Nel 1520, il grande Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1490 circa - Venezia, 1576) consegnava al mercante Alvise (o Luigi) Gozzi, originario di Ragusa ma residente ad Ancona per lavoro, la sua Madonna in gloria con i santi Francesco e Biagio, poi passata alla storia come Pala Gozzi, proprio dal nome del suo committente: Luigi Gozzi (anch’egli raffigurato nel dipinto, in ginocchio, mentre viene presentato alla Vergine da san Biagio) aveva investito una parte delle sue cospicue ricchezze per decorare la chiesa di San Francesco ad Alto, a cui la pala era destinata. Dopo la trasformazione della chiesa in un ospedale militare (oggi è ancora sede del Distretto militare del capoluogo marchigiano), nel 1863, la pala abbandonò l’edificio e, nel 1884, entrò a far parte della raccolta della Pinacoteca Civica di Ancona.
Quest’anno, dunque, la Pala Gozzi compie cinquecento anni, e per festeggiare il suo cinquecentesimo compleanno il Comune di Ancona ha immaginato diverse iniziative, al fine di valorizzare il capolavoro che è esposto stabilmente presso la Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” dal 1974 (dal 1884 infatti ha conosciuto altri spostamenti) e che rappresenta una delle due testimonianze dell’arte di Tiziano ad Ancona (l’altra è la Crocifissione, dipinta nel 1558 per la chiesa di San Domenico e anch’essa conservata nella Pinacoteca comunale). L’anniversario ha fatto inoltre da “miccia” per una progetto di valorizzazione che coinvolge tutti i musei civici del capoluogo delle Marche, che hanno partecipato, in qualità di capofila, a un bando regionale per la valorizzazione dei poli museali. Ecco dunque che tutta la città, con i musei della rete MIRA che raduna diversi soggetti (i musei civici, il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, il Museo Tattile Statale Omero e il Museo Diocesano di Ancona) presenta una proposta di approfondimento sulla Pala e non solo, in attesa di poter tornare a visitare dal vivo i luoghi della cultura, appena saranno allentate le misure restrittive anti-Covid.
Tiziano, Pala Gozzi (1520; olio su tavola, 322 x 215 cm; Ancona, Pinacoteca Civica “Francesco Podesti”) |
La Pala Gozzi alla Pinacoteca Podesti. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
La proposta si focalizza su diversi temi: sarà ribadita, per esempio, la centralità di Ancona nell’ambito degli scambi economici e culturali che interessarono l’Adriatico durante il Rinascimento (e la Pala Gozzi è evidente testimone di questo significativo ruolo assunto dalla città marchigiana), ci saranno focus sull’arte del Rinascimento, sui rapporti tra Ancona e l’Oriente, e altro ancora. Non mancheranno, inoltre, le iniziative divulgative e di valorizzazione sulla Pala Gozzi: la Società Cooperativa “Le Macchine Celibi”, realtà da tempo attiva in ambito museale e che lavora anche all’interno della Pinacoteca Podesti, ha sviluppato diversi contenuti rivolti a diversi pubblici (dagli adulti ai bambini, dagli appassionati a chi vuole avvicinarsi per la prima volta all’arte del Cinquecento) sulla Pala Gozzi e, più in generale, sull’opera di Tiziano, in collaborazione col personale degli altri musei della rete. Tra le proposte, anche incontri con due esperti che commenteranno la pala: lo storico dell’arte e noto divulgatore Stefano Zuffi, e il restauratore Carlo Giantomassi, nome noto del restauro internazionale, peraltro anconetano (nel 1987 si occupò del restauro della Pala Gozzi).
La pala arriva poi in tutta la città grazie a un insieme di proiezioni che toccano alcuni dei principali monumenti di Ancona e che promettono di essere scenografiche e di grande effetto: l’allestimento è stato realizzato dal Comune di Ancona in collaborazione con il Dipartimento Distori Heritage dell’Università Politecnica delle Marche e con Stark, società del territorio che è leader nella produzione di grandi eventi e sistemi multimediali (già partner della Ferrari), e vede la regia creativa dei visual designer Paolo e Alex Buroni, che collaboreranno col professor Paolo Cini del Dipartimento Distori, il quale da tempo realizza riproduzioni e rilievi della collezione della Pinacoteca Podesti. Stark ha fornito invece collaborazione di carattere tecnologico: volontà dell’azienda era quella di lavorare per valorizzare uno dei capolavori della città. Il percorso, inaugurato lo scorso 18 dicembre, si dipana lungo piazza della Repubblica, piazza del Plebiscito e piazza del Senato, attraverso una linea che dal mare arriva fino al Duomo: sulle pareti delle chiese che si trovano su queste piazze (la chiesa del Sacramento in piazza della Repubblica, San Domenico in piazza del Plebiscito e Santi Pellegrino e Teresa in piazza del Senato) vengono proiettati dettagli, immagini e riproduzioni ad altissima risoluzione della Pala Gozzi. Le proiezioni rimangono visibili fino al 17 gennaio, in tutti e tre i siti, dalle 16 alle 22.
