La storia dei Ray-Ban Wayfarer, una delle linee di occhiali da sole più famose della storia, oltre che uno degli oggetti di design da indossare più popolari, è particolarmente emblematica per diversi motivi: per il fatto che la loro massima popolarità arrivò soltanto a tre decenni di distanza dal loro lancio sul mercato (oggi infatti associamo i Wayfarer agli anni Ottanta e li riteniamo un prodotto di quegli anni, ma in realtà risalgono addirittura al 1952), perché al loro successo ha contribuito una intelligente campagna di marketing, e per via del loro design, dalle forme particolarmente mascoline e aggressive, ma che dà un’idea di sicurezza e di stile, tanto da essere ormai considerato un accessorio unisex. Per queste ragioni i Ray-Ban Wayfarer sono diventati un simbolo di stile e sono ampiamente conosciuti in tutto il mondo.
La loro storia inizia, come detto, negli anni Cinquanta, quando il marchio Ray-Ban, fondato nel 1937 dall’azienda Bausch & Lomb che realizzava occhiali per gli aviatori (il nome “Ray-Ban”, letteralmente “bandire i raggi”, si riferiva alla capacità degli occhiali di filtrare i raggi infrarossi e ultravioletti, caratteristica indispensabile per i piloti), decise di creare un nuovo modello di occhiali da sole che fosse moderno e innovativo. Così, nel 1952, il designer Raymond Stegeman, che lavorava per la Bausch & Lomb, sviluppò il primo prototipo dei Ray-Ban Wayfarer depositando il brevetto nel luglio di quell’anno. Questo nuovo modello di occhiali da sole presentava una montatura squadrata, in plastica, con angoli arrotondati e lenti leggermente trapezoidali. Era un design nuovo e originale rispetto agli occhiali da sole tradizionali dell’epoca, che erano solitamente realizzati con montature in metallo.
I Wayfarer (la parola letteralmente significa “viandante”), dopo il loro lancio sul mercato nel 1956, divennero immediatamente un successo: il loro design distintivo e moderno li rese molto popolari tra le celebrità e le persone di tendenza. Artisti come Bob Dylan e James Dean e personalità come John F. Kennedy furono tra i primi a indossare i Wayfarer, contribuendo alla loro crescente popolarità. I Ray-Ban Wayfarer erano associati a uno stile di vita effervescente e ribelle, e venivano spesso indossati da musicisti, attori e artisti di spicco dell’epoca.
Il design dei Ray-Ban Wayfarer è ancora oggi noto per la sua combinazione unica di stile retrò e modernità. Questi occhiali da sole si distinguono per la loro montatura squadrata, gli angoli arrotondati e le lenti leggermente trapezoidali. Quanto alla montatura, si tratta forse della caratteristica più riconoscibile dei Wayfarer, in grado di offrire una forma distintiva e audace. Questo design si discostava dagli occhiali da sole tradizionali dell’epoca, che erano solitamente realizzati con montature in metallo e forme più rotonde. Tuttavia, nonostante la forma squadrata generale, i Wayfarer presentano angoli arrotondati sia nella montatura che nelle lenti. Questo contribuisce a creare una silhouette più morbida e armoniosa, che si adatta bene ai diversi tipi di viso. Le lenti dei Wayfarer sono inoltre leggermente trapezoidali, con la parte superiore più ampia rispetto alla parte inferiore: questa forma dà un aspetto unico agli occhiali, conferendo loro un tocco di originalità e carattere. Un’altra caratteristica distintiva dei Wayfarer è la loro montatura in plastica. Quando furono lanciati per la prima volta, la maggior parte degli occhiali da sole aveva montature in metallo, rendendo i Wayfarer un’opzione innovativa e audace: la scelta della plastica ha così contribuito al look moderno e al comfort degli occhiali. In ultimo, il logo Ray-Ban, introdotto però solo nei modelli recenti: i Ray-Ban Wayfarer presentano il logo Ray-Ban sulle aste laterali degli occhiali (una scritta bianca “Ray-Ban” su sfondo nero), dove prima si potevano vedere delle semplici borchie metalliche, per aggiungere autenticità e riconoscibilità al design. Nel corso degli anni sono state poi introdotte numerose varianti di colore per i Ray-Ban Wayfarer. Oltre al classico nero, sono disponibili modelli con montature in diversi colori e anche lenti colorate (e recentemente è stata lanciata anche una versione frameless). Queste opzioni permettono di personalizzare ulteriormente lo stile e l’aspetto dei Wayfarer.
