Flavio Orlando, un artista fuori dagli schemi che fa sorridere e pensare


Flavio Orlando è un artista fuori dagli schemi: la sua ricerca è incentrata su tematiche apparentemente semplici e familiari ma ciò che riesce a riprodurre sulla tela ci racconta di un immaginario pittorico tutt’altro che banale e già visto.

Flavio Orlando (Roma, 1991) è un artista fuori dagli schemi. Sebbene la sua ricerca sia incentrata su tematiche apparentemente semplici e familiari, come le esperienze della vita di tutti i giorni, i ricordi e i legami, ciò che riesce a riprodurre sulla tela ci racconta di un immaginario pittorico tutt’altro che banale e “già visto”. Diplomatosi in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, Orlando gioca ad intrecciare il reale con le sensazioni personali, dando vita ad opere d’arte quasi paradossali che, con un tocco di ironia e una vena pop, riescono ad arrivare dritte al punto.

La più recente personale è Tappa fissa, organizzata dalla galleria Contemporary Cluster di Roma: in mostra, Orlando ha presentato lavori che esplorano le dinamiche relazionali e tutti quei sentimenti comuni, dei quali non ci accorgiamo, che rielaborano la nostra gioia, spesso condivisa con i nostri compagni di vita durante le più sincere esperienze quotidiane. Ed è infatti dal quotidiano che sorgono i lavori di Flavio Orlando. Le sue opere d’arte nascono prevalentemente da una maniera particolare di disegnare e impugnare la penna e si basano su un non realismo di ciò che vuole rappresentare: prima del processo creativo, i protagonisti vengono immortalati dalla macchina fotografica, intesa nella sua più classica funzione di fissare l’attimo. Questo silenzioso processo genera un effetto capace di animare una visionaria cinepresa pittorica legata ad una finalità puramente espressiva: cercare di trasmettere una sensazione che rifletta la sua interiorità. Le figure che popolano i suoi dipinti sono quelle che lasciano una forte impressione sensibile nella sua vita quotidiana. Tuttavia, esse oscillano tra l’essere persone reali e personaggi tipizzati ed è proprio su questo gioco di ruoli che Orlando focalizza l’intera composizione artistica.

Flavio Orlando, Il peso dell'ozio (2021; olio su tela, 120 x 170 cm)
Flavio Orlando, Il peso dell’ozio (2021; olio su tela, 120 x 170 cm)
Flavio Orlando, The Fall (2024; olio su tela, 120 x 170 cm)
Flavio Orlando, The Fall (2024; olio su tela, 120 x 170 cm)
Flavio Orlando, Everyday 1 (2023; olio e acrilico su lino, 35 x 50 cm)
Flavio Orlando, Everyday 1 (2023; olio e acrilico su lino, 35 x 50 cm)
Flavio Orlando, Everyday 2 (2023; olio e acrilico su lino, 35 x 50 cm)
Flavio Orlando, Everyday 2 (2023; olio e acrilico su lino, 35 x 50 cm)
Flavio Orlando, Everyday 3 (2023; olio e acrilico su lino, 35 x 50 cm)
Flavio Orlando, Everyday 3 (2023; olio e acrilico su lino, 35 x 50 cm)
Flavio Orlando, Rigatoni all'amatriciana (2023; olio su tela, 30 x 40 cm)
Flavio Orlando, Rigatoni all’amatriciana (2023; olio su tela, 30 x 40 cm)
Flavio Orlando, 23:30 (2023; olio su tela, 60 x 200 cm)
Flavio Orlando, 23:30 (2023; olio su tela, 60 x 200 cm)
La mostra Tappa Fissa di Flavio Orlando presso Contemporary Cluster a Roma
La mostra Tappa Fissa di Flavio Orlando presso Contemporary Cluster a Roma

