Domenica 19 settembre apre a Ravenna un nuovo spazio per la cultura: si tratta di Casa Dante, progetto complementare al Museo Dante, aperto lo scorso maggio, e curato dall’Istituzione Biblioteca Classense con la collaborazione delle Gallerie degli Uffizi di Firenze e col contributo della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Camera di Commercio di Ravenna. Casa Dante completa il percorso espositivo del Museo Dante, elaborato in occasione del Settecentenario della morte del Poeta: è uno spazio polifunzionale in cui troveranno posto alcune sale espositive, un bookshop, un laboratorio didattico e una corte meditativa.
La prima sala, realizzata grazie ad una collaborazione messa in atto con le Gallerie degli Uffizi, ospiterà in deposito a lungo termine alcune importanti opere delle gallerie fiorentine, capaci di documentare in particolare la fortuna dell’iconografia dantesca a partire dall’Ottocento, epoca in cui la figura e l’opera di Dante Alighieri conobbero una straordinaria fortuna e acquisirono nuovi significati anche in relazione alle vicende storiche italiane. Il lavoro congiunto svolto con le Gallerie degli Uffizi consolida il rapporto tra Firenze e Ravenna nella comune partecipazione alle celebrazioni per l’Alighieri. Le opere che giungono in città provengono tutte dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e sono l’Incontro di Dante con Beatrice nel Purgatorio di Andrea Pierini (1853), Dante presenta Giotto al signore di Ravenna (1855 circa), il Busto di Piccarda Donati di Giovanni Bastianini (1855), il Paolo e Francesca di Otto Vermehren (1900-1910).
Un’altra sala di Casa Dante è destinata ad accogliere le collezioni dantesche della Biblioteca Classense, l’istituzione che fin dall’origine delle raccolte ha curato la conservazione, l’esposizione e la gestione scientifica del lascito materiale dantesco, sia per quanto attiene alle collezioni librarie (che attualmente partecipano con esemplari di gran pregio alla mostra diffusa regionale “In su ’l Lito di Chiassi”) sia per tutte le altre raccolte che, a partire dalla data simbolica del 1865 (anno del ritrovamento delle ossa del poeta) testimoniano del profondo legame tra Dante e Ravenna e dell’affettuoso omaggio tributato al Sommo Poeta fino ai nostri giorni: infatti la raccolta non è chiusa ma anzi in continuo accrescimento anche grazie alle acquisizioni che si stanno realizzando proprio in occasione del settimo centenario. La sala della Classense costituisce insomma un deposito visitabile di collezioni strettamente collegate al Museo Dante, e segna l’apertura al più ampio pubblico di oggetti finora destinati più che altro al mondo degli studiosi, in una prospettiva di valorizzazione e rilancio del patrimonio culturale.
Accanto agli spazi espositivi, il laboratorio didattico offrirà spazi di lavoro e di formazione per gli studenti, mentre la Corte meditativa accoglierà il visitatore in uno spazio raccolto in continuità ideale con la Zona del Silenzio. Gli spazi espositivi, visibili fin dal 19 settembre, saranno poi completati da uno spazio dedicato al mondo del design, declinato sempre in versione dantesca, grazie alla prestigiosa collaborazione con Adi design Museum – Compasso d’Oro di Milano e che è in via di completamento: una selezione di oggetti dalle collezioni storiche del Premio Compasso d’Oro svilupperanno una lettura dei temi danteschi in chiave contemporanea.
Immagine: Giovanni Mochi, Dante presenta Giotto al Signore di Ravenna, Guido da Polenta (1855 circa; olio su tela, 84 x 108 cm; Firenze, Gallerie degli Uffizi - Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna)
A Ravenna apre Casa Dante, nuovo spazio sul Sommo Poeta: collaborazione tra Comune e Uffizi |