Alle proiezioni si aggiungono poi due itinerari culturali “Ancona tra Oriente, Occidente e luoghi perduti” ideati dalla rete MIRA: il primo si chiama Ancona Porta d’Oriente e il secondo Sulle tracce di San Francesco ad Alto. Il primo percorso parte della Pinacoteca Podesti, ospitata, dal 1973, nella sede di Palazzo Bosdari, dove si ammira la Pala Gozzi. La seconda tappa è il Museo della Città, dov’è raccontata la storia di Ancona, per poi arrivare al Museo Diocesano di Ancona, nel quale si ammirano gli antichi plutei, il telo di san Ciriaco, le icone della chiesa di Sant’Anna dei Greci, tutte testimonianze dei rapporti tra Ancona e l’Oriente. Infine, quarta tappa al Museo Tattile Omero che conserva le riproduzioni di diversi capolavori della storia dell’arte e che ha sede nella Mole Vanvitelliana (punto di partenza per vedere il porto di Ancona), per concludere la visita al Museo Archeologico dove si approfondiscono le rotte antiche dall’Egeo all’Adriatico, i rapporti transadriatici in età ellenistica, l’archeologia in Adriatico negli anni Trenta, gli scambi tra Ancona e Zara.
Il secondo percorso, Sulle tracce di San Francesco ad Alto, è un itinerario per ripercorrere la storia della chiesa cui fu destinata la Pala Gozzi. Si parte nuovamente dalla Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” dove si conservano, oltre alla Pala Gozzi, anche altri dipinti un tempo conservati nella chiesa, come la splendida Madonna col Bambino di Carlo Crivelli. Nel Museo della Città, seconda tappa del percorso, è conservata una pianta con la riproduzione dell’antica facciata. L’itinerario prosegue poi con la visita alle chiese di San Domenico e di San Giovanni Battista, per giungere all’ex complesso di San Francesco ad Alto che oggi è sede del Comando Militare dell’Esercito delle Marche. Ultima tappa al Museo Diocesano dove è conservata una copia dell’Estasi del beato Gabriele Ferretti di Carlo Crivelli, un tempo nella chiesa e oggi alla National Gallery di Londra, lo stesso sarcofago del beato Ferretti e altri dipinti che raccontano la storia di San Francesco ad Alto.
Proiezione della Pala Gozzi sulla facciata della chiesa del Sacramento |
Proiezione della Pala Gozzi sulla facciata di San Domenico |
Ancona, veduta della Mole Vanvitelliana e del porto |
Carlo Crivelli, Madonna col Bambino (1480 circa; tempera e oro su tavola, 21 x 15 cm; Ancona, Pinacoteca Civica Francesco Podesti) |
“I Musei di Ancona non si sono mai fermati, e non intendono certo rinunciare ai festeggiamenti dei cinquecento anni della Pala Gozzi”, commenta il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli. “Per questo, sono state trovate forme di relazione tra il dipinto e la città, ma anche il resto del paese, nuove e capaci far uscire l’opera dalla Pinacoteca, metterla a disposizione delle cittadine e dei cittadini in diverse forme, conoscerla e amarla meglio”.
“La pala”, spiega l’assessore alla cultura, Paolo Marasca, “viene raccontata sia online sia sulle mura della città. Una iniziativa nuova, che incrocia un natale del tutto particolare come quello del 2020. Il dipinto è un orgoglio per la città di Ancona, che lo custodisce con grande amore. Questa è la prima cosa che vogliamo trasmettere per l’occasione: la capacità di suscitare sentimento di un’opera d’arte, la sua appartenenza, il suo saperci stare accanto sempre”. Sulle proiezioni, aggiunge Marasca, “non è tanto lo stupore per queste bellissime proiezioni cher vogliamo sottolineare, quanto il desiderio dell’opera d’arte di uscire dal museo temporaneamente chiuso per avvicinarsi alle persone, per portare loro il suo saluto e concedersi, anche se in una riproduzione, in attesa di poterlo fare dal vivo”.
“Per noi è un privilegio poter valorizzare un capolavoro artistico come la Pala Gozzi”, afferma Paolo Buroni di Stark. “Per i suoi cinquecento anni, realizzeremo un racconto scenografico che spettacolarizzerà il valore artistico intrinseco di quest’opera straordinaria attraverso un percorso concettuale per immagini che si sviluppa nel cuore di Ancona”.
“Si tratta di un’iniziativa”, sottolinea il professor Gian Luca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, “che mostra l’impegno congiunto del Comune e della nostra Università per la cultura. Abbiamo realizzato sinergicamente molti progetti, in questo periodo, che hanno colto le sfide di oggi offerte dal digitale, creando nuove occasioni di incontro e scoperta del nostro immenso Patrimonio Culturale. Un altro tassello che rafforza la nostra collaborazione per Ancona Capitale Italiana della Cultura 2022”.
Per seguire gli eventi e le proposte il suggerimento è quello di collegarsi al sito del Comune di Ancona.
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