Croce in montagna

Autore: Caspar David Friedrich
1808
Dresda, Gemäldegalerie
Immagine

Questo dipinto di Caspar David Friedrich, "Croce in montagna", quando fu realizzato nel 1808 si propose subito come un'opera rivoluzionaria: mai prima d'allora infatti un dipinto dal così forte sapore paesaggistico sarebbe stato destinato a figurare come pala d'altare, genere per il quale solamente le scene sacre erano ritenute degne. E per questo motivo, la "Croce in montagna" scatenò non poche critiche. Le più aspre gli arrivarono dal barone Friedrich Wilhelm Basilius von Romdohr, che in un articolo apparso nel gennaio del 1809 sulla "Zeitung für die elegante Welt", accusò Caspar David Friedrich di aver realizzato fatto sì che la pittura paesaggista "si introducesse nelle chiese e strisciasse sugli altari".

Il pittore realizzò l'opera per farne dono al re Gustavo IV Adolfo di Svezia (l'artista era suo suddito in quanto Greifswald, la cittadina della Pomerania dove nacque nel 1774, dipendeva dalla Svezia). Il sovrano però fu deposto nel 1809, e non potendo più presentare l'opera al re, l'artista la vendette al conte Franz von Thun-Hohenstein, che la collocò nel suo castello di Tetschen in Boemia (il dipinto è infatti noto anche come "Pala di Tetschen"). Venduto di nuovo nel 1921, dopo diverse vicende il dipinto è pervenuto alla Gemäldegalerie di Dresda.

Il dipinto mostra un paesaggio di montagna, con una roccia su cui si ergono degli abeti e che è sovrastata da un crocifisso: il tutto sotto un cielo nuvoloso al tramonto da cui provengono raggi di luce, che assieme al crocifissono sono gli unici particolari "sacri" della composizione. Per Friedrich (in risposta alle critiche), la roccia simboleggia la fermezza della fede, e gli alberi che spuntano su di essa la speranza nel Salvatore. Anche la cornice, disegnata dallo stesso Friedrich e scolpita da Gottlieb Christian Kuhn, reca simboli religiosi che rafforzano il significato del dipinto, come il grano e l'uva, metafore del pane e del vino, il corpo e il sangue di Gesù, o come l'occhio di Dio. Un dipinto quindi in cui la natura stessa si fa portatrice di simbolismi: una delle essenze del romanticismo, di cui la "Croce in montagna" è uno dei più grandi capolavori.

16 maggio 2013

Aspetta, non chiudere la pagina subito! Ti chiediamo solo trenta secondi del tuo tempo: se quello che hai appena letto ti è piaciuto, clicca qui per iscriverti alla nostra newsletter! Niente spam (promesso!), e una sola uscita settimanale per aggiornarti su tutte le nostre novità!





Torna all'elenco dei capolavori della rubrica "L'opera del giorno"






MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte