La Fornarina di Raffaello

Poesiarte

2010,

Ti osserva con i suoi occhi grandi e colmi di una sensuale dolcezza, nell'estasi di un amore così passionale che nemmeno il trascorrere degli anni ha saputo far dimenticare.
Un pudico nudo femminile sembra incarnare una fisionomia delicata di musa ispiratrice ed amante che Raffaello seppe cogliere allo sbocciare degli anni suoi più giovani e belli.

In un contrasto di luce ed ombra il suo corpo si illumina di un bianco latteo, coperto dalle trasparenze di un leggero velo che sembra accarezzarle la pelle, accesa da un manto di color rosso carnale.
L'eloquenza dei suo gesti sembra rievocare il mondo classico nella sublime eleganza di una Venere pudica la cui bellezza si accentua con lo splendore di una perla che scende delicata dal turbante che adorna i suoi capelli.
E il bracciale, che come una ghirlanda di fiori avvolge il suo braccio sinistro dove la preziosità discreta di un nome inciso rispenderà nei secoli.

Quel gioco ripetuto fra idealità e carnalità, nutrito profondamente dalla genialità di un artista che, come afferma il Vasari, fu "persona molto amorosa e affezionata alle donne" e ai "diletti carnali" si esprime nella costante diatriba fra mera carnalità e vero amore. Essa cela quel sottile e fragile segreto che l'artista "di bonissimo ingegno e dotato di spirito" ha voluto dispiegare con la presenza di minimi particolari che sfuggono con facilità ad un osservazione superficiale.
Simbolo dell'unione fra uomo e donna ed emblema di assonanza indissolubile, il mirto, presente nella folta vegetazione che si nasconde dietro il corpo sinuoso de "La Fornarina" sembra voler alludere al rapporto d'amore fra l'artista e la donna raffigurata.

Essa, fra il candore di un velo la cui trasparenza inquadra gentilmente i suoi piccoli seni e la nudità del suo ventre, indossa un anello che risplende nell'anulare della sua mano sinistra.
Una fisicità non trattenuta, ma naturalmente viva dove si esplica sia l’aspetto fisico che la sua personalità ideale, il ruolo politico, sociale e culturale che incarna.

Il ritratto esercita così un’influenza psicologica sull’osservatore, comunica con lui intrattenendo una sorta di intima conversazione come se l’osservatore sorprendesse il personaggio in un contesto privato e personale, privo di quell'ufficialità che il ruolo o la società le impone.
La forte somiglianza con il ritratto della Velata e con i volti di alcune Madonne e sante per le quali la donna fece da modella spiega il forte desiderio da parte dell'artista di ritrarla più volte, di mantenerla sempre al suo fianco e quando non la ebbe, il suo desiderio fu così potente da distoglierlo dal suo lavoro.

Il Vasari narra infatti che Agostino Chigi decise di ospitarla nella villa alla Longara per indurre l’artista ad ultimare i disegni nella Loggia di Psiche.
E fu proprio con "La Fornarina" che Raffaello morì nel suo palazzo romano all' età di trentasette anni il giorno di Venerdì Santo, lo stesso in cui era nato, secondo la leggenda del Vasari.

Ambra Grieco








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