Da tecnico, dato che il mio mestiere è quello di web designer e di web developer, prima ancora che di divulgatore, mi è stato chiesto un commento sul nuovo progetto del Ministero dei Beni Culturali, verybello.it, il sito che è stato lanciato nelle ultime ore (ma forse avrebbero fatto meglio a lanciarlo dalla finestra) e che dovrebbe promuovere gli eventi culturali organizzati in vista di Expo 2015. Sull’aspetto contenutistico e sull’immagine del sito credo si sia già detto tutto: è stato scelto un nome che ricalca lo slang delle discoteche più tamarre di Forte dei Marmi, e che suona bene in bocca alla ventenne russa fasciata in top leopardato e abbordata tramite SUV dall’industrialotto del marmo, ma non certo associato al logo del MiBACT. Per non parlare poi dell’ennesimo uso della retorica della bellezza: ormai ci siamo stancati anche di dire che siamo stanchi delle frasi stile “la grande bellezza dell’Italia”. E questo tralasciando il fatto che il primo evento che troviamo sotto lo slogan “Viaggia nella bellezza” è una mostra sulla prima guerra mondiale (non so voi, gentili lettrici e gentili lettori, e soprattutto gentili funzionari del ministero, ma una mostra sulla prima guerra mondiale non è che rispecchi proprio pienamente il mio concetto di “bellezza”).
Concentriamoci dunque sul lato meramente tecnico. E iniziamo dal primo aspetto: la lentezza della pagina principale, della home page. Una pagina che pesa 3,3 Megabyte: un’enormità, se pensiamo che il sito web è responsive, ovvero si adatta alle dimensioni del dispositivo dell’utente (quindi non esiste un’apposita versione mobile) e un utente che scarica la home con una connessione magari lenta, probabilmente dopo qualche secondo abbandonerà i suoi progetti. Perché, ovviamente, il peso della pagina si ripercuote sui tempi di caricamento. Per avere un termine di paragone: la home page del sito che state leggendo, Finestre sull’Arte, ha un peso di 680 kilobyte (circa un quinto, che scendono a 430 sulla versione mobile).
Ma vogliamo parlare del form di ricerca? Sfido tutti, anche coloro che sono dotati di un’ottima vista, a capire al volo che vicino al logo a forma di marker di Google Maps c’è una scritta che dice “inserisci un luogo”. Lo vedete se osservate il monitor in controluce (benché non credo sia questo il modo in cui si deve leggere su uno schermo), perché chi lo ha programmato ha pensato bene di utilizzare una scritta in grigio chiarissimo (esadecimale #eaeaea, ovvero quasi vicino al bianco) su fondo totalmente bianco.
Ah giusto, il motorino di ricerca: i programmatori ci spiegheranno poi per quale assurdo motivo hanno impostato il refresh della pagina (ovvero, l’aggiornamento) ogni volta che si sceglie un’opzione dai menù a tendina del motore di ricerca. E soprattutto: nel menù di selezione della data, era così difficile inserire un calendario per consentire all’utente di scegliere le date desiderate, invece che fissarlo su “oggi”, “domani”, “nel weekend”, “nei prossimi 7 giorni”? Perché è ovvio: un turista che arriva da Singapore o dalla Nuova Zelanda o dalla Patagonia per visitare l’Expo di Milano, deciderà di farlo appena una settimana prima di arrivare. Turista che, peraltro, troverà molto utile un sito che adesso è disponibile solo in italiano, alla faccia della dimensione internazionale dell’Expo, e alla faccia del fatto che il sito è stato pensato principalmente per un pubblico straniero.
E cosa dire invece dei pulsanti per la condivisione su social che appaiono sotto ai titoli degli eventi? Tralasciando il fatto che ne sono stati inseriti soltanto due, se clicchiamo su quello di Facebook possiamo vedere che non funziona in quanto, qualunque evento si voglia condividere, lo sharer di Facebook riporta la URL di Very Bello e non quella del singolo evento (e ovviamente manca anche la descrizione dell’evento).
