflette anche la nostra diversità, i valori, la storia e lo stile di vita europei. In quanto tale, deve essere amato e sostenuto. Stiamo affrontando tempi difficili. Il Parlamento europeo ha riconosciuto fin dall’inizio i drammatici effetti della pandemia di Covid-19 sul settore culturale e della creatività e sui numerosi professionisti della cultura, autori, compositori, musicisti, scrittori e altro ancora, uomini e donne il cui presente e futuro sono diventati molto incerti. Fin dall’inizio, abbiamo invitato le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a riconoscere la necessità di un massiccio sostegno alla cultura. Per diversi mesi il Parlamento si è battuto con le unghie e con i denti per aumentare il budget destinato alla cultura nel quadro finanziario pluriennale. Il programma Europa Creativa è stato notevolmente potenziato e questa vittoria testimonia il nostro impegno a rispondere ai bisogni dei cittadini e al settore culturale e creativo. Abbiamo inoltre esortato con forza ogni Stato membro a garantire che sia preservato il posto fondamentale che la cultura merita nel piano di ripresa economica. Dobbiamo pensare alla cultura non solo come perno di ripresa ma anche come cemento sociale di un mondo post-Covid-19 da ricostruire, in cui dovranno essere ricollegati i legami interpersonali. In un’epoca in cui l’oscurità sembrava aver preso il sopravvento sulle nostre vite private, luoghi culturali, concerti, cinema e teatri, gli europei hanno preso i loro strumenti e cantato sui loro balconi. L’arte ha un potere catartico che può accompagnare una società post-pandemica sulla strada della resilienza. L’arte non è un accessorio, è un viatico. L’arte non è ’politica’; è ’poetica’ – una forza creativa che ci anima e ci permette di vivere insieme, di sopravvivere, individualmente e collettivamente".

3. Il valore del patrimonio culturale: il discorso per i vincitori degli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards 2021

Un intervento sul valore del patrimonio culturale è quello che David Sassoli ha tenuto in occasione della premiazione dell’edizione 2021 degli European Heritage Awards. Eccone di seguito uno stralcio: “Il patrimonio culturale racconta la nostra storia, contribuisce a rendere l’Europa protagonista, a farci sentire tutti parte di questa comunità, è un mezzo per combattere l’odio, il nazionalismo, l’esclusione, per favorire la nostra coesione, per rafforzare la nostra umanità, per dare un senso alla nostra appartenenza, e per costruire il futuro che vogliamo lasciare alle giovani generazioni, uniti nella diversità (una frase che ci ricorda che la diversità va rispettata ed esaltata). Lo stesso vale per il nostro patrimonio culturale, verso il quale abbiamo delle responsabilità, come chiaro esempio di testimonianza. Testimonianze troppo spesso distrutte dalla furia omicida della guerra, della devastazione, degli attacchi intenzionali degli edifici dedicati alla religione, all’educazione, all’arte, alla scienza, a scopi caritatevoli, a monumenti storici: sono qualificati come crimini contro l’umanità dalla corte penale internazionale. I monumenti sono parte integrante della nostra identità comune, raccontano la nostra storia, contribuiscono a mantenere viva la memoria. Avere cura è fondamentale, per non dimenticare le nostre radici e per rafforzare il senso di solidarietà che forse proprio questi tempi così difficili ci hanno fatto riscoprire. Vorrei congratularmi con i ventiquattro vincitori del premio europeo per il patrimonio culturale: ognuno di voi ha dato un contributo alla protezione, alla valorizzazione, alla promozione del nostro ricco patrimonio culturale e alla costruzione comune del futuro dell’Europa”.

4. Il discorso per il Cultural Deal per l’Europa

Il 19 novembre 2020, con un video messaggio, David Sassoli introduceva l’evento “A Cultural Deal for Europe”, in cui si sarebbero discusse le misure per la ripresa del settore della cultura dopo il Covid. Ecco uno stralcio del discorso: “La dimensione culturale non è un aspetto secondario delle nostre società, anzi è determinante per la qualità della nostra vita. Ed è per questo che il Parlamento europeo si è impegnato fin dall’inizio per sostenere quello che rappresenta un settore cruciale per la costruzione di un mondo nuovo. Il patrimonio culturale, l’arte figurativa, la musica, il cinema, lo spettacolo non sono aspetti secondari, ma sono elementi che contribuiscono ad arricchire la nostra cittadinanza, la nostra cittadinanza europea, a darci personalità. Per questo lo scorso settembre il Parlamento ha adottato una risoluzione che invita tutti gli Stati membri a riconoscere la necessità di un sostegno massiccio alla cultura, di dedicarvi una parte significativa delle misure per la ripresa economica [...]. I luoghi della cultura sono soprattutto luoghi d’incontro. La conferenza sul futuro dell’Europa, che è un’ambizione di questa legislatura, sarà l’occasione per i cittadini europei di proclamare il loro viscerale attaccamento alla creazione culturale e al patrimonio culturale, che sono le fondamenta delle loro identità, delle loro convivenze, della loro speranza”.

5. Dobbiamo conoscere e apprezzare le ricchezze culturali nascoste nei piccoli borghi

Da presidente del Parlamento europeo, David Sassoli si è molto impegnato per la direttiva copyright e ha spinto più volte l’Italia a recepirla (l’Italia l’ha recepita nel mese di novembre 2021). Ecco cosa diceva Sassoli durante il discorso di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019: “In questa legislatura sarà necessario triplicare i fondi del programma Erasmus, aumentare il budget di Europa Creativa, destinare nuove risorse al programma quadro sulla ricerca, promuovere l’eccellenza e la rete delle università europee, migliorare i programmi di scambio internazionale e dare piena attuazione all’agenda europea per la cultura. Faccio appello perché il Parlamento italiano recepisca uno dei provvedimenti più importanti dell’ultima legislatura, la direttiva sul diritto d’autore, sul copyright. Non dev’essere rubato il lavoro di nessuno! Dev’essere remunerato, e noi lo diciamo ai giganti del web: l’Europa lo può fare. Ecco perché abbiamo bisogno di un’Europa più forte. Come sarebbe possibile regolare l’attività dei giganti della rete che hanno a disposizione di enormi risorse? Quale paese europeo potrebbe farlo da solo? Abbiamo bisogno dell’Europa per dire che le tasse si pagano nei paesi dove si fanno i profitti”.


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