Il Corridoio Vasariano, uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia di Firenze, da domani, 21 dicembre 2024, riapre finalmente al pubblico, e diventa accessibile, per la prima volta a tutti, con un biglietto speciale. Questo passaggio aereo, progettato nel 1565 da Giorgio Vasari per volere del duca Cosimo I de’ Medici, collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraversando la Galleria degli Uffizi, il fiume Arno e numerosi edifici storici.
Il percorso del Corridoio, lungo circa 750 metri, inizia dal primo piano della Galleria degli Uffizi, nelle sale dedicate alla pittura veneta, e termina accanto alla Grotta del Buontalenti, nel Giardino di Boboli. La visita è un viaggio attraverso secoli di storia e cultura: il passaggio costeggia l’Arno, supera strade, si insinua tra edifici storici e regala scorci meravigliosi sulla città. Tra i luoghi più suggestivi, la vista sulla chiesa di Santa Felicita e il tratto che gira intorno alla Torre de’ Mannelli, esempio dell’ingegnosità architettonica di Vasari.
Il Corridoio Vasariano è stato riportato alla sua originaria nudità: nessun allestimento particolare, dunque, nessun’opera al suo interno. I visitatori vedranno semplicemente quel “tunnel aereo” che venne progettato per garantire ai Granduchi de’ Medici un passaggio sicuro dalla loro residenza privata di Palazzo Pitti alla sede del governo, Palazzo Vecchio, il Corridoio. L’opera, realizzata in appena cinque mesi nel 1565 in occasione del matrimonio di Francesco I, figlio di Cosimo I, con Giovanna d’Austria, dovette fin da subito impressionare gli ospiti di quella cerimonia.
Chiuso dal 2016, riapre a seguito di un progetto di consolidamento e recupero che è stato realizzato da Uffizi e Soprintendenza e presentato nel 2019 dopo 18 mesi di studi, ricerche e indagini cui hanno preso parte decine di specialisti che hanno lavorato su mille pagine di programma, 201 metri quadri di elaborati realizzati, 23 relazioni specialistiche, 2.435 fotografie, decine di prove e saggi sui materiali. I lavori, per un totale di circa 10 milioni di euro cui si aggiunge il milione donato nel 2023 dall’imprenditore statunitense Skip Avansino, sono partiti nel 2022 e si sono conclusi nelle scorse settimane. L’ultimo restauro risaliva agli anni Novanta.
Importante novità è la completa accessibilità per i disabili grazie a un sistema integrato di rampe, pedane e ascensori che consente di superare agevolmente ogni dislivello lungo l’itinerario di visita. Inoltre, il corridoio è dotato di servizi igienici, è illuminato con LED a basso consumo energetico ed è interamente videosorvegliato. Ancora, il Corridoio Vasariano è stato dotato di nuove uscite di sicurezza, cinque in tutto, una delle quali ricavata all’interno del vano di un pilone dopo Ponte Vecchio, in Oltrarno, in corrispondenza di via de’ Bardi, mentre un’altra è all’altezza del Cortile delle Cacce nel Giardino di Boboli. Sono stati restaurati anche gli interni, in particolare gli intonaci, gli incannicciati e il pavimento in cotto.
L’opera si inserisce in un piano più ampio di riqualificazione del quartiere, un tempo noto come “di baldracca” per la sua reputazione poco lusinghiera. Vasari, già autore degli Uffizi, progettò un complesso architettonico che univa funzionalità e prestigio. Palazzo Pitti, acquistato con la dote di Eleonora di Toledo, divenne la reggia medicea, mentre gli Uffizi si prepararono a diventare il primo museo moderno.
Il Corridoio Vasariano non fu un caso isolato. La sua concezione si ispirava al “passetto” romano, il passaggio che collegava il Vaticano a Castel Sant’Angelo, e al corridoio bramantesco che univa i Palazzi Vaticani al Casino del Belvedere. Il progetto fiorentino anticipò inoltre opere simili in altre capitali europee, come la Grande Galerie del Louvre, realizzata a Parigi nello stesso anno.
Per accedere al Corridoio Vasariano, è necessario acquistare un biglietto combinato con la Galleria degli Uffizi al costo di 43 euro. Questo include un supplemento speciale e la possibilità di visitare gli Uffizi due ore prima dell’ingresso al Corridoio. La prenotazione è obbligatoria e consente di garantire una visita ben organizzata e sicura.
Chi possiede già un biglietto per gli Uffizi può aggiungere il supplemento per il Corridoio al prezzo di 20 euro, a condizione che ci siano slot disponibili per lo stesso giorno. Rimangono valide le agevolazioni e gratuità previste dalla normativa.
