Düsseldorf è stata una delle città più importanti e più attive nell’ambito dell’arte contemporanea e del mercato artistico fra gli anni Settanta e Ottanta. Sede della famosa Kunstakademie (Accademia d’arti), è stata per alcuni decenni punto d’arrivo (e di partenza) di diversi studenti poi divenuti artisti famosi, quali Joseph Beuys, Gerhard Richter, Ruth Rogers-Altmann, Sigmar Polke, Anselm Kiefer, Thomas Struth, Andreas Gursky, Candida Höfer, solo per citarne alcuni. Questa città tedesca situata lungo il fiumo Reno è stata un riferimento vivido per gli artisti, le gallerie e i collezionisti d’arte, specie a partire dalla fine degli anni Sessanta, e continua ad esserlo tutt’oggi anche grazie alla presenza di istituzioni importanti, come la fondazione ZERO, e grazie alla realizzazione di una serie di eventi fra cui rientra la fiera d’arte Art Düsseldorf che quest’anno si è tenuta dal 16 al 18 Novembre.
Art Düsseldorf 2018, König Galerie, Areal Böhler, Düsseldorf. Ph. Credit Francesca Della Ventura |
Art Düsseldorf 2018, Galleria David Zwirner, Areal Böhler, Düsseldorf. Ph. Credit Sebastian Drüen |
Art Düsseldorf 2018, Tony Cragg, Areal Böhler, Düsseldorf. Ph. Credit Sebastian Drüen |
Art Düsseldorf 2018, Areal Böhler, Düsseldorf. Ph. Credit Felix Hild |
Art Düsseldorf è una fiera d’arte contemporanea di recente nascita (quest’anno la sua seconda edizione) che ha visto la partecipazione di novantuno gallerie provenienti da diciannove nazioni europee e internazionali. Forti del successo della prima edizione con ben 43.000 visitatori, quest’anno il numero delle gallerie presenti è cresciuto di ben 40 unità, incrementandone del 10% la superficie espositiva, quest’ultima istituita presso il complesso industriale dell’Areal Böhler.
Diverse le gallerie presenti e quasi la metà di queste sono di provenienza regionale (Germania e Belux), molte delle gallerie internazionali sono di origine europea, mentre le altre provengono da New York (fra cui le note David Zwirner e Marlborough Contemporary), Tokyo (Talion Gallery) e Taipei (Tina Keng Gallery e Mind Set Art Center). Quattro sono italiane: Galleria Rita Urso Artopia (Milano), Thomas Brambilla (Bergamo), Galleria Luce (Torino), Montrasio Arte (Monza). Una sezione della fiera è stata dedicata alle gallerie “post Lehman”, ovvero a quelle gallerie giovani che sono nate dopo la crisi economica che colpì anche il mondo dell’arte nel 2008 e che sono state supportate economicamente nel portare avanti le loro iniziative. Molte anche le opere degli artisti presenti in fiera. Quest’anno il focus dell’evento è stato l’installazione di sculture di grandi dimensioni, quali quelle di Meuser, Erwin Wurm e Tony Cragg. Diversi gli artisti tedeschi portati in fiera dalle gallerie: Georg Baselitz, Jeff Cowen, Jörg Immendorff, Markus Lüpertz, Per Kirkeby, Eugène Leroy, A.R.Penck, Sigmar Polke, Isa Genzken, Thomas Schütte.
Art Düsseldorf 2018, Areal Böhler, Düsseldorf. Ph. Credit Felix Hild |
Art Düsseldorf 2018, Talk with Jana Noritsch (Founder of the Collectors Club), Ann Kathrin Bronner (Collector/gallery owner), Susanne Gaensheimer (Director of Kunstsammlung NRW), Kristina Leipold (Ltg. Development, Gropius Bau), Wolfram Roßner (Art Thinking), Ph. Credit Felix Hild |
Art Düsseldorf 2018, Walter Gehlen (Direttore e fondatore di Art Düsseldorf), Felix Kra?mer (Direttore del museo Kunstpalast, Du?sseldorf). Ph. Credit Felix Hild |
Areal Böhler, Düsseldorf. Ph. Credit Sebastian Drüen |
Il direttore di Art Düsseldorf, Walter Gehlen, ha voluto poi inserire un ricco programma di eventi collaterali sparsi per la città di Düsseldorf, visite guidate per giovani collezionisti, oltre che a un proficuo programma di incontri e dibattiti che si sono tenuti presso l’area “Talks” della fiera d’arte, a cui hanno partecipato galleristi, storici dell’arte, collezionisti e che si sono incentrati sulle tematiche del femminismo, l’uso dei social network nel campo dell’arte e le politiche culturali contemporanee. Obiettivo dell’Art Düsseldorf è quello di crescere annualmente come manifestazione d’arte, cercando di essere, al pari della ben più nota e storica Art Cologne, il motore artistico della regione in quanto punto di incontro per gli attori emergenti della scena artistica.
Le fiere d’arte, infatti, stanno assumendo sempre più il ruolo che precendentemente era delle gallerie in quanto a scoperta e affermazione degli artisti, soprattutto a seguito del grande flusso dei collezionisti e investitori d’arte che vi partecipano. Conseguenza del proliferare delle fiere d’arte potrebbe essere la modifica della natura stessa del sistema artistico contemporaneo, portando ad un’accelerazione continua della produzione fino al raggiungimento della sua stessa banalizzazione. È importante, pertanto, che le fiere d’arte siano accompagnate anche da eventi collaterali e da programmi culturali ben solidi per stimolare anche la riflessione sulle problematiche culturali contemporanee, come è avvenuto nel caso di questa Art Düsseldorf.
L'autrice di questo articolo: Francesca Della Ventura
Ha studiato storia dell'arte (triennale, magistrale e scuola di specializzazione) in Italia e ha lavorato per alcuni anni come curatrice freelancer e collaboratrice presso il Dipartimento dei Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Molise (2012-2014). Dal 2014 risiede in Germania dove ha collaborato con diverse gallerie d'arte e istituzioni culturali tra Colonia e Düsselorf. Dallo stesso anno svolge un dottorato di ricerca in storia dell'arte contemporanea all'Università di Colonia con una tesi sul ritorno all'arte figurativa negli anni Ottanta in Germania e Italia. Nel 2018 è stata ricercatrice presso l'Universidad Autonoma di Madrid. Ha scritto sull'identità tedesca e italiana nell'arte contemporanea e nella politica, sul cinema tedesco e italiano del dopoguerra e grazie a diverse borse di studio D.A.A.D. ha presentato la sua ricerca a livello internazionale. Attualmente i suoi temi di ricerca riguardano l’arte degli anni Ottanta, in particolar modo quella femminista. Dal 2020 è entrata a far parte del gruppo di ricerca dell’Universitá di Bonn “Contemporary Asymmetrical Dependencies” con un progetto di ricerca sulla costruzione dei nuovi musei e delle condizioni di dipendenza asimmetrica dei lavoratori migranti nell’isola di Saadyat ad Abu Dhabi. Nell'ottobre 2020 ha fondato inWomen.Gallery, galleria online, sostenibile e per artiste. Dal 2017 lavora come giornalista d'arte per la rivista online e cartacea Finestre sull'Arte.