Questa splendida Annunciazione di Alessandro Allori è un dipinto un po' inconsueta, perché la Madonna non è rivolta verso l'arcangelo Gabriele, come da tipica iconografia, ma guarda da un'altra parte, in terra, mentre l'angelo sopraggiunge con i gigli in mano, simbolo della purezza di Maria, e con la mano destra indica il cielo a mostrare che la sua venuta è voluta da Dio, simboleggiato dalla luce che proviene dall'angolo in alto a sinistra. Il fatto che la Madonna non sia rivolta verso l'arcangelo Gabriele, ma verso l'osservatore, è un espediente che il pittore utilizza per coinvolgere maggiormente chi guarda l'opera.
L'angelo è inginocchiato sopra una nuvola trasparente, e nella parte inferiore del dipinto vediamo la sedia di Maria, dalla quale si è appena alzata, e su cui ha appoggiato il libro che stava leggendo. Intorno, sopra ad alcuni panni, notiamo un oggetto molto particolare, ovvero un tombolo, cioè una specie di cilindro in legno ricoperto di stoffa sul quale veniva fissato un disegno da seguire per realizzare il ricamo in pizzo per mezzo dei fuselli, che sono quegli strumenti affusolati, in legno, che vediamo pendere dal tombolo e che servivano per guidare i fili del ricamo. Questa presenza ci rimanda a una dimensione domestica, molto intima, ed è probabile pensare che il dipinto sia stato realizzato per la devozione privata, e nella fattispecie per una donna appassionata di ricamo.
L'opera, del 1603, proviene dalla villa medicea di Castello ma non sappiamo se fosse quella la sua collocazione originaria. Si trova alla Galleria dell'Accademia di Firenze dal 1936.
11 novembre 2014
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