Sta per aprire il nuovo Munchmuseet di Oslo. Uno dei più grandi al mondo per un solo artista


È prevista per l’estate di quest’anno l’apertura del nuovo Munchmuseet di Oslo, che trova spazio in un innovativo edificio di 13 piani: ci saranno 11 gallerie, sale convegni, un ristorante e due bar, una terrazza con vista su città e fiordo, e anche un cinema. 

Aprirà nell’estate del 2021 il nuovo Munchmuseet di Oslo, che sarà ospitato in un moderno edificio del waterfront della capitale della Norvegia, nel quartiere di Bjørvika. “Più Munch di prima, un museo d’arte moderna e contemporanea di livello mondiale, e un ricco programma di eventi e di attività”: così il museo norvegese riassume l’apertura in una nota. Il museo ospita la più numerosa collezione al mondo di opere di Edvard Munch (Løten, 1863 - Oslo, 1944) e si pone dunque come la principale destinazione per chi voglia approfondire l’opera del grande pittore espressionista.

“Il nuovo museo”, fa sapere il Munchmuseet, “sarà un luogo d’incontro per tutti, per ogni tipo di occasione culturale. Vogliamo allargare l’idea di che cosa sia un museo, e aprire all’opportunità di nuove esperienze e nuovi punti di vista”. “I visitatori del nuovo museo”, sottolinea il direttore Stein Olav Henrichsen, “potranno sempre conoscere i punti salienti della carriera di Edvard Munch, ma ci saranno anche esposizioni di opere di altri artisti. A Bjørvika potremo davvero valorizzare il potenziale della nostra collezione, e collaborazioni con altri musei ci consentiranno di portare in Norvegia opere che non sono mai state esposte qui prima d’ora”. Con i suoi 26mila metri quadri di superficie, 4.500 dei quali di superficie espositiva, il nuovo Munchmuseet si appresta a diventare uno dei più grandi musei al mondo dedicati a un solo artista.

Il nuovo Munchmuseet
Il nuovo Munchmuseet

L’edificio: il progetto degli architetti Juan Herreros e Jens Richter

Il Munchmuseet troverà spazio in un edificio, in via di completamento, disegnato da Estudio Herreros, importante studio di architettura di Madrid (in particolare il nuovo Munchmuseet porta la firma di Juan Herreros e di Jens Richter), ed è stato disegnato in vista delle sue specificità di sede museale: viene da più parti presentato come uno dei più rilevanti progetti partiti a Oslo negli ultimi anni. La costruzione dell’edificio è cominciata nel 2016 dopo un lungo dibattito sia sull’aspetto che il museo avrebbe dovuto avere, sia sul luogo in cui sarebbe sorto. I due architetti hanno concepito un edificio che si sviluppa in verticale: il nuovo Munchmuseet è infatti una torre alta sessanta metri, che si distingue nello skyline di Oslo per via della sua sommità pendente. Sarà un monumento contemporaneo che caratterizzerà la capitale. “La facciata dell’edificio”, afferma Richter di Estudio Herreros, “darà a Munch, sulla baia di Bjørvika, una presenza enigmatica e in continua evoluzione, perché sarà in grado di riflettere l’emozionante luce di Oslo, che cambia costantemente durante il giorno e durante le stagioni”. La facciata è ricoperta in alluminio perforato che consente alla luce di posarsi sull’edificio consentendogli di... cambiare colore durante la giornata.

La torre è divisa sostanzialmente in due sezioni, una “statica” e una “dinamica”. La zona “statica” è quella che ospita le opere d’arte, accolte in sale di diverse dimensioni, ma studiate per garantire, naturalmente, condizioni climatiche e d’illuminazione costanti per una conservazione ottimale delle opere che il museo custodisce. La zona “dinamica” è invece riservata al pubblico e garantisce numerosi affacci sulla città: sarà un’altra delle “attrazioni” del nuovo Munchmuseet. L’idea degli architetti, infatti, è quella di portare il pubblico a scoprire non soltanto le opere d’arte, ma anche Oslo e la sua storia. Per questo l’edificio contribuirà a stabilire legami forti tra Munch e l’area urbana.

Sarà inoltre un edificio attento all’ambiente: gli impianti sono stati studiati per consentire il massimo risparmio di energia e per permettere la ventilazione naturale nella zona dinamica. Inoltre, la facciata è stata studiata in modo da impedire eccessivi surriscaldamenti durante l’estate. Tutte le scelte, fa sapere Estudio Herreros, sono state guidate da un approccio fondato sul clima. La stessa costruzione è stata realizzata utilizzando acciaio in gran parte riciclato. “L’edificio, il suo approccio concettuale e i suoi sistemi di costruzione”, dice Juan Herreros, “vogliono essere espressione dell’impegno collettivo della società norvegese nei confronti dell’ambiente, così da riflettere le sfide del presente e il desiderio d’innovazione che ci porterà in un futuro migliore”.

Il nuovo Munchmuseet
Il nuovo Munchmuseet

Come sarà il nuovo museo

Undici diverse gallerie per raccontare l’arte di Edvard Munch e quella del contesto in cui operò, in sale rinnovate che “per la prima volta”, spiega il museo in una nota, “garantiranno alle opere gli spazi che meritano: le opere monumentali di Munch, le opere più grandi che abbia mai creato, potranno essere ammirate in una speciale galleria dall’altezza doppia rispetto alle altre sale”. Saranno circa 200 le opere di Munch esposte. Ci saranno poi sale dedicate all’arte contemporanea e ambienti per mostre temporanee: in particolare, i vincitori dell’annuale Edvard Munch Art Award potranno avere d’ora in avanti una mostra personale negli spazi del nuovo museo.

Ancora, gli oltre 26mila metri quadri di superficie vedranno anche sale concerto, un cinema, un ristorante, una caffetteria al piano terra, un bar con terrazza, un negozio dove trovare libri, oggetti di design e ovviamente gadget a tema Munch, sale convegni e locali multifunzione che potranno essere dati in affitto. Le sale si dispongono su tredici piani. Il Munchmuseet inoltre ospiterà musica, performance, palinsesti cinematografici, incontri d’arte: la Main Hall potrà ospitare fino a 700 persone, e ci sarà anche una Top Hall al dodicesimo piano, con una terrazza panoramica che consentirà al pubblico una veduta sulla città e sul fiordo. La volontà del museo è quella di coinvolgere e ispirare il suo pubblico attraverso l’utilizzo degli spazi secondo modalità innovative. Non mancheranno le tradizionali visite guidate e le attività didattiche rivolte a tutto il pubblico.

Il nuovo Munchmuseet
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