Poesiarte
2010, Ottava puntata
Ognuno sta solo sul cuor della terra,
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Parafrasi
Ognuno è fermo e immobile, solo, nell'illusione di essere il/al centro della terra, illuminato (ma anche ferito) da un raggio di sole: e all'improvviso sopraggiunge la sera (la morte inaspettata).
Commento
Una delle liriche più significative ed espressive di Quasimodo.
Tre soli versi liberi per esprimere, alcuni concetti chiave dell’esistenza e della condizione dell’uomo: la sua situazione di solitudine, la sua lotta per raggiungere una felicità fugace, il suo soccombere alla Morte.
Ognuno sta solo sul cuor della terra, poiché ogni uomo è tragicamente solo, ed anche se egli crede di essere al centro del mondo (
sul cuor della terra), dal momento che intreccia relazioni con gli altri e magari si sposa e ha figli e quindi apparentemente vive pienamente la sua vita, è comunque solo con se stesso e per giunta
trafitto da un raggio di sole, come recita Quasimodo. La vita dona infatti all’uomo un filo di calore e di speranza, di felicità, proprio come un raggio di sole, ma nello stesso tempo lo ferisce come una spada, lo trafigge, facendolo soffrire.
E questa lotta si conclude ben presto, poiché è subito sera, l’esistenza umana si esaurisce in un attimo. La stessa brevità del componimento e la lunghezza dei versi che va calando dal primo all’ultimo, ci trasmette questa sensazione, ovvero di come la vita sia precaria e precipiti verso la sera, verso la morte che giunge fulminea.
Ci piace soffermarci sul primo verso, ovvero sul concetto di solitudine dell’uomo espressa dal poeta e riflettere che tutto questo è ancora oggi molto attuale. Con l’avvento di internet e della Rete ci stiamo creando un tessuto di relazioni umane, di amicizie molto spesso virtuali. Siamo proprio sicuri che questo nuovo modo di relazionarsi non ci faccia piombare in una solitudine maggiore di quella descritta da Quasimodo?!
Chocolat 3B