L'episodio dei Vespri siciliani è uno dei più noti della nostra storia. Il 31 marzo 1282 un soldato francese (la Sicilia era allora soggetta alla dominazione degli angioini) molestò una ragazza di Palermo, che era da poco uscita da una chiesa per assistere alla messa del vespro, cioè la messa serale: la ragazza fu difesa, alcuni palermitani risposero alle offese dei francesi, e questo episodio fu la miccia che fece esplodere la rivolta contro i dominatori francesi, che furono cacciati vent'anni più tardi, quando la Sicilia passò sotto il controllo degli aragonesi. L'episodio dei vespri fu uno dei soggetti preferiti dai pittori di scene di storia come Domenico Morelli: durante il Romanticismo, i vespri siciliani erano diventati simbolo della ribellione contro l'oppressore straniero, e quindi era un tema ricorrente nelle opere degli artisti che credevano negli ideali del Risorgimento.
Domenico Morelli, napoletano, realizzò i suoi Vespri siciliani tra il 1859 e il 1860 per un nobile suo concittadino, il principe del Cassero. La sua attenzione tuttavia non è concentrata sull'episodio della rivolta, che è in secondo piano, bensì sulla fuga di tre giovani donne che si allontanano dal tumulto. Non sappiamo se una delle tre sia la donna molestata dal soldato francese, ma è interessante vedere la tensione e lo spavento nei loro volti per la rivolta appena scoppiata, nonché il loro incedere veloce: quella sulla destra si regge al muro per non cadere, quella a sinistra addirittura si guarda dietro per assicurarsi che non siano seguite, e anche per verificare cosa stia succedendo. Sembra proprio di vederle correre giù per la scalinata.
L'occasione di dipingere i Vespri siciliani fu data anche dalla rappresentazione, nel 1856, dell'opera I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi al Teatro San Carlo di Napoli: il tema infatti non affascinava soltanto i pittori. L'opera di Morelli, interessante quindi anche perché è un dipinto in cui pittura e teatro si incontrano, si trova attualmente al Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli.
1 marzo 2015
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