La cucina austriaca, in particolare quella tirolese, ha origini antichissime, dai piatti a base di carne ai deliziosi dolci: risale al 1543-1544 un vero libro di cucina che riunisce oltre duecento ricette dell’epoca. Un antico ricettario manoscritto che documenta le tradizioni culinarie austriache del Cinquecento e che è divenuto famoso sia per il suo valore storico, sociale e culturale sia per il personaggio femminile a cui è legato. Sulla copertina in pelle del libro di ricette è scritto il nome di Philippine Welser, dunque si ritiene che il ricettario sia appartenuto a quest’ultima, e addirittura si pensa che ne sia stata l’autrice. Quello conservato al Castello di Ambras a Innsbruck potrebbe infatti essere il primo libro di cucina scritto da una donna in terra tedesca, ambito riservato fino a quel momento al sesso maschile, ma non pubblicato. In quegli anni Philippine aveva circa diciotto anni, dunque, data la giovane età, si potrebbe presumere anche che il libro di cucina sia stato commissionato dalla madre per la figlia, in età da marito. Ad ogni modo si è notato che le ricette presenti nel volume identificano le tradizioni culinarie della borghesia della città di Augusta, a cui apparteneva la stessa famiglia di Philippine, e non quelle dei sovrani tirolesi. Non sono ricette puntuali e precise, poiché mancano delle informazioni sulle dosi degli ingredienti e sui tempi di cottura, assecondando in certi casi anche la libertà creativa di chi si cimentava nelle ricette.
Tuttavia queste seguono una categorizzazione in base al metodo di cottura. Particolarmente interessanti sono le aggiunte scritte a mano riconducibili alla stessa Philippine, che dimostrano che il ricettario è stato realmente utilizzato e che testimoniano inoltre l’interesse di quest’ultima per il benessere e per gli alimenti utili alla guarigione: una serie di ricette gustose è dedicata alle persone che si sentono deboli e fisicamente provate. La ricercatrice Raffaella Sarti sostiene che nei paesi di lingua tedesca la cucina era un ambito fortemente femminile, molto più di altre nazioni, come l’Italia e la Francia: il primo libro di ricette tedesco stampato e realizzato da una donna è quello della moglie di un medico, Anna Wecker, risale al 1597 e fornisce suggerimenti per la salute dei suoi lettori attraverso ricette di piatti elaborati, piatti da tutti i giorni, piatti veloci e consigli per le famiglie meno abbienti. Tuttavia, non tutti i libri di cucina venivano pubblicati, anzi, servivano alle ragazze custodi del focolare domestico, spesso alle domestiche, come promemoria per la preparazione di piatti semplici e piatti della tradizione, da proporre alle famiglie presso cui lavoravano. Il più antico tra questi ricettari non pubblicati attribuito a una donna pare essere proprio il Kochbuch di Philippine Welser: un’eccezione in quell’epoca poiché quest’ultima apparteneva alla borghesia.
Ma chi era Philippine Welser? Era figlia di un mercante di Augusta, ma è soprattutto nota per essere stata la moglie segreta dell’arciduca Ferdinando II d’Asburgo. Nel Castello di Ambras, a Innsbruck, costruito da quest’ultimo appositamente per lei, Philippine si dedicava per lungo tempo alla cucina, sperimentando nuovi piatti e utilizzando anche prodotti provenienti dal Nuovo Mondo. Era la sua passione. Oltre al ricettario, le si attribuisce anche un libro dedicato alle erbe medicinali: era infatti un’ottima conoscitrice, nonché appassionata, di questo genere di erbe che lei impiegava per far guarire i malati. Tra i cittadini era molto nota per la sua dedizione a fare del bene, con opere di carità rivolte alle persone meno fortunate e con rimedi naturali con cui guariva i malati.
