È stato siglato l’accordo di valorizzazioneper il Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino, acquistato lo scorso 27 novembre dallo stato, per la somma di 700.000 euro. Si trattava del passo successivo all’acquisizione del museo, entrato a far parte del patrimonio statale. Il museo, inaugurato nel 1965 e da allora sempre gestito dall’azienda Ginori fino alla chiusura nel 2013, documenta tre secoli di storia della porcellana italiana ed europea, con opere di primaria importanza (come le porcellane del barocco fiorentino o la collezione di Giò Ponti degli anni Venti del Novecento), e un patrimonio archivistico e librario che documenta tutta la storia della Manifattura e del suo legame col territorio.
L’accordo tra stato, regione Toscana e comune di Sesto Fiorentino ha l’obiettivo di favorire un’efficace gestione del Museo e la sua integrazione coi luoghi statali della cultura presenti nella regione. Ancora, l’accordo prevede la costituzione di una Fondazione di partecipazione aperta ai privati che vorranno partecipare alle attività di tutela e valorizzazione. Il documento è stato firmato da Carla Di Francesco (segretario generale del MiBACT), Monica Barni (vice presidente della Regione Toscana) e Lorenzo Falchi (sindaco di Sesto Fiorentino). All’atto della firma, avvenuto nella sede del ministero a Roma, erano presenti anche Antonio Lampis (direttore generale dei musei) e Stefano Casciu (direttore del polo museale della Toscana).
Museo Ginori di Sesto Fiorentino, siglato l'accordo di valorizzazione |