Venere e Cupido

Autore: Lucas Cranach il vecchio
1526 circa
Londra, National Gallery
Immagine

Questo particolare dipinto realizzato dal tedesco Lucas Cranach il Vecchio racconta un episodio della mitologia, che l'artista aveva tratto dagli Idilli di Teocrito, poeta antico noto per aver inventato il genere della poesia bucolica. La vicenda racconta di come Cupido abbia rubato un favo di miele da un alveare, e ne abbia ricevuto in cambio punture da parte delle api: avrebbe finito poi col lamentarsi con la madre Venere per l'esito infelice della sua azione. Cranach riassume tutti i passaggi della storia in un unico momento: vediamo Cupido, visibilmente infastidito, che tiene ancora in mano il favo, ci sono le api che si posano su di lui pungendolo, e il dio dell'amore si gira verso la madre che, con un gesto della mano, sembra volerlo calmare, e che nel contempo si rivolge verso di noi, quasi per ammonirci. E il senso dell'ammonizione è spiegato, in latino, in un'iscrizione apposta direttamente sul cielo, nell'angolo in alto a destra.

È infatti chiaro il messaggio allegorico insito nel dipinto: i piaceri (e possiamo aggiungere i piaceri dell'amore), simboleggiati dal miele, sarebbero infatti spesso causa di tormenti (le api) per il malcapitato che ne abusa. E nel caso degli eccessivi piaceri d'amore, la conseguenza sarebbero le malattie veneree, una piaga particolarmente diffusa nella Germania del tempo.

La figura di Venere, sensuale, esile e dalla pelle bianchissima, è tipica di Cranach, che era solito raffigurare i suoi nudi femminili in questi termini. La posa, molto studiata, sembra quasi voler sottolineare la sensualità e l'erotismo che la dea incarna, sebbene in questo dipinto voglia comunque rivolgere un avvertimento morale all'osservatore. Nell'eleganza formale di questa Venere, così come di tutte le altre eroine nude della pittura di Cranach, intravediamo il gusto delle corti del tempo, ancora legato a un passato gotico. Questo gusto si riflette anche nella vistosa collana e nell'elaborato e ricco copricapo indossato da Venere, e le calligrafie di Cranach si ravvisano anche nello splendido scorcio di paesaggio montano che si riflette nel lago. Non mancano poi brani naturali di una certa intensità, come i due cervi che spuntano nel bosco alle spalle dei protagonisti.

Non abbiamo informazioni su chi abbia commissionato il dipinto, che è noto in svariate versioni conservate in collezioni di tutto il mondo. Questo è stato acquistato nel 1963 dalla National Gallery di Londra, dove è possibile ammirarlo ancora oggi. Non conosciamo la data di realizzazione, ma potrebbe trattarsi di un dipinto realizzato attorno al 1526.

15 marzo 2016

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