Kochbuch der Philippine Welser (1543-1544 circa; Innsbruck, Castello di Ambras) |
I Welser commerciavano in spezie e detenevano in questo campo un ruolo molto importante, anche a livello mondiale. La famiglia di Philippine apparteneva dunque alla borghesia, era benestante ma di ceto inferiore rispetto alla nobiltà, perciò la ragazza, nonostante la sua bellezza, non avrebbe potuto aspirare a unirsi in matrimonio con un nobile. Rifiutò molti pretendenti fino a quando conobbe il governatore del Tirolo, Ferdinando II. Anche quest’ultimo, di grande fascino, arrivò a rifiutare le sue pretendenti, almeno fino a quando conobbe la bella Philippine. I due si incontrarono ad Augusta in occasione di una visita dell’imperatore Carlo V. Il sovrano, accompagnato da suo fratello, Ferdinando I, e da suo nipote, l’arciduca Ferdinando II, fu ricevuto con tutti gli onori del caso nella casa dei Welser, che per l’evento diedero una festa. Ferdinando e Philippine non riuscivano a distogliere lo sguardo l’uno dall’altra, fu un vero colpo di fulmine, e di questo se ne accorse subito il padre della ragazza, che decise di mandare sua figlia il più lontano possibile per non farla cadere in un amore proibito dalle convenzioni imposte dalla società. A vent’anni Philippine si trasferì quindi dalla zia Katerina che viveva nel castello di Březnice, nella Boemia centrale, e proprio qui i due giovani ebbero modo d’incontrarsi per varie e varie volte. A distanza di dieci anni dal loro primo incontro, una notte, nel 1557, dopo un’intera giornata di caccia molto proficua, Ferdinando e Philippine si sposarono segretamente nella cappella del castello. Fu un matrimonio morganatico, ovvero che implica l’esclusione di qualsiasi diritto di successione dinastica per moglie e figli, e che solitamente si celebrava tra persone di diverso ceto sociale. L’anno dopo, nel giugno 1558, la giovane diede alla luce il primo figlio della coppia, alla cui nascita assistette il botanico italiano Andrea Mattioli, medico di Ferdinando e autore di un famoso erbario, il quale fece giurare entrambi di non dire niente a nessuno di questo lieto evento. Il mattino seguente il portinaio trovò davanti all’ingresso principale del castello di B?eznice un neonato e, colpito da questo fatto, lo portò subito a Philippine, la quale fece finta di adottarlo. Gli diedero nome Andrea e allo stesso modo, nel novembre 1560, adottarono anche Carlos, secondogenito della coppia. A seguito della nascita dei suoi figli, Philippine decise di rivolgersi all’imperatore in persona perché le venisse riconosciuto il matrimonio con Ferdinando, anche se moglie e marito appartenevano a due diversi ceti: l’arciduca aveva paura a rivelare la sua unione matrimoniale al padre, e l’imperatore, senza sapere chi fosse il marito in questione, diede il suo benestare. Grande sorpresa ci fu quando scoprì che si trattava di suo nipote: lo chiamò al suo cospetto, Ferdinando si mise in ginocchio e cominciò a chiedere perdono piangendo. Così fece anche Philippine. Finalmente l’imperatore riconobbe il matrimonio, ma a patto di mantenerlo segreto per sempre e di far rinunciare non solo a Ferdinando ma anche ai suoi discendenti il diritto di successione al trono.
Anonimo, Ritratto di Philippine Welser (metà XVI secolo; Innsbruck, Castello di Ambras). Credit KHM Museumverband |
Anonimo, Ritratto dell’arciduca Ferdinando II d’Asburgo (metà XVI secolo; Innsbruck, Castello di Ambras). Credit KHM Museumverband |
Nacquero nel 1562 altri due figli, due gemelli, Felipe e Maria, che morirono in tenera età. Nel 1564 salì al trono l’imperatore Massimiliano II, che mandò Ferdinando nel Castello di Ambras; a Massimiliano succedette poi Rodolfo II, nel 1576. Quello stesso anno, il primogenito dell’arciduca e di Philippine, Andrea, diventava diciottenne e doveva essere nominato cardinale: di certo un bambino “abbandonato” non avrebbe potuto ricoprire quella carica, perciò il papa sciolse da ogni giuramento di segretezza i genitori e la loro unione poté finalmente essere resa pubblica. Tuttavia Philippine non poté godere a lungo dell’annuncio pubblico del matrimonio: morì quattro anni più tardi nel Castello di Ambras. Si pensa che la suocera non sia mai riuscita ad accettare ’unione del figlio con una borghese e, secondo una credenza, Philippine potrebbe essere stata uccisa in una vasca da bagno dell’ala del castello dedicata a una sorta di Spa rinascimentale.
I ritratti dei due sposi sono ancora oggi conservati nel Castello di Ambras: un pittore anonimo della metà del Cinquecento realizzò il ritratto della giovane e bella Philippine. I capelli castani raccolti e ornati da un prezioso fermaglio, occhi azzurri, pelle bianchissima: la donna si presenta in tutta la sua bellezza e raffinatezza in piedi con lo sguardo distolto dall’osservatore, elegantemente abbigliata e ricca di gioielli. Anche Ferdinando si mostra in piedi in tutta la sua possanza: volge lo sguardo verso l’osservatore, presentandosi saldo nella sua eleganza (si notino le raffinate decorazioni dei tessuti).
La storia d’amore di Philippine e Ferdinando vive ancora nelle sale del castello, resistendo dopo secoli alle opposizioni e alle differenze di ceto. Un’unione che fu costretta a rimanere segreta per un certo tempo, ma che riuscì poi a superare tutte le ostilità dettate dalle convenzioni, come solo un vero amore può rendere possibile.
Per maggiori informazioni sul Castello di Ambras e sui protagonisti della storia d’amore, è possibile visitare il sito ufficiale austria.info
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ISCRIVITI ALLA NEWSLETTERL'autrice di questo articolo: Ilaria Baratta
Giornalista, è co-fondatrice di Finestre sull'Arte con Federico Giannini. È nata a Carrara nel 1987 e si è laureata a Pisa. È responsabile della redazione di Finestre sull'Arte.