Ancora riallestimenti alla Galleria degli Uffizi: questa volta oggetto dei lavori sono state le sale 5 e 6, quelle che accolgono i capolavori d’inizio Quattrocento, per le quali è stata ripristinata la sistemazione classica, ovvero la configurazione che era stata concepita negli anni Cinquanta del secolo scorso dall’allora direttore degli Uffizi, Roberto Salvini. Tornano così vicine le due Adorazioni dei Magi, quella di Gentile da Fabriano e quella di Lorenzo Monaco (qui un nostro articolo con un confronto tra le due opere), ed è di nuovo possibile apprezzare le differenze tra le due opere, che riflettono due visioni opposte della pittura tardogotica: da un lato quella di Lorenzo Monaco, della sua maturità, quasi una fiaba raccontata con colori accesi, forme stilizzate, figure che sembrano librarsi nell’aria. Dall’altro lo sfarzoso capolavoro dell’artista marchigiano, espressione dell’incipiente Umanesimo e del gusto delle corti dell’Italia settentrionale, con gemme, ori e tutte le meraviglie esotiche del corteo regale.
I due pittori, dopo i restauri e le risistemazioni della primavera del 2015, avevano ottenuto due sale dedicate, una per ciascuno. “Il nuovo allestimento”, ha dichiarato il direttore degli Uffizi, Eike D. Schmidt, “migliora la comprensione e il raccoglimento davanti ai singoli dipinti e offre una lettura più chiara. Esso per giunta riprende per gran parte la sistemazione classica, messa in opera negli anni Cinquanta del Novecento dall’allora direttore e grande storico dell’arte Roberto Salvini”.
Nella foto, l’allestimento della sala di Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano: l’Adorazione di Gentile è sulla parete di fondo, su quella di sinistra l’Adorazione di Lorenzo Monaco. Sulla parete di destra, l’Incoronazione della Vergine di Lorenzo Monaco.
Uffizi, ancora riallestimenti: l'Adorazione di Gentile da Fabriano torna vicina a quella di Lorenzo Monaco |