Secondo il direttore degli Uffizi, Eike D. Schmidt, la visita dell’influencer Chiara Ferragni del 17 luglio 2020 al museo ha avuto effetto sui numeri, e sarebbero proprio i numeri a dare la conferma (già la settimana dopo Schmidt aveva parlato di un +24%, ma adesso sembrano esserci numeri più solidi). Lo stesso vale per un’altra visita di un’influencer, quella di Martina Socrate, meno conosciuta di Chiara Ferragni ma popolarissima su TikTok, soprattutto tra il pubblico molto giovane: ventidue anni, la ragazza ha un seguitissimo canale sul social network cinese, dove conta più di un milione di follower. Schmidt ha parlato di questo e di altri argomenti in un’intervista rilasciata al nuovo presidente dell’Associazione Stampa Estera in Italia, Maarten van Aalderen.
“L’analisi dei numeri ce lo conferma”, dice Schmidt. “Per i visitatori sotto i 25 anni si è registrata una crescita stabile tra fine giugno e la terza settimana di agosto. Si tratta di una crescita che vale in particolare per la fascia 19-25. Dunque l’effetto che si potrebbe chiamare ’Socrate-Ferragni’ (per le visite in Galleria di Martina Socrate il 12 giugno e Chiara Ferragni il 17 luglio) viene solidamente supportato dai numeri, che rivelano come non si sia trattato di fenomeni isolati o episodici, ma di uno sviluppo durevole e di ampio respiro, grazie ad una strategia precisa e sistematica di avvicinamento rivolta ai giovani. Il maggior ingaggio del pubblico giovanile lo si comprende attraverso l’analisi delle percentuali, dalle quali rileviamo una stabile fruizione degli under 19 per tutta l’estate nonostante la mancanza di gite scolastiche, e una crescita singolare nella fascia 19-25 da inizio giugno a fine luglio, seguita da una relativa stabilizzazione durata fino ad ottobre. Nel 2020 per la prima volta la presenza di visitatori under 25 alla Galleria degli Uffizi è stata più di un terzo del totale (34,6%). Questo equivale ad una crescita della fascia pari al +24,9% rispetto all’anno precedente. Per la fascia 19-25 si registra un netto salto dal 6,1% (2019) al 14,3% (2020): una crescita del +134,4 % rispetto all’anno precedente. Il picco è stato raggiunto nelle due settimane dopo il 17 luglio, data della visita di Chiara Ferragni agli Uffizi”.
La visita di Chiara Ferragni aveva sollevato un rumoroso vespaio di polemiche (quasi sempre col solito argomento, seppur con diverse sfumature: il ricorrere alla figura di Chiara Ferragni sarebbe per il museo una sorta di abdicazione alle sue finzioni), tanto che lo stesso Schmidt era intervenuto difendendo l’operato suo e del suo museo, e accusando i polemisti di “puzzalnasismo”.
Schmidt ha poi parlato del progetto Uffizi Diffusi: “La strategia degli Uffizi diffusi”, ha detto, “potrebbe servire da modello anche per altre città d’arte e per altri territori: più facilmente, in regioni come la Lombardia, o l’Emilia Romagna, più difficilmente nel Veneto, per le caratteristiche assai diverse tra Venezia e la terraferma. Quanto agli Uffizi diffusi, le prime iniziative in partenza, già nelle prossime settimane, riguarderanno realtà piccole e saranno in questa fase iniziale nella maggior parte esposizioni temporanee; l’idea è però di trasformare tutto questo in un network stabile, al punto di avere una parte del nostro sito web appositamente dedicata ai musei toscani e alle iniziative degli Uffizi Diffusi. Sarà una grande operazione in fieri: via via, ogni anno, si aggiungeranno sempre nuove iniziative, piccole e grandi”. E potrebbe sbarcare anche all’estero: “Più che l’apertura di sedi distaccate in altri continenti, stiamo organizzando e portando all’estero esposizioni, tese anche a suscitare interesse non solo per gli Uffizi stessi, ma per la Toscana e per l’Italia. Ogni visitatore di una mostra degli Uffizi da qualche parte nel mondo diventa un potenziale futuro visitatore delle Gallerie ed in quanto tale contribuirà anche all’economia regionale e nazionale. Riguardo ai maxi progetti di ’traslochi globali’ di altri musei a lungo termine potremo solo dire tra molti anni se i benefici siano stati maggiori dei costi, e se lo siano stati solo per il territorio di destinazione o anche per quello di origine”.
Ci sono poi le cattive notizie. A cominciare dai numeri del 2020, che tuttavia, nonostante il drastico calo, fanno scalare agli Uffizi alcune posizioni nelle classifiche dei musei più visitati del mondo a causa delle prolungate chiusure negli altri paesi: “Il colpo della pandemia è stato fortissimo”, afferma Schmidt, “ma le Gallerie degli Uffizi resistono: nel 2020 abbiamo avuto complessivamente 1.206.175 visitatori (Uffizi: 659.043; Palazzo Pitti: 198.270; Giardino di Boboli 348.862), il 27,5% dell’anno precedente, nonostante il Covid e tutto quello che ha comportato in termini di chiusure e restrizioni. Questo ci posiziona al settimo posto tra i musei d’arte di tutto il mondo (nel 2019 eravamo al nono posto in classifica). Abbiamo perso il 72% dei visitatori, percentuale identica al Louvre di Parigi e al Reina Sofia di Madrid. Complessivamente abbiamo realizzato introiti per 8,8 milioni di euro, che rispecchiano esattamente la percentuale di decrescita dei visitatori. Nel 2019 gli incassi erano stati di 34 milioni di euro. Tuttavia, nel 2020 abbiamo riscontrato anche degli sviluppi molto positivi: le popolazioni cittadina e regionale si sono riappropriate dei nostri musei, sia in presenza che attraverso i media digitali. Inoltre abbiamo visto un incremento come mai prima nelle visite e interazioni con gli Uffizi da parte dei giovani fino a 25 anni”.
La vera ripartenza, secondo il direttore degli Uffizi, si avrà soltanto nel 2022: “Per i musei non aspettiamo la ripartenza vera prima dell’anno prossimo. Dal 2022 ci aspettiamo il ritorno alla grande richiesta che c’era prima della pandemia. Operativamente, come Uffizi per inizio maggio saremo pronti a riaprire: abbiamo 15 nuove sale dedicate alla pittura del Cinquecento fiorentino e romano che verranno inaugurate lo stesso giorno in cui il museo tornerà ad accogliere il pubblico. Quello che ci auguriamo, in cui speriamo fortemente, è una riapertura stabile. Ed abbiamo anche la speranza di poter evitare nuove chiusure il prossimo inverno, anche se ora è presto per poter azzardare qualsiasi ipotesi in questo ambito”.
Schmidt: “agli Uffizi tanti giovani grazie a Chiara Ferragni. La vera ripartenza sarà nel 2022” |