Le visite si svolgono dal martedì alla domenica, con gruppi di massimo 25 persone, accompagnati da due addetti del personale. Gli ingressi avvengono ogni 20 minuti, con il primo gruppo alle 10:15 e l’ultimo alle 16:35. L’accesso è regolato dallo spazio antistante la Cappellina Veneziana, situata al primo piano degli Uffizi.
Il percorso è a senso unico: si parte dagli Uffizi e si arriva al Giardino di Boboli, uscendo accanto alla Grotta del Buontalenti e terminando il tour presso il cortile di Palazzo Pitti. Non è consentito prenotare più di cinque biglietti per volta, anche per date diverse. Ogni biglietto include un link e un QR code che forniscono una mappa dettagliata per raggiungere l’ingresso del Corridoio.
Commissionato dal Duca Cosimo I de’ Medici e progettato da Giorgio Vasari, il Corridoio fu costruito nel 1565 per il matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria. Questa straordinaria struttura di circa 750 metri consentiva ai Granduchi di muoversi in sicurezza dalla loro residenza privata di Palazzo Pitti alla sede del governo in Palazzo Vecchio.
Il passaggio si sviluppa attraverso un percorso unico che sovrasta le vie della città, costeggia l’Arno e lo attraversa, si snoda tra palazzi storici e offre scorci spettacolari su Firenze. Si affaccia persino nella Chiesa di Santa Felicita, un dettaglio che testimonia l’abilità ingegneristica e urbanistica di Vasari.
La costruzione, durata appena cinque mesi, rientrava in un progetto più ampio di risanamento del quartiere povero e malfamato tra Palazzo Vecchio e l’Arno, noto allora come “di baldracca”. Vasari dimostrò grande maestria, realizzando un’opera che combinava funzionalità, sicurezza e prestigio estetico.
Il Corridoio Vasariano non fu solo un passaggio pratico, ma anche una dimostrazione di potere e innovazione. Fu ispirato al “passetto” di Roma, un corridoio segreto che collegava il Vaticano a Castel Sant’Angelo, noto per aver salvato la vita a papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, durante il sacco di Roma nel 1527 (il Vasariano fu anche detto “passetto fiorentino”). Un’altra fonte di ispirazione fu il “corridore” progettato da Bramante per collegare i Palazzi Apostolici Vaticani al Casino del Belvedere di Innocenzo VIII.
Il modello fiorentino influenzò altre città europee. A Parigi, nello stesso 1565, Caterina de’ Medici propose un passaggio coperto per unire il Louvre al Palazzo delle Tuileries, preludio alla nascita della Grande Galerie del Louvre (Caterina stessa scriveva nel 1565 una lettera al cugino Enrico I, duca di Montmorency, pregandolo di “dare ordine, seguendo ciò che il Re mio figlio ha scritto, perché si cominci a includere l’edificio delle Tuileries dentro la cinta muraria della città, poiché non si potrebbe farmi cosa più gradita che tenermi al corrente delle opportunità che si apriranno da questo cantiere”). In ogni caso, l’obiettivo era lo stesso: garantire la sicurezza dei sovrani e creare spazi per l’esposizione delle collezioni d’arte.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli dichiara: “Dopo otto anni di attesa, la riapertura del Corridoio Vasariano restituisce a Firenze e all’Italia un capolavoro nel capolavoro. Il ‘passetto fiorentino’, infatti, realizzato dal genio di Giorgio Vasari per collegare la residenza medicea di Palazzo Pitti alla sede del governo di Palazzo Vecchio, offre una passeggiata panoramica mozzafiato nel cuore di una città senza eguali. Grazie agli interventi di consolidamento strutturale e restauro, alla sapienza e maestria dei restauratori, alla professionalità delle maestranze, il tutto coordinato da Uffizi e Soprintendenza, il Corridoio è nuovamente a disposizione del pubblico. Accessibilità, sicurezza e sostenibilità energetica contraddistinguono un itinerario che, nella sua complessa stratificazione storico-urbanistica e monumentale, consente di ammirare Firenze in tutto il suo splendore”.
Simone Verde, direttore degli Uffizi, afferma: “Mantenendo un impegno preso con i cittadini l’indomani dell’insediamento, il Corridoio Vasariano riapre entro la fine del 2024 al pubblico. Per il Complesso degli Uffizi si tratta di un momento di strategica importanza che permette di ricucire, anche nella sua fruibilità, l’unitarietà della sua storia monumentale e collezionistica. Dal 21 dicembre, infatti, i visitatori che vorranno farlo potranno passare da una parte all’altra dell’Arno, apprezzando in tutta la sua tentacolare estensione la vastità, la coerenza e la ricchezza della cittadella medicea del potere e delle arti. Questa apertura, infatti, va di pari passo con l’opera sistematica di riqualificazione e di ricomposizione museale in corso e che vede concentrate allo stesso livello cure sia sul complesso vasariano degli Uffizi che su Boboli e Palazzo Pitti”.