Riaperte al pubblico le sale restaurate dell’ala ottocentesca degli Appartamenti reali della Reggia di Caserta. Gli interventi sono iniziati nel 2020 e sono stati compiuti da Ganosis Consorzio Stabile; sono stati finanziati con il Piano “Cultura e Turismo” 2014/2020 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
I restauri hanno coinvolto lo Scalone reale e l’ala ottocentesca del palazzo, i letti a baldacchino e i comodini di Gioacchino Murat e Francesco II, 1.410,52 metri quadrati di pavimento in cotto dipinto a finto marmo, 811,47 metri quadrati di porte e portelloni, quattro lampadari in ottone e cristallo; sono stati inoltre installati nuovi infissi e ed è stata fatta opera di manutenzione a 189 oggetti di arredo.
“L’impegno per restituire a questo luogo la dignità di una Reggia e la grande suggestione di fascino e bellezza immaginata dalla committenza borbonica richiede oggi un grande investimento di risorse economiche e professionali”, ha dichiarato Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta. “I numerosi cantieri che affrontano attività articolate di restauro, adeguamento impiantistico e rifunzionalizzazione degli ambienti evidenziano la complessità gestionale che il nostro museo sta affrontando per assicurare al meglio l’accoglienza dei pubblici e sviluppare la propria missione culturale. Un graduale recupero che, nella riapertura, condividiamo con tutte le professionalità e maestranze altamente specializzate che hanno operato, a testimonianza di un patrimonio culturale la cui cura e custodia può avvenire solo potendo contare su grande competenza, passione e senso di responsabilità verso il bene pubblico”.
È tornata dunque visitabile al pubblico l’ala ovest del Palazzo reale: si possono ammirare la Sala del Consiglio, le retrostanze dell’800, la Sala delle culle, l’anticamera e la Cappellina di Pio IX, la Camera da letto e le anticamere di Gioacchino Murat, la Camera da letto e l’anticamera di Francesco II. Fulcro del restauro proprio gli ambienti privati dei due regnanti con i loro monumentali letti. Quello di Francesco II è un grande letto “en bateau” di legno mogano a doppia testata con quattro busti raffiguranti Pallade e Marte. Le due spalliere sono ornate da due figure alate e fregi. Il baldacchino è costituito da una pedana e da un padiglione intagliato e dorato, terminante con una corona lignea da cui discende il cortinaggio. La struttura lignea era in discreto stato di conservazione, i tessuti (databili agli inizi dell’Ottocento) presentavano un avanzato stato di degrado con strappi e cambiamenti cromatici. Il drappo esterno (sostituito in occasione di un vecchio intervento), pur mostrando problematiche similari, era invece in uno stato di conservazione migliore proprio perché di recente fattura, ma con alterazione della tinta. Sulle parti lignee sono stati notati in diversi punti sollevamenti, microfratture, piccole lacune e fori di sfarfallamento dovuti a un’infestazione di insetti xilofagi. Il letto di Gioacchino Murat, in legno di mogano, presenta una ricca decorazione con fregi di legno dorato raffiguranti elmi, lance, spade e teste leonine. Quattro picche sostengono il baldacchino, da cui discende un cortinaggio di raso avorio e blu frangiato. I tessuti erano in pessimo stato di conservazione. A seguito di analisi al microscopio, è stato confermato quanto già ipotizzato in fase di progettazione del restauro. I materiali sono risultati di produzione industriale, sicuramente successiva a quella di realizzazione del letto e in pessime condizioni. Si è ritenuto opportuno sostituirli. In considerazione del valore della produzione serica leuciana e del legame profondo, storico e ideologico, la Reggia di Caserta ha chiesto la collaborazione della Camera di Commercio di Caserta che ha generosamente donato 100 metri di raso in seta e 100 metri di taffetà forniti dalla rete San Leucio Textile, marchio di tutela della seta di San Leucio. In questo modo il letto ha riacquisito la sua veste regale.
