Il 2018 della tutela inizia con una protesta contro il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini. Una lettera pubblicata dal sito Emergenza Cultura, e firmata da diverse personalità della tutela e della cultura (tra gli altri, in ordine di comparizione nell’elenco dei firmatari, Adriano La Regina, Andrea Emiliani, Desideria Pasolini dall’Onda, Jadranka Bentini, Lucia Fornari Schianchi, Bruno Toscano, Andrea Camilli, Maria Teresa Filieri, Vezio De Lucia, Francesca Valli, Paolo Maddalena, Tomaso Montanari, Maria Pia Guermandi) si scaglia contro “la situazione di caos e di paralisi creata dalla ’riforma’ Franceschini separando la valorizzazione (nel senso di monetizzazione) dalla tutela e privilegiando la prima a discapito della seconda”.
Tra i motivi della protesta, si evince dalla lettera, figurano la misura interna al Ministero che obbliga i tecnici della tutela a non rilasciare dichiarazioni alla stampa, la spesa pubblica per la cultura che rimane tra le più basse d’Europa (“un terzo di quella francese, metà di quella spagnola”, con gli incrementi che “vengono indirizzati su obiettivi futili o sbagliati”, come la realizzazione dell’arena Colosseo), la carenza di personale, la mancata predisposizione dei piani paesaggistici, il trasferimento della valorizzazione (“sempre più commerciale”, si sottolinea) dai Poli museali a fondazioni di diritto privato.
Per tali ragioni, i firmatari intendono “chiedere con forza ai partiti, al futuro Parlamento che questa deriva disastrosa venga fermata e ai media di ogni genere di cominciare almeno ad indagarla, a raccontarla seriamente – non limitandosi alle cifre di facciata, sempre più discutibili – ridando voce alle più collaudate competenze tecnico-scientifiche”. Il Ministero dei Beni Culturali, concludono, “non può, non deve diventare il Ministero del Turismo (attività chiaramente indotta dal patrimonio culturale e paesaggistico), né si possono sottomettere ai Prefetti le Soprintendenze”: ciò costituisce “un autentico oltraggio alla tradizione ammirevole dei nostri studi e degli interventi di restauro e di recupero sul territorio e un continuo danno inferto agli stessi interessi del Paese”, per il quale “la cultura e la ricerca, in sé e per sé, cioè senza finalità economiche immediate, scolpite nell’articolo 9 della Costituzione, rappresentano il motore fondamentale”.
Tutela, il 2018 inizia con una protesta contro Dario Franceschini |