Anche i veneziani pagheranno per entrare nella Basilica di San Marco: i residenti, finora, potevano godere dell’accesso gratuito (pagavano solo due euro per la prenotazione se volevano saltare la fila), mentre adesso dovranno corrispondere un biglietto. Il prezzo è molto basso (tre euro), ma comunque è sempre più di zero, e soprattutto è indice che anche uno dei siti più visitati d’Italia affronta una situazione d’emergenza, dato che sei mesi di chiusura hanno avuto un impatto devastante sulle casse del monumento.
Il biglietto di 3 euro per i residenti, infatti, è stato introdotto proprio per fronteggiare l’emergenza e, assicurano i vertici della fabbriceria, si tratta di una misura momentanea. Lo dichiara, al Corriere della Sera, il primo procuratore Carlo Alberto Tesserin: “È una misura temporanea, cerchiamo di aprire la basilica nei suoi diversi aspetti inquadrando ogni aspetto in corrispondenza delle norme ministeriali, abbiamo dovuto mettere a punto di corsa i passaggi. La Basilica è chiusa ai visitatori da sei mesi secchi, credo che anche i veneziani siano coscienti dell’enorme difficoltà in cui ci troviamo e capiranno il perché di questa decisione. L’ingresso è limitato a 200 persone, abbiamo bisogno come non mai di entrate: chiediamo un aiuto di tre euro, senza fare distinzioni tra turisti e non”.
Non è la prima volta che si propone di introdurre un biglietto per i residenti, e finora la misura era sempre stata sventata, ma questa volta la situazione è tale che non si può fare altrimenti: solo nel 2021, le ripetute chiusure hanno causato un buco di 4 milioni in un bilancio che, nel 2019, alla voce entrate da incassi vedeva la somma di 12 milioni di euro. San Marco dev’essere sottoposta a una continua manutenzione, anche perché il MOSE non la salva dalle medie maree: la piazza è infatti il punto più basso della città, e anche se il resto del centro storico rimane all’asciutto, spesso l’acqua lambisce San Marco. “Se guardiamo al 2021, da gennaio a qualche settimana fa abbiamo 4 milioni di mancate entrate”, dice ancora Tesserin. “Rapportando il 2019 al 2020, abbiamo incassato anche meno del 25 percento. La Basilica ci costa al mese quasi un milione di euro, nel 2020 siamo riusciti a chiudere il bilancio con una perdita contenuta di 300mila euro, ma solo grazie ai contributi e ai mesi pre-pandemia. I danni provocati dalle acque alte sono diventati di una dimensione incalcolabile, non c’è più tregua”. E conclude: “Abbiamo bisogno che i lavori siano realizzati e conclusi entro novembre, altrimenti sarà drammatico”.
San Marco, sospesa la gratuità per i residenti. I veneziani pagheranno il biglietto |