“La Camera di Commercio di Caserta”, ha affermato il presidente Tommaso De Simone, “è stata lieta di dare il proprio sostegno alla richiesta giunta dalla direttrice Tiziana Maffei. I tessuti utilizzati per il restauro del letto di Gioacchino Murat sono tutelati dal marchio San Leucio Silk, e, al fine di certificare la filiera serica, l’originalità dei tessuti e la lavorazione artigiana, sono dotate di tecnologia blockchain. Le sete di San Leucio e la Reggia di Caserta insieme sono una delle espressioni massime di connubio di valorizzazione delle nostre eccellenze”.
L’intervento nelle sale dell’Ottocento degli Appartamenti reali ha riguardato anche il restauro dei portelloni. Dopo averne rinvenuto la doratura originale, eseguita all’epoca in argento meccato ad oro, si è proceduto al suo ripristino, dove possibile, e alla ricostruzione, nelle parti in cui ormai era andata perduta. Con la collaborazione di Opera Laboratori sono state recuperate e rimontate due mantovane con zinefra, originali e conservate nei depositi, e si è proseguito con creazione e collocazione di nuove tende a ogni finestra. È stato inoltre avviato lo studio e il restauro dei cordoni in seta originali, a tenuta delle sovratende. L’attività sarà seguita da appositi approfondimenti.
Un lavoro di grande precisione è stato quello relativo alla pavimentazione in cotto dipinto a finto marmo delle sale dell’Ottocento. Dopo rilevazioni, effettuate mediante fotografie a luce visibile, ultravioletta e infrarossa e prelievo di piccoli campioni analizzati in laboratorio con microscopio ottico e in fluorescenza UV, i professionisti della conservazione hanno riprodotto i disegni, le cromature e i particolari delle superfici.
Il restauro è stato anche occasione di ricerca e conoscenza. A seguito di un accordo con il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università degli Studi della Campania Lugi Vanvitelli, è stato avviato lo studio delle tecniche di doratura, dal quale è emerso un importante dato storico-artistico: la presenza di opere in piombo dorate con foglia oro a guazzo, tecnica inusuale e rinvenuta in numerose decorazioni di Palazzo Reale, oltre a preziose informazioni su interventi precedenti. “È stato un restauro ampio e complesso”, ha commentato Eleonora Iannace del Consorzio Stabile Ganosis, “svolto con maestranze altamente qualificate. I nostri restauratori, suddivisi in squadre, hanno operato sulle diverse aree al fine di garantire l’esecuzione a regola d’arte e la durabilità nel tempo dell’intervento. Tutto il lavoro è stato eseguito con cura e dedizione da parte di tutti i professionisti e tecnici coinvolti”.
È inoltre visitabile anche l’ulteriore ampia selezione delle opere della collezione Terrae Motus, con il riallestimento nell’ala dell’Ottocento e nelle retrostanze del Settecento. La Reggia di Caserta, nel novembre del 2020, ha avviato il processo di riesposizione delle opere donate dal gallerista Lucio Amelio alla Reggia di Caserta nel 1993 lungo il percorso museale. Dopo la collocazione, ideata dalla direttrice Tiziana Maffei in collaborazione con Angela Tecce, delle prime ventuno, attraverso una contaminazione tra arte contemporanea e ambienti di Corte, negli ultimi mesi si è completata l’esposizione della collezione. “Ho vissuto sin dall’inizio la nascita della collezione Terrae Motus, in quegli anni ero alla Sovrintendenza di Napoli e frequentavo la galleria di Lucio Amelio da anni: ne conosco quindi la genesi e gli sviluppi”, ha concluso Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee. “Ringrazio Tiziana Maffei per la sua importante assunzione di responsabilità su tutto il patrimonio della Reggia di Caserta. Oltre alla riapertura delle sale dell’Ottocento, finalmente la collezione Terrae Motus trova, nella sua interezza, una splendida collocazione nella Reggia di Caserta, così come nei desideri del suo ideatore”.
Nell’immagine, la Camera da letto di Francesco II
Restaurata l'ala ottocentesca degli Appartamenti Reali della Reggia di Caserta. Ora torna visitabile |