Tuttavia, tra gli anni Sessanta e Settanta, i Wayfarer hanno conosciuto un calo della loro popolarità. Di conseguenza, la Ray-Ban ha escogitato, nel 1982, una sorprendente campagna di marketing, facendo leva sulla tecnica del product placement: vale a dire, i Wayfarer furono inseriti in film di grande successo, programmi televisivi e video musicali, promuovendo gli occhiali come simbolo di stile e ribellione. La campagna di product placement dei Ray-Ban Wayfarer del 1982 è stata infatti un punto di svolta nella storia di questi iconici occhiali da sole. La campagna ha fatto sì che tra il 1982 e il 1987 gli occhiali da sole comparissero in una sessantina di film. Uno dei momenti chiave della campagna è stato il product placement nel celebre film Risky Business del 1983, in cui l’attore Tom Cruise (famosa la scena in cui balla da solo in camera indossando solo una camicia) indossa i Ray-Ban Wayfarer: il film ha attirato l’attenzione del pubblico, facendo dei Wayfarer un must-have.
Molti altri sono i film in cui comunque si possono vedere i Wayfarer. Per esempio The Blues Brothers (1980), il celebre film comico-musicale diretto da John Landis dove i protagonisti Jake e Elwood Blues, interpretati rispettivamente da John Belushi e Dan Aykroyd, indossano costantemente occhiali da sole per tutta la durata del film (il personaggio di John Belushi, in particolare, indossa proprio i Wayfarer). Ancora, The Breakfast Club (1985): questo famoso film di John Hughes racconta la storia di cinque studenti delle superiori che si trovano costretti a passare un sabato di punizione insieme nella biblioteca della scuola. Uno dei personaggi principali, Brian, interpretato da Anthony Michael Hall, indossa un paio di Ray-Ban Wayfarer. E poi, si possono vedere in Un ragazzo come gli altri (1985), film in cui la protagonista, una ragazza di nome Terry interpretata da Joyce Hyser, ritenendo che il suo essere donna le pregiudichi una carriera di successo nel giornalismo, decide di fingere di essere un maschio: per calarsi nella parte indossa abiti maschili nonché un paio di Wayfarer per buona parte della pellicola.
La campagna ha anche sfruttato il potere degli endorsement di celebrità, coinvolgendo personaggi famosi dell’epoca per indossare i Wayfarer in pubblico e nelle loro performance. Musicisti come Madonna, Debbie Harry, Michael Jackson, George Michael, Billy Joel, i Depeche Mode sono stati tra coloro che hanno contribuito a promuovere gli occhiali. E non bisogna poi dimenticare i video musicali, per esempio quello di Sunglasses at night di Corey Hart, successo del 1984. Questa campagna di product placement è stata un grande successo, contribuendo a rivitalizzare il marchio Ray-Ban e facendo dei Wayfarer uno dei modelli di occhiali da sole più riconoscibili e popolari degli anni Ottanta (tanto che dai due modelli disponibili nel 1981 si passò ai quaranta del 1989). La campagna ha inoltre dimostrato l’importanza del marketing strategico e del coinvolgimento di celebrità per promuovere un prodotto. La combinazione di un design iconico, un’immagine di ribellione e una campagna di marketing innovativa ha portato alla rinascita dei Ray-Ban Wayfarer e ha contribuito a consolidare il loro status di icona di stile.
