Tra le iniziative che l’Olanda dedica all’anniversario numero 350 della scomparsa di Rembrandt van Rijn (Leida, 1606 - Amsterdam, 1669) figura anche il più grande restauro di sempre sul grande capolavoro dell’artista olandese, la Ronda di notte realizzata nel 1642 e conservata al Rijksmuseum di Amsterdam. Mai prima d’ora il celebre dipinto era stato sottoposto a una ricerca tanto approfondita e a un progetto di conservazione così accurato: obiettivo dell’intervento è infatti proprio quello di assicurare alla Ronda di notte una conservazione a lungo termine. Lo studio servirà anche per approfondire aspetti legati alla committenza dell’opera, ai materiali adoperati da Rembrandt e alla sua tecnica, e ancora ci saranno indagini sui precedenti interventi, e verranno formulate ipotesi sulle condizioni che l’opera potrebbe assumere in futuro. Per conseguire questi risultati, verranno utilizzati metodi di ricerca avanzati e tecnologici (inclusa l’intelligenza artificiale), ma anche ricerca d’archivio e storico-artistica. E durante tutte le operazioni, la Ronda di notte verrà smontata dalla sua cornice e issata sopra uno speciale cavalletto: due piattaforme consentiranno agli esperti di studiare l’imponente dipinto, ma non solo: il pubblico potrà seguire il tutto online a partire dall’8 luglio, all’indirizzo https://www.rijksmuseum.nl/en/nightwatch. Il “laboratorio” approntato per l’occasione sarà visibile grazie a una camera di vetro appositamente realizzata dall’architetto francese Jean Michel Wilmotte.
Tra le indagini che verranno eseguite sul dipinto, la fluorescenza a raggi X (che servirà per creare una scansione dell’opera millimetro per millimetro: si potranno così analizzare gli elementi chimici del dipinto per capire quali pigmenti Rembrandt abbia usato, e si potrà capire se il pittore ha compiuto delle modifiche in corso d’opera) e la spettroscopia infrarossa per determinare le condizioni del dipinto. Verranno poi scattate 12.500 fotografie ad altissima risoluzione (dai 180 ai 5 micrometri): si tratta di un caso unico, perché nessun dipinto era stato finora fotografato a una risoluzione tanto alta. Queste fotografie permetteranno di individuare parti di pigmento normalmente non visibili a occhio nudo.
Il team che si occuperà dell’intervento sulla Ronda di notte è composto da venti elementi, tra scienziati, conservatori, curatori e fotografi, tutti interni al Rijksmuseum. Il museo di Amsterdam si avvarrà inoltre della collaborazione dell’Agenzia Olandese per il Patrimonio Culturale (RCE), dell’Università della Tecnologia di Delft, dell’Università di Amsterdam, del Centro Medico dell’Università di Amsterdam, dell’Università di Anversa e della National Gallery di Washington. Il tutto grazie al supporto del Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza dei Paesi Bassi, del Comune di Amsterdam, di Founder Philips e degli sponsor principali (ING, BankGiro Loterij e KPN), e con il sostegno economico di diversi soggetti: la Bennink Foundation, la PACCAR Foundation, Piet van der Slikke & Sandra Swelheim, la American Express Foundation, la famiglia De Rooij, Het AutoBinck Fonds, Segula Technologies, Dina & Kjell Johnsen, la famiglia D. Ermia, la famiglia M. van Poecke, Henry M. Holterman Fonds, Irma Theodora Fonds, Luca Fonds, Piek-den Hartog Fonds, Stichting Zabawas, Cevat Fonds, Johanna Kast-Michel Fonds, Marjorie & Jeffrey A. Rosen, Stichting Thurkowfonds e il Night Watch Fund.
Ad Amsterdam parte il più grande restauro di sempre sulla “Ronda di notte”, il grande capolavoro di Rembrandt. E si può seguire online |