Veggio negli occhi de la donna mia di Guido Cavalcanti

Poesiarte

2010, Quinta puntata

Veggio negli occhi de la donna mia
un lume pien di spiriti d'amore,
che porta uno piacer novo nel core,
sì che vi desta d'allegrezza vita.

Cosa m'aven, quand' i' le son presente,
ch'i' non la posso a lo 'ntelletto dire:
veder mi par de la sua labbia uscire
una sì bella donna, che la mente
comprender no la può, che 'mmantenente
ne nasce un'altra di bellezza nova,
da la qual par ch'una stella si mova
e dica: - La salute tua è apparita - .

Là dove questa bella donna appare
s'ode una voce che le vèn davanti
e par che d'umiltà il su' nome canti
sì dolcemente, che, s'i' 'l vo' contare,
sento che 'l su' valor mi fa tremare;
e movonsi nell'anima sospiri
che dicon: - Guarda; se tu coste' miri,
vedrà la sua vertù nel ciel salita - .

Parafrasi

Io vedo negli occhi della mia donna,
una luce piena di sentimenti d’amore,
che porta un piacere nuovo nel cuore,
in modo da svegliarvi un entusiasmo vitale.

Cosa mi accade, quando mi trovo di fronte a lei,
io non lo posso esprimere a parole;
mi sembra di vedere uscire dal suo volto e dalla sua espressione,
una donna così bella che la mia ragione non può comprendere appieno,
che subito ne sorge un’altra di una nuova bellezza,
dalla quale sembra quasi che nasca una stella
che mi dica: - È apparsa la tua salvezza -.

Nel punto in cui questa donna è apparsa,
si ode una voce che la precede
e sembra che canti con toni benevoli esaltando il suo nome,
al punto che, se la volessi misurare,
capisco che la sua potenza mi farebbe tremare.
E si muovono nell’anima dei sospiri che affermano:
- Attento; se tu osservi costei,
vedrai innalzarsi al cielo la sua potenza -.

Commento

Riluce il delicato Guido Cavalcanti fiorentino, sottilissimo dialettico e filosofo del suo secolo prestantissimo. Costui per certo, come del corpo fu bello e leggiadro, come di sangue gentilissimo, così ne’ suoi scritti non so che più che gli altri bello, gentile e peregrino rassembra, e nelle invenzioni acutissimo, magnifico, ammirabile, gravissimo nelle sentenzie, copioso e rilevato nell’ordine, composto, saggio e avveduto, le quali tutte sue beate virtù d’un vago dolce e peregrino stile, come di preziosa veste, sono adorne.

È questa la definizione che Lorenzo il Magnifico ha dato di Guido Cavalcanti, poeta del 1200, il quale ci ha lasciato 52 componimenti, che non costituiscono un canzoniere organico, e per questo sono stati ordinati dai critici letterari e raggruppati in base al loro stile e ai temi trattati.

Minimo comune denominatore delle rime di Cavalcanti, è il dualismo tra amore ideale e amore sensibile.

In conseguenza del primo, la donna angelica di Guinizzelli diventa una entità metafisica, mentre per amor sensibile si intende un sentimento irrazionale, passionale, violento, concezione che Cavalcanti riprende dal filosofo arabo Averroè, il quale considerava l’amore come una passione dell’anima sensitiva, capace di oscurare la ragione umana con il turbine dei sensi e di condurre presto a morte chi ne è prigioniero.

E difatti, questo dualismo, questa contrapposizione tra amore ideale e amore sensibile, non permette al poeta di liberarsi dal sentimento d’amore che lo porta gradualmente ad una situazione distruttiva.

Veggio negli occhi de la donna mia, rientra tra quelle poesie in cui Cavalcanti ci dà una rappresentazione mentale della donna come oggetto d’amore. Si ritrovano qui le classiche tematiche dello Stilnovo, ovvero di quello stile che aveva cantato con rime dolci e piane la figura della donna angelo, ma allo stesso tempo si trovano tematiche nuove. Il poeta ci presenta infatti un piacer novo. In altre parole egli non fa la parte dell’amante che soffre le pene d’amore, ma veste i panni di chi finalmente è beatificato dalla donna, la quale ha il potere di salvarlo. E si va addirittura oltre, perché nei versi veder mi par de la sua labbia uscire una sì bella donna, che la mente comprender no la può, c’è la creazione di una immagine metafisica della donna, che la mente umana non può in alcun modo comprendere. In Veggio negli occhi de la donna mia sembra proprio che sia l’amore ideale ad avere la meglio sull’amor sensibile.

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