Dopo due anni di restauro, dal 20 novembre 2020 torna a Brescia la Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana. È considerata tra le opere più significative della romanità per composizione, materiale e conservazione, e si tratta inoltre di uno dei pochi bronzi romani provenienti da scavo che sono giunti fino a noi.
Il restauro è stato condotto dall’Opificio delle Pietre Dure, promosso dal Comune di Brescia, dalla Fondazione Brescia Musei, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Bergamo e Brescia, con il sostegno della Regione Lombardia.
La Vittoria Alata restaurata sarà collocata nel rinnovato Capitolium di Brescia, il cui nuovo allestimento è stato progettato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, valorizzando così l’area archeologica Brixia - Parco Archeologico di Brescia Romana. L’inedito allestimento è all’avanguardia nella museografia internazionale ed è inteso come un’opera totale dove il rispetto dei criteri conservativi, illuminotecnici e tecnologici si sposa con la cura dei materiali. La scelta del pavimento in terrazzo veneziano rimanda infatti ai tradizionali pavimenti romani; un tavolo-vetrina presenta le cornici in bronzo ritrovate insieme alla Vittoria Alata nel 1826. Altri frammenti di cornici sono disposti sulla parete occidentale della cella, secondo uno schema pensato dall’architetto per richiamare la geometria tipica delle decorazioni di età romana. La luce artificiale dona all’ambiente una dimensione fuori dal tempo.
La statua, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, è databile intorno alla metà del I secolo d.C., forse ispirata a modelli più antichi. Fu ritrovata nel 1826, nel corso di scavi archeologici condotti nell’area, in un’intercapedine dell’antico tempio, insieme a sei teste imperiali a centinaia di altri reperti bronzei. L’intervento di restauro è consistito nella pulitura della scultura, nella rimozione controllata dei materiali che riempivano la statua e della struttura interna di epoca ottocentesca a cui si agganciavano le ali e le braccia, e infine nella stesura di un materiale protettivo. Sono state inoltre effettuate indagini scientifiche ed esami volti a una conoscenza più approfondita della tecnologia di costruzione, oltre alla cronologia e all’origine della statua stessa. Le équipe dell’Opificio delle Pietre Dure, della Fondazione Brescia Musei, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale della Sapienza Università di Roma hanno dedicato grande cura alla progettazione e realizzazione di un nuovo supporto interno alla statua altamente tecnologico per sorreggere le ali e le braccia, che furono trovate staccate dal corpo centrale nel 1826 e che fino a due anni fa erano sostenute da un dispositivo ideato nell’Ottocento.
La Vittoria Alata sarà accompagnata da un ricco palinsesto di eventi espositivi al Museo di Santa Giulia e al Capitolium:
Juan Navarro Baldeweg. Architettura, pittura, scultura. (fino al 5 aprile 2021);
Alfred Seiland. Imperium Romanum. Fotografie 2005–2020 (marzo 2021);
Palcoscenici archeologici. Interventi curatoriali di Francesco Vezzoli per la Vittoria Alata di Brescia (aprile 2021);
Vittoria. Il lungo viaggio di un mito (settembre 2021);
Emilio Isgrò, una retrospettiva per Santa Giulia e il Parco Archeologico di Brescia Romana (aprile 2022), anticipata dall’installazione monumentale Incancellabile Vittoria (ottobre 2020) nella metropolitana di Brescia.
Per info: vittorialatabrescia.it; bresciamusei.com
Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.
Immagine: Vittoria Alata prima del restauro. Archivio fotografico Civici Musei di Brescia - Fotostudio Rapuzzi.
Brescia, torna restaurata la Vittoria Alata. Sarà collocata nel rinnovato Capitolium |