Una domanda ricorrente che assilla gli studenti di storia dell’arte è: “dove ti porterà la tua laurea?”. Ecco cosa ne pensa una ragazza inglese, Lizzy Vartanian, art history blogger e aspirante critico d’arte, che ha pubblicato sul suo blog “The Gallery Girl” questo articolo. Qui il link dell’originale. E sotto, la mia traduzione!
Mi sono appena laureata in Storia dell’arte e già mi suona anche troppo familiare la domanda “e quale beneficio ti porterà in futuro?”.
Dato che il mio intento sarebbe quello di cominciare a settembre la laurea specialistica, ora tengo costantemente pronta una lunga lista di risposte da dare alle preoccupazioni della gente su cosa farò nella mia vita dopo essermi procurata una laurea inutile, come molti la considerano.
Addirittura ancora prima di iniziare l’università, le persone storcevano il naso all’idea di vedermi studiare storia dell’arte e avevano cercato di dissuadermi dall’imboccare questa strada professionale. Una sera di questa settimana, dopo gli innumerevoli commenti sprezzanti fatti durante una festa, ho deciso di condividere ciò che ho imparato e cosa è possibile fare con una laurea in Storia dell’arte. La storia dell’arte è considerata spesso una materia “facile”, scelta da privilegiati o élite che probabilmente, in ogni caso, non avranno mai un lavoro: vedi Kate Middleton, la laureata in Storia dell’arte più famosa. Nonostante ciò, come ti diranno certi miei compagni, non è semplicemente così, poiché la maggior parte di noi ha passato lunghe nottate piegata su un libro o su un computer sforzandosi di produrre un saggio con l’intento di lavorare dopo la laurea.
Prima di tutto, vorrei chiarire che gli studenti di storia dell’arte non possono immediatamente dire, davanti a un dipinto, cosa stava pensando un artista mentre era all’opera. Gli storici dell’arte non sono né sensitivi né leggono nella mente. Inoltre, non è neanche possibile conoscere tutto riguardo a ogni dipinto o scultura che sia stata creata nella storia. Sarebbe come se un musicista sapesse tutte le canzoni, sinfonie od opere create nel tempo, indifferentemente dallo stile e dal genere.
Lo studio della storia dell’arte non riguarda esclusivamente la pittura, la scultura e l’architettura, bensì include anche la fotografia, la performance, i film, l’animazione e le arti decorative. Altra cosa: come faremmo a sapere senza l’aiuto delle immagini che aspetto avevano le persone? Le testimonianze scritte ce ne danno un’idea, ma è nei dipinti che individuiamo personaggi come Enrico VIII. Oltre alle abilità visive, in ogni caso sono necessarie la politica e un minimo di senso estetico della storia, come lo sono la storia culturale e sociale per i miei studi personali, che mi hanno portato a studiare l’arte della Cina. Gli studenti e i laureati in campo umanistico possiedono molte più competenze spendibili nel mondo del lavoro, come la capacità di scrivere un saggio accettabile e condurre ricerche.
Per quanto riguarda le possibilità professionali future, le più ovvie per i laureati in Storia dell’arte sono: lavorare in un museo o in una galleria o occuparsi di conservazione dei beni culturali, antiquariato e case d’asta. E sembrano essere le uniche, oltre all’insegnamento, che compare sempre nelle conversazioni.
Se lauree più “concrete” come Economia e Commercio possono apparire più consigliabili per poter trovare lavoro in grandi società finanziarie, anche la Storia dell’arte può dare grossi vantaggi. Molte società investono nell’arte considerandola un asset economico. Infatti, vale la pena ricordare che, durante la recessione, il mercato dell’arte continuava a prosperare, mentre quasi tutto il resto era in declino. Un esperto in arte aziendale può essere come un consulente quando consiglia dove investire il denaro o come un attuario; cosa che non dovrebbe essere così facile con una laurea in Matematica.
Una laurea in storia dell’arte potrebbe portare addirittura ad approfondire Legge, se si seguono studi di specializzazione che riguardano le leggi nel campo dell’arte, come i diritti di riproduzione, rimpatrio ed eredità.
In più, come con tutte le lauree umanistiche, può portare a professioni nel campo del giornalismo, delle pubbliche relazioni, dei mezzi di comunicazione e del marketing. Sarebbe come chiedere a un laureato in Inglese o Filosofia cosa può fare in futuro con i suoi studi.
Spero con quest’articolo di aver chiarito maggiormente la questione sul futuro professionale degli storici dell’arte, oltre alle sole possibilità di insegnare o di lavorare nelle gallerie d’arte. Personalmente, non vedo perché dovremmo essere più preoccupati rispetto ai laureati in altre materie riguardo alle prospettive future di lavoro.
L'autrice di questo articolo: Ilaria Baratta
Giornalista, è co-fondatrice di Finestre sull'Arte con Federico Giannini. È nata a Carrara nel 1987 e si è laureata a Pisa. È responsabile della redazione di Finestre sull'Arte.