Il commento di Vittorio Sgarbi sulla proposta dell’amministrazione comunale di Roma di consentire l’accesso al monumento solo dietro il pagamento di un biglietto.
Fontana di Trevi a pagamento? Idea sbagliata. La trovata che alcune “attrazioni” della città siano macchine mangiasoldi è un modo per sottrarre ai luoghi la loro condizione di meraviglie con una operazione di macelleria per impoverirle. Di questo passo si pagherà per camminare nei pressi di Castel Sant’Angelo, o in piazza del Campidoglio, o al Tempio di Vesta, per vedere i Caravaggio nelle chiese, per camminare (è anche un altro Stato) sotto il colonnato di San Pietro. La Fontana di Trevi è un punto di passaggio nella unità della città, in cui, con questa logica, si potrebbe pagare ogni dieci metri.
L'autore di questo articolo: Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi è un critico d'arte, politico, autore e collezionista, nato il 28 maggio 1952 a Ferrara. Laureato in filosofia all'Università di Bologna (e poi perfezionato in storia dell'arte), ha al suo attivo diverse pubblicazioni su arte e cultura (tra cui Davanti all'immagine, 1990, vincitore del Premio Bancarella). Ha ricoperto numerosi incarichi pubblici, tra cui quello di Sottosegretario al Ministero della Cultura. È attivo anche in televisione, dove ha condotto programmi dedicati all'arte.