Riapre il Centro Pecci di Prato. Al via un programma ricco di nuove proposte


Riapre oggi il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Presentato un programma ricco di nuove proposte. 

Riapre oggi il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e per l’occasione presenta una ricca programmazione: dalla proroga della mostra The Missing Planet alla nuova videoinstallazione di Adrian Paci, dalle dieci bandiere d’artista che sono state realizzate per Centro Pecci Extra durante il periodo di chiusura al progetto KENE/Spazio. Inaugurerà inoltre il 4 giugno 2020 la prima mostra italiana dedicata a Ren Hang, fotografo e poeta cinese tragicamente scomparso in giovane età. 

Per accogliere al meglio i suoi visitatori, il Centro Pecci ha sanificato tutti gli spazi e li ha riorganizzati seguendo tutte le misure di sicurezza previste e mettendo a disposizione i presidi di protezione personale necessari. L’ampia struttura dell’edificio e le grandi sale che lo compongono permettono il distanziamento e la gestione contingentata del flusso di visitatori (mai più di 60 contemporaneamente). L’orario di apertura sarà dalle 12 alle 20, dal giovedì alla domenica. Riapriranno il 23 maggio anche il ristorante Myo e il bistrot. 

“Oltre che un luogo sicuro” ha dichiarato la direttrice del Centro, Cristiana Perrella, “ci piacerebbe che il museo fosse percepito, ora più che mai, come uno spazio aperto e accogliente anche per chi non ci è mai venuto prima. Per questo abbiamo deciso l’ingresso gratuito e abbiamo lavorato per ripartire con un programma ricco e nuove proposte, curando molto tutte le forme di mediazione e partecipazione, sperimentandone di nuove e dedicando più spazio ai servizi educativi e alle sale lettura”

“Mai come adesso è fondamentale guardare al futuro come nuova opportunità di crescita culturale e sociale” ha aggiunto il presidente del Centro, Lorenzo Bini Smaghi.

La mostra The Missing Planet. Visioni e revisioni dei “tempi sovietici” dalla collezione del Centro Pecci e da altre raccolte propone un’immersione nelle ricerche artistiche sviluppate dagli anni Settanta a oggi nelle ex repubbliche sovietiche, partendo dalla rilettura del ricco nucleo di opere dedicate a quest’area geografica nella collezione del Centro Pecci. È curata da Marco Scotini e Stefano Pezzato, con progetto di allestimento di Can Altay. 

La videoinstallazione dal titolo Interregnum di Adrian Paci è costituita da sequenze di funerali di dittatori comunisti di diverse nazionalità ed epoche, recuperate dagli archivi di stato o dalle trasmissioni televisive nazionali albanesi. Uomini, donne, bambini ripresi in primo piano, in lacrime, oppure da lontano, in code chilometriche. 

In occasione della riapertura saranno presentate poi le Extra Flags, le dieci bandiere d’artista realizzate per il progetto Centro Pecci Extra, che ha tenuto viva la programmazione del museo durante i mesi di chiusura. Gli artisti coinvolti sono Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elisabetta Benassi, Massimo Bartolini, Elena Mazzi e Andreco. Ogni settimana una bandiera si alternava a un’altra sul pennone davanti al museo, in segno di resistenza e di speranza.

Da queste bandiere verrà dato il via a un laboratorio dedicato ai più giovani; ai bambini e ai ragazzi è dedicato anche KENE/Spazio, progetto promosso da Fondazione Pianoterra Onlus, a cura di Sara Alberani, dell’artista ivoriano Mohamed Keita, in mostra fino al 31 maggio. Kené è un luogo di didattica, di cooperazione e conoscenza, che forma i giovani del Mali attraverso la fotografia. La mostra presenta le opere realizzate dagli allievi del laboratorio di Mohamed Keita a Bamako.

Infine, la prima mostra italiana dedicata a Ren Hang sarà visitabile dal 4 giugno al 23 agosto 2020: l’artista è conosciuto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, con protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle. In esposizione una selezione di scatti provenienti da collezioni internazionali, in grado di restituire l’intensità della sua poetica.

Per favorire il coinvolgimento attivo della comunità locale sarà lanciata una call pubblica per co-progettare uno strumento digitale per la visita autonoma del museo dedicata alle famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni. Adulti e bambini che vorranno partecipare saranno coinvolti da esperti e facilitatori nell’ideazione di un prototipo per una guida multimediale per le famiglie, strumento innovativo che potrà essere scaricato per visitare in autonomia il Centro, alla scoperta dell’architettura del museo, del suo giardino, delle sculture e delle sue collezioni. 

“Nei prossimi mesi” conclude la direttrice “il rapporto fisico con i nostri spazi sarà riservato principalmente a un pubblico di prossimità e questa sarà un’occasione importante per aumentare la familiarità dei cittadini con il museo e rafforzare una dimensione territoriale. Altrettanto importante sarà rimanere connessi al mondo. Da questo punto di vista l’uso dello spazio digitale sarà uno dei contesti in cui alimentare il pensiero critico e il confronto con la scena culturale globale, oggi che la condivisione di pensieri, contenuti, esperienze è più essenziale che mai e può generare nuovi scenari per l’arte nazionale e internazionale”.

Nell’immagine, l’allestimento della mostra The Missing Planet. Visioni e revisioni dei tempi sovietici dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte (2019). Ph Credit Ela Bialkowska, OKNOstudio.

Riapre il Centro Pecci di Prato. Al via un programma ricco di nuove proposte
Riapre il Centro Pecci di Prato. Al via un programma ricco di nuove proposte


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