Questo dipinto di Georges de la Tour, noto in francese come Le tricheur à l'as de carreau ("Il baro con l'asso di quadri") è una delle poche opere dell'artista francese che, malgrado il fondo cupo, non hanno un'ambientazione notturna (al Louvre, dove è conservato, sono soltanto due). Rappresenta una scena da osteria con intento moraleggiante, come era tipico dell'arte del periodo: siamo nei primi decenni del Seicento e questo tipo di scena era frequente nell'arte di Caravaggio e dei caravaggeschi.
Il ragazzino sulla destra, vestito con ricchi abiti e con un cappello ornato con una voluminosa piuma, è il protagonista principale della scena: sta giocando una partita a carte con una donna, anche lei riccamente abbigliata e ingioiellata, e con un uomo che siede di fronte a lui. La donna fa un cenno con la mano all'uomo, e quest'ultimo, a sua volta, con la mano sinistra estrae dalla fascia stretta attorno alla vita un asso di quadri per passarlo alla donna onde truffare al gioco il ragazzino, che verosimilmente perderà i denari che sta giocando e che vediamo proprio davanti a lui, sul tavolo. Il tutto mentre un'inserviente porta in tavola del vino ma osserva con sguardo complice i due personaggi in combutta tra loro: evidentemente anche lei partecipa alla truffa.
Come anticipato, la raffigurazione ha intento moraleggiante, e il ragazzino è protagonista principale in quanto simbolo del giovane tentato dal vizio: in particolare, dalla lussuria (la donna che gioca), dal vino (l'inserviente) e dal gioco d'azzardo (il baro con l'asso di quadri).
Di questo dipinto esistono altre due versioni, una conservata al Metropolitan Museum di New York e una al Kimbell Art Museum di Fort Worth. Questa, come detto, è conservata al Louvre, dove è giunta nel 1972: prima faceva parte della raccolta del collezionista Paul Landry, che nel 1926 l'aveva acquisita sul mercato. Il dipinto potrebbe risalire al 1620 circa.
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