San Martino

Autore: Lorenzo di Bicci
1380-1390 circa
Firenze, Galleria dell'Accademia
Immagine

Questo imponente san Martino (la tavola è alta due metri e larga uno) raffigura il santo seduto su un trono rivestito di seta decorata. È rappresentato frontalmente: guardando fisso e imperturabile l'osservatore, con una mano compie il gesto della benedizione, mentre con l'altra tiene il pastorale. San Martino indossa eleganti paramenti liturgici da vescovo, con bordature in oro, fini decorazioni, e pietre preziose, ed è accompagnato da due angeli. È stato dipinto da Lorenzo di Bicci, pittore del Trecento fiorentino il cui nome, per questa tavola, fu formulato per la prima volta dallo storico dell'arte Werner Cohn nel 1956. Non abbiamo documenti che possano testimoniarci l'autore del dipinto, ma il nome di Lorenzo di Bicci è quello oggi ritenuto più probabile.

Il dipinto fu a lungo ritenuto un san Nicola perché un'iscrizione aggiunta posteriormente, alla base del trono, identificava in questo modo il santo: tuttavia, in occasione della mostra Dal Giglio al David del 2013, la scritta è stata rimossa ed è stata rivelata quella originale che ci parla, appunto, di un san Martino. Nella predella, che è stata ricollegata alla tavola principale per merito dello stesso Cohn, compare lo stemma dell'Arte dei Vinattieri, l'associazione che all'epoca della realizzazione del dipinto (siamo intorno al 1380) riuniva i venditori di vino e i gestori delle osterie e che aveva scelto san Martino come proprio patrono. Si pensa quindi che Lorenzo di Bicci eseguì l'opera proprio per l'Arte dei Vinattieri, tant'è che nel Settecento la tavola figurava presso i depositi della Camera di Commercio di Firenze, l'ente che aveva inglobato le antiche arti, cioè le corporazioni dei commercianti.

Non sappiamo, tuttavia, dove l'opera fosse collocata in origine: non nella chiesa di Orsanmichele, dove i vinattieri avevano avuto, nel 1380, il permesso di esporre un'opera raffigurante san Martino: lo spazio a loro attribuito era più piccolo di quello che sarebbe stato necessario per ospitare il dipinto. Forse era quindi destinata alla chiesa dell'Arte, quella di San Martino del Vescovo, nel centro storico di Firenze, nei pressi della Badia Fiorentina. L'opera giunse agli Uffizi dalla Camera di Commercio sempre nel Settecento e fu per un periodo (a partire dal 1864) trasferita nella chiesa di San Niccolò a Ferraglia, per poi essere spostata presso la Galleria dell'Accademia, dove si può ammirare al giorno d'oggi.

7 gennaio 2016

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