Andiamo avanti? Bene, provate a raggiungere il footer (cioè il piè di pagina). Vi scapperà ogni volta che vi prodigherete nel tentativo, dato che i programmatori hanno inserito un caricamento automatico dei contenuti allo scroll della pagina, cioè quando si scorre la pagina verso il basso, e quindi ogni volta che ci si avvicina al footer vengono caricati nuovi contenuti (e il footer scappa). E ancora: c’è un header enorme (quella specie di megapatacca con la foto dell’Italia vista dal satellite) che non è cliccabile da nessuna parte: sarebbe stato un aiuto all’usabilità del sito rendere il logo cliccabile e rimandare l’utente alla home. Perché in effetti sembra che il sito sia composto da un’unica pagina, ma in realtà ci sono anche pagine dedicate ai singoli eventi (come questa: http://verybello.it/e/40). Il problema è che non esistono sul sito dei link per entrare nelle pagine dei singoli eventi... o almeno, io non ne ho trovati, ho scoperto dell’esistenza di tali pagine solo grazie allo sharer di Twitter.
Ma insistiamo ancora sull’usabilità. Il sito, per ogni evento, mette a disposizione ben due pulsanti per espandere la preview: uno carica una mini descrizione dell’evento assieme alla mappa in cui si trova il luogo dove l’evento si svolge, e l’altro carica la stessa identica descrizione, solo con una foto più grande. Ma perché? Che senso ha? Non si poteva risparmiare un clic all’utente e mettere tutto sotto un unico pulsante? E non parliamo poi delle minime migliorie che si potevano apportare: per esempio, rendere cliccabili i nomi delle città onde permettere agli utenti di trovare tutti gli eventi per una data città, o ancora dare un senso a quel “www.verybello.com” con freccina annessa che compare di fianco alla minidescrizione (ma che scopo ha?).
E ancora, alcune mappe sono completamente sballate! Prendiamo il box dedicato alla mostra Morandi e l’antico: Vitale da Bologna, Barocci, Rembrandt e Crespi: è la prima che abbiamo notato tra quelle che abbiamo già visitato, dunque è stata anche la prima che abbiamo aperto. Bene, la posizione del Museo Morandi (dove si tiene la mostra) indicata sulla mappa è lontana diversi chilometri dall’effettiva ubicazione del museo: se il famoso turista di Singapore di cui sopra seguisse quello che gli indica verybello.it, si troverebbe a vagare senza meta a Borgo Panigale, nei dintorni dell’aeroporto di Bologna, invece che nel centro della città.
Ma vogliamo farci veramente del male e verificare l’accessibilità del prodotto? Se provate a disabilitare JavaScript, il sito diventa praticamente inutile in quanto il motorino di ricerca non funziona (particolare non da poco, dato che è la principale funzionalità del sito web) e il numero di eventi che si possono visualizzare è limitato in quanto, senza JavaScript, anche il caricamento automatico dei contenuti di cui sopra viene meno. Oltretutto, per i siti istituzionali l’accessibilità è un obbligo di legge.
Insomma, ogni commento su questo pessimo prodotto appare probabilmente superfluo. Ci si può solo domandare a che cosa sia servito spenderci soldi, e dal Ministero ci auguriamo possano al più presto farci sapere quanto ci è costato questo sito, che potevano pure risparmiarci. Considerazione ovviamente banale ma, credetemi, nel vedere questo sito, e l’enfasi con cui è stato promosso dal ministro Dario Franceschini, sono rimasto very basito. Senza parole. Preferisco che a farsi portavoce di ciò che penso siano gli utenti di Twitter. Date un’occhiata a cosa hanno da dire.
L'autore di questo articolo: Federico Giannini
Nato a Massa nel 1986, si è laureato nel 2010 in Informatica Umanistica all’Università di Pisa. Nel 2009 ha iniziato a lavorare nel settore della comunicazione su web, con particolare riferimento alla comunicazione per i beni culturali. È giornalista iscritto all’Ordine dal 2017, specializzato in arte e storia dell’arte. Nel 2017 ha fondato con Ilaria Baratta la rivista Finestre sull’Arte, iscritta al registro della stampa del Tribunale di Massa dal giugno 2017. Dalla fondazione è direttore responsabile della rivista. Collabora e ha collaborato con diverse riviste, tra cui Art e Dossier e Left, e per la televisione è stato autore del documentario Le mani dell’arte (Rai 5) ed è stato tra i presentatori del programma Dorian – L’arte non invecchia (Rai 5). Ha esperienza come docente per la formazione professionale continua dell’Ordine e ha partecipato come relatore e moderatore su temi di arte e cultura a numerosi convegni (tra gli altri: Lu.Bec. Lucca Beni Culturali, Ro.Me Exhibition, Con-Vivere Festival, TTG Travel Experience).