Il bolognese Flavio Bertelli è stato tra i principali pittori divisionisti emiliani, ma a partire dalla metà degli anni Dieci del Novecento iniziò progressivamente ad abbandonare questa tecnica per tornare a una pittura di macchia come quella che praticava agli esordi, quando studiava con Telemaco Signorini. Questo dipinto, Marina, appartiene proprio a questo periodo di transizione tra una pittura più moderna e il "ritorno al passato" dell'artista di San Lazzaro di Savena.
Bertelli crea un'opera di grande intensità, che sfocia nel lirismo: una spiaggia colta in una giornata di tempo nuvoloso, col sole che cerca di filtrare tra le nubi gettando la sua luce sulla superficie increspata dall'acqua, e la spiaggia che rimane, nella scura penombra, sulla destra. Il movimento delle onde e i solchi nella sabbia sono resi tramite l'ispessimento delle pennellate, che si fanno più fitte in prossimità delle variazioni luministiche. Nelle nuvole, ottenute con tocchi di pennello sfumati, si rivela il sostrato divisionista del pittore. Scarna la gamma cromatica utilizzata dal pittore (che si firma in basso a destra), tutta giocata sui toni del grigio: anche il mare è reso con toni argentati.
Il dipinto, realizzato nel 1921, è oggi conservato presso la Pinacoteca Comunale di Faenza.
21 agosto 2017
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