Sebbene il contesto artistico contemporaneo abbia avuto un’influenza particolare, Orlando non trae ispirazione da artisti specifici, in quanto ha sempre lavorato su sé stesso e su ciò che lo circonda. La sua fonte di ispirazione è la realtà, la mitologia del quotidiano. La sua ricerca è propensa alla diversità, alla bellezza delle relazioni umane e alla curiosità che lo spinge costantemente ad amplificare ogni volta le proprie percezioni e sensazioni per carpire quanto di più vero e sincero ci possa essere in tutto ciò che lo circonda. Ci parla di un linguaggio pittorico che si distanzia dal figurativo di oggi e che narra della vita di tutti i giorni, di ciò che accade e può accadere a ognuno di noi, con un velo di ironia. Ci parla dello scorrere del tempo, del nostro rapporto con il quotidiano, di esperienze condivise e di luoghi esplorati e non. Un oscillante realismo che si scontra con l’immaginario dell’artista, il quale rielabora ogni situazione attraverso una lente ironica.

Non c’è niente di troppo articolato, concettuale: solo la realtà, filtrata dagli occhi dell’artista, rappresentata in maniera geniale e, a primo impatto, bizzarra. Il peso dell’ozio (2021) ci parla di quanto oziare stanchi, e lo fa utilizzando un elemento comune molto amato dagli italiani, e più nello specifico dai romani: la pizza con la mortadella. L’ozio è l’opposto del lavoro, ma se manca questo contraltare l’ozio diviene perpetuo e perde di significato. Questo disequilibrio che peso può avere nella nostra vita? Lo stesso che avrebbe il mangiare la pizza con la mortadella senza la fatica di mangiare altre cibarie mediocremente normali e noiose. E allora la pizza con la mortadella come fisicizzazione dell’ozio ci può schiacciare, così come potrebbe fare l’ozio.

Ciò che emerge è una pura ed essenziale rappresentazione della semplicità e di ciò che circonda l’essere umano nel vissuto quotidiano: opere come The Fall (2024) ci parlano dell’ilarità del momento della caduta e di come situazioni simili si trasformino spesso in un momento di ironia e divertimento. Serie come Everyday (2023) affrontano invece il delicato tema della ripetitività della vita, della monotonia del quotidiano, sempre con un tocco ironico che si disvela nelle espressioni facciali dei personaggi, intrappolati in situazioni talmente comuni da non potersi non immedesimare.

Persone, momenti di vita, ma anche frammenti di città calate nella veste fenomenica e tangibile della notte: realtà enigmatiche, dove è tanto facile perdersi quanto ritrovarsi. Una forma di spaesamento iniziale che induce l’osservatore a relazionarsi dapprima con la prospettiva dell’artista, per poi acquisirne una nuova e strettamente personale. La realtà rappresentata si trasforma attraverso lo sguardo dell’artista e l’opera, a sua volta, muta forma a seconda di chi si trova davanti, come un gioco di ruolo.

Quello di Flavio Orlando è un universo artistico popolato da opere che fanno sorridere, ridere, riflettere. Sono opere che invitano all’immedesimazione, che fanno pensare “è capitato anche a me”, che comunicano l’importanza di soffermarsi sui dettagli e sulle sensazioni che popolano il quotidiano, ma anche sul mero aspetto materialista della vita. Sono un invito ad accogliere la realtà con leggerezza e ironia, ad esaltare la vita nel suo scorrere.


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Federica Schneck

L'autrice di questo articolo: Federica Schneck

Federica Schneck, classe 1996, è curatrice indipendente e social media manager. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Pisa, ha inoltre conseguito numerosi corsi certificati concentrati sul mercato dell’arte, il marketing e le innovazioni digitali in campo culturale ed artistico. Lavora come curatrice, spaziando dalle gallerie e le collezioni private fino ad arrivare alle fiere d’arte, e la sua carriera si concentra sulla scoperta e la promozione di straordinari artisti emergenti e sulla creazione di esperienze artistiche significative per il pubblico, attraverso la narrazione di storie uniche.



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