Il Museo Civico Archeologico di Noto riapre oggi al pubblico dopo trentacinque anni. Allestito nei bassi del Complesso Monumentale del Santissimo Salvatore - Ex Monastero delle Benedettine, il museo si snoda in dieci sale espositive con centinaia di reperti che vanno dall’Età Preistorica a quella Medievale. L’inaugurazione si è svolta alla presenza del Soprintendente di Siracusa Salvatore Martinez e del direttore del Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai Carlo Staffile.
“Dopo tanta fatica e il coinvolgimento di tante persone e tanti Enti”, ha commentato il sindaco Corrado Bonfanti, “riapriamo un museo che è espressione ritrovata delle nostre radici. Un museo che aveva cominciato le sue attività nel 1965, per poi chiudere i battenti definitivamente nel 1986. Sono passati trentacinque anni. Ho la necessità e il desiderio di ringraziare tutte le persone che si sono impegnate in questo lungo lavoro collettivo: Sovrintendenza, Parco Archeologico, professionisti e tante altre strutture intermedie che hanno reso meno difficile il percorso, oltre alle maestranze e alle Dìditte che hanno appaltato lavori e servizi. Non è stato facile, sia chiaro, perché c’è voluto un approccio delicatissimo a una storia di millenni che solo figure competenti ci hanno permesso di ricostruire, con innesti legati anche alla nuova tecnologia che renderanno più avvincente la visita al museo”.
Noto ritrova così le sue origini, tra manufatti e oggetti provenienti da decine di campagne di scavi realizzate tra Monte Finocchitto e la Necropoli di Castelluccio, con l’epigrafe del Gymnasium recuperata a Noto Antica e i resti del santuario di Demetra e Kore dell’antica Eloro, la colonia Greca sul mare. Un viaggio tra le origini di Noto, arricchito dalle ricostruzioni al computer.
Noto ritrova le sue origini: riapre dopo 35 anni il Museo Civico Archeologico |