La scimmia che vinse il Compasso d'Oro: Zizì, il giocattolo di Bruno Munari


La scimmietta Zizì è uno degli oggetti di design più noti di Bruno Munari: realizzata nel 1952, rappresenta l’idea che il design possa essere anche strumento per stimolare la fantasia dei bambini. Tanto che nel 1954 vinse il Compasso d’Oro.

Credereste che una scimmia ha vinto un Compasso d’Oro? No, se la frase viene presa alla lettera. Sì, invece, se la scimmia è la creazione di uno dei più grandi designer della storia. 1954, prima edizione del premio che riconosce i migliori oggetti di design: tra i vincitori c’è la Scimmietta Zizì, creatura di Bruno Munari (Milano, 1907 – 1998), destinata a diventare uno dei più famosi e discussi giocattoli della storia. La scimmietta era realizzata in gommapiuma armata e aveva un aspetto minimalista, caratterizzato da linee pulite e forme semplici. Marrone col musetto bianco sorridente, lunghe braccia e lunghissima coda: così si presentava Zizì.

Ciò che rendeva la scimmietta unica era la sua versatilità e il fatto che potesse essere modellata e manipolata in diverse posizioni, grazie alla presenza di un’anima in filo metallico che la rendeva un giocattolo flessibile, che poteva essere piegato, ruotato e adattato a varie forme. Questa caratteristica consentiva ai bambini di esercitare la propria creatività e immaginazione, immaginando la scimmietta in tante posizioni diverse. Era un qualcosa di molto originale per i tempi. Lo stesso si potrebbe dire della confezione: una specie di gabbia da aprire per liberare Zizì.

La scimmietta Zizì originale
La scimmietta Zizì originale
La scimmietta Zizì di Bruno Munari
La scimmietta Zizì di Bruno Munari
La scimmietta Zizì pubblicata su Domus nel 1952
La scimmietta Zizì pubblicata su Domus nel 1952

La storia della scimmietta comincia alla fine degli anni Quaranta: la gommapiuma (il nome con cui è comunemente noto il poliuretano espanso elastico) era nata in tempi relativamente recenti, nel 1929, e nel dopoguerra l’industria cominciò a esplorarne gli usi in maniera sistematica. Munari all’epoca fu incaricato dalla Pirelli di trovare nuovi e alternativi usi per la gommapiuma, materiale che l’azienda utilizzava sin dagli anni Trenta. L’idea di Munari fu di utilizzare la gommapiuma armata (ovvero con all’interno il filo snodabile) per creare dei giocattoli. “Mi feci dare alcuni campioni di questo nuovo materiale”, avrebbe raccontato poi lo stesso designer, “e cominciai una sperimentazione per capire quali altre cose si potevano progettare in modo che l’oggetto progettato fosse coerente col materiale e con le sue qualità. La qualità più evidente si manifestava attraverso il tatto. Un qualunque pezzo di gommapiuma, manipolato da un bambino, comunica la morbidezza, l’elasticità del materiale che sembra vivo e che, a un bambino, fa venire in mente la stessa sensazione che si prova a tenere in braccio un gattino o un piccolo animaletto”. Il primo giocattolo, nato nel 1949, fu il gatto Meo Romeo, seguito nel 1952 dall’ancor più essenziale scimmietta Zizì. E quella che doveva essere una sorta di dimostrazione delle potenzialità di materiale, diventò il prodotto di un “filosofo”, come avrebbe detto Pablo Picasso secondo un aneddoto ricorrente.

L’impatto del piccolo primate fu subito riconosciuto. Questa la motivazione con cui il giocattolo fu premiato al Compasso d’Oro: “Normalmente i giocattoli sono delle riduzioni ‘veristiche’ o infantilizzate di mezzi meccanici, o imitazioni egualmente veristiche, o infantilisticamente ironizzate, di animali o di figure umane. Questo piccolo quadrumane di Munari, edito della Pigomma, al quale è attribuito il Premio La Rinascente Compasso d’oro 1954, rappresenta invece una interpretazione del carattere del ‘personaggio’, che ha raggiunta una essenzialità formale, nell’impiego tipico della materia, la gommapiuma articolata da una armatura di filo d’acciaio, che consente il divertimento di una infinità di atteggiamenti. Questo giocattolo appartiene ad una categoria elevata, che l’ha fatto oggetto di un interesse intellettuale”.

La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni
La scimmietta Zizì del 2022. Foto: Corraini Edizioni

La principale preoccupazione di Munari era quella di rendere il giocattolo manipolabile dal bambino: per lui, un giocattolo non è fatto solo per essere guardato. Munari, infatti, credeva fermamente che il design dovesse andare oltre l’estetica e che dovesse servire come veicolo per stimolare la creatività e l’immaginazione. Da qui, dunque, l’idea che il design potesse essere anche uno strumento per l’educazione. Munari creò libri per bambini, giochi e giocattoli interattivi progettati per coinvolgere i giovani lettori e insegnare loro a pensare in modo creativo. Ha sottolineato l’importanza di introdurre l’arte e il design fin dalla prima infanzia per stimolare lo sviluppo intellettuale e creativo. E poi, Munari era noto per la sua attitudine sperimentale nel design. Ha cercato costantemente nuove soluzioni e approcci, spingendo i confini delle convenzioni tradizionali. Questa attitudine alla sperimentazione gli ha permesso di creare opere e prodotti innovativi che sfidavano le aspettative e stimolavano l’immaginazione degli spettatori e degli utenti. La scimmietta Zizì è uno di questi oggetti, ed è così diventata un’icona del design italiano e rimane ancora oggi un oggetto di culto per gli appassionati di design e i collezionisti. Il suo design essenziale e la sua capacità di ispirare la creatività dei bambini dimostrano l’importanza del lavoro di Bruno Munari nel campo del design e del gioco creativo.

Prodotta originariamente da Pigomma, nel 1997 venne leggermente rivisitata dallo stesso Munari per essere rieditata nel 2001 dalla Galleria del Design e dell’Arredamento. Oggi invece i diritti sono stati rilevati dalla Corraini Edizioni di Mantova che ha ricondizionato una serie di scimmiette Zizì dipinte a mano e prodotte nel 2007 dalla Tecnoassemblaggi Toys di Brescia, rimettendole in commercio nel 2022 al costo di 60 euro l’una, riproponendo anche l’originale confezione col motivo a gabbietta. Per questo Corraini avverte che “Zizì non è un giocattolo, ma un oggetto di modernariato da collezione”, poiché gli esemplari sono fragili e non esenti da difetti, imputabili all’età dell’oggetto. Un elemento trascurabile se si vuole avere in casa un oggetto che ha fatto la storia del design italiano.


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