Poesiarte
2011, Quarta puntata
1885
Olio su tela, 33 x 63 cm
Collezione privata
Immagine
È difficile descrivere a parole tutta la bellezza, tutta la quiete, tutta la suggestività della campagna toscana. Difficile immaginare cosa significhi passeggiare su vialetti polverosi che scorrono tra gli alberi, meravigliarsi di quanto siano ordinati i filari di vite, fermarsi per guardare un casolare antico o una chiesa isolata sopra una collina. L'unico modo per provare queste sensazioni è andarci, in Toscana. Ma nell'attesa bisogna trovare metodi “alternativi”.
Uno di questi metodi è lasciarsi trasportare dall'arte dei pittori macchiaioli, come Telemaco Signorini, che nel suo dipinto “Tra gli ulivi a Settignano” offre una delle testimonianze più alte della sua arte. Settignano, oggi frazione di Firenze, è un borgo famoso per le sue meravigliose vedute e perché è sempre stato legato all'arte: basti dire che qui sono nati Bernardo Rossellino, Luca Fancelli ma soprattutto il grande Desiderio da Settignano. E non si contano gli artisti che ben conoscevano questo luogo, che vi hanno lavorato o vi hanno soggiornato.
E anche se il trambusto della Firenze di oggi è a soli pochi chilometri, a Settignano si può ancora trovare un po' di quella campagna descritta da Telemaco Signorini nella sua opera. Una stradina bianca, come ce ne sono tante in Toscana, si arrampica sopra una collina, affiancata da nodosi ulivi tra i quali giocano due ragazzini. La campagna sullo sfondo, una casa isolata tra gli alberi e le montagne in lontananza. La pittura è lieve, delicata: ben si adatta a rappresentare la calma atmosfera della campagna di Settignano.
Nella pittura dei macchiaioli la luce crea piccole macchie di colore (ecco da dove deriva il nome!), che combinate assieme fanno nascere le composizioni: il pittore coglie i colori messi in risalto dalla luce, e il compito nostro, il compito di noi osservatori, è quello di distinguere gli oggetti creati da questa particolare tecnica. Una tecnica che qualcuno considera addirittura precorritrice dell'impressionismo francese. Ma rispetto all'impressionismo, la pittura dei macchiaioli rimase più ancorata alla tradizione: il disegno alla base dell'opera, infatti, era ancora ritenuto imprescindibile (del resto quasi tutti i macchiaioli erano toscani, e si conosce quanto i pittori toscani di tutti i secoli fossero legati alla tradizione del disegno).
Troviamo tutte le caratteristiche della pittura macchiaiola anche in “Tra gli ulivi a Settignano”. Una pittura che ci porta nella campagna toscana e ci fa immaginare tutto ciò di cui abbiamo parlato in apertura. Una campagna bellissima, che rimarrà viva nel ricordo dei due piccoli protagonisti del dipinto, che vivono quel “caldo sogno” che Attilio Bertolucci viveva nelle assolate campagne emiliane quando aveva l'età e la spensieratezza dei due ragazzini all'ombra degli ulivi di Settignano.
Federico Giannini