C’erano comunque delle basi solide per far rinascere questo classico a trent’anni di distanza dal suo lancio, tanto da raggiungere il massimo della popolarità negli anni Ottanta far rimanere i Wayfarer un modello chiave del marchio Ray-Ban. Intanto, i cambiamenti nella moda e nella cultura: il design squadrato e audace dei Wayfarer era considerato innovativo e diverso dagli standard dell’epoca in cui furono realizzati, gli anni Cinquanta. Sono serviti dunque alcuni anni perché il gusto del pubblico e le tendenze di moda cambianti si adattassero a un look più audace come quello dei Wayfarer. Ancora, l’associazione con la ribellione e la controcultura: l’immagine di artisti, musicisti e attori di spicco che indossavano i Wayfarer in film come The Blues Brothers e Risky Business, dove i protagonisti conducono una vita fuori dagli schemi, ha contribuito a consolidare questa associazione. Gli occhiali sono stati visti come un simbolo di stile alternativo e anticonformista, guadagnando popolarità tra coloro che cercavano di sfidare le norme sociali. E poi, il retaggio storico: negli anni Ottanta, c’è stato anche un interesse per il design retrò e vintage, con una certa rinascita di stili degli anni precedenti. I Wayfarer, con il loro design classico e senza tempo, si sono inseriti perfettamente in questo contesto e sono diventati una scelta popolare per coloro che cercavano occhiali da sole dallo stile retrò. Complessivamente, il ritardo nella forte popolarità dei Ray-Ban Wayfarer può essere attribuito a tutti questi fattori, che hanno comunque offerto al marchio un terreno fertile sul quale coltivare la propria efficace campagna di marketing. Dopo un periodo di ulteriore declino negli anni Novanta e nei primi anni Duemila, i Wayfarer sono recentemente tornati di moda, seppur non raggiungendo la popolarità ottenuta negli anni Ottanta. Per motivi non troppo dissimili da quelli che hanno garantito successo alla linea a quei tempi: negli ultimi anni c’è stata infatti una tendenza al ritorno del vintage, che ha fatto tornare... attuali i Ray-Ban Wayfarer. E poi, gli influencer e le celebrità hanno avuto un impatto significativo sulla popolarità degli occhiali da sole e indossare i Ray-Ban Wayfarer è diventato una scelta comune tra molte figure di spicco. A ciò si aggiungano le caratteristiche stesse del loro design: i Ray-Ban Wayfarer hanno un design distintivo che è riconosciuto in tutto il mondo. Sono occhiali da sole che si adattano bene a diversi tipi di viso e stili di abbigliamento. La loro versatilità li rende un’opzione attraente per molte persone che cercano un paio di occhiali da sole di alta qualità e dal look senza tempo.
C’è, infine, un po’ di Italia nel successo dei Wayfarer. Nel 1999, infatti, la Bausch & Lomb ha venduto il marchio Ray-Ban alla Luxottica, per 640 milioni di euro. Nel 2001, Luxottica ha così apportato alcune modifiche al design dei Ray-Ban Wayfarer, lanciando un significativo redesign (il modello RB2132, una versione aggiornata dei classici Wayfarer, ribattezzato “New Wayfarer Classic”). È stato mantenuto l’aspetto iconico e distintivo dei Wayfarer originali, ma con alcune modifiche per renderli più confortevoli e semplici da indossare. Rispetto ai Wayfarer originali, gli RB2132 presentano forme leggermente più piccole e morbide, e una montatura più compatta. Questo li rende più adatti a una varietà di forme di viso e li rende più leggeri da indossare. Gli RB2132 sono poi realizzati con materiali leggeri, come l’acetato, che offre un maggiore comfort durante l’uso prolungato senza comprometterne la robustezza. Il nuovo modello ha poi la montatura meno inclinata, sempre per rendere gli occhiali più confortevoli (il modello precedente infatti, proprio per via dell’inclinazione, rendeva difficile appoggiarli sulla testa).
La popolarità del vecchio modello ha però portato Luxottica a reintrodurre, nel 2007, gli originali Wayfarer, con il modello RB2140, identico ai vecchi B&L5022, tranne che per un elemento, ovvero il logo Ray-Ban sulle aste al posto delle borchie metalliche. E ancor oggi, i Ray-Ban Wayfarer conservano intatto tutto il loro fascino.
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