Non è passato neanche un giorno dalla nomina di Gabriel Zuchtriegel come nuovo direttore del Parco Archeologico di Pompei ed è subito divampata una feroce polemica, che ha portato alle dimissioni, già nella giornata di sabato, di due importanti membri del comitato scientifico del Parco (su quattro che lo compongono), Stefano De Caro e Irene Bragantini. Per motivare le dimissioni i due hanno scritto una lettera al direttore ad interim, Massimo Osanna, in cui si legge, negli stralci riportati dall’Ansa: “Con decisione irrevocabile ed effetto immediato abbiamo deciso di dare le dimissioni. Con vivo disappunto, riteniamo non sussistano le condizioni minime per collaborare con il suo successore”.
Bragantini e De Caro sono due autorevoli figure dell’archeologia romana. Bragantini, veronese, classe 1948, ha partecipato a missioni di scavo in Italia e all’estero (in Tunisia, Egitto, Libia e Turchia) e lavora come archeologo per il MiBACT fin dal 1981, senza contare il suo lavoro come docente di lunga data presso l’Università di Napoli l’Orientale. Stefano De Caro, classe 1951, ha diretto per diversi anni l’Ufficio Scavi di Pompei ed è stato anche direttore generale dei Beni archeologici presso il MiBACT. Irene Bragantini ha preferito non parlare con la stampa, ma De Caro, al contrario, ha rilasciato diverse dichiarazioni. In sostanza, l’archeologo ritiene che Zuchtriegel non abbia le credenziali necessarie per dirigere Pompei.
Zuchtriegel è del 1981, ed è attualmente il più giovane direttore di un museo statale italiano: nel 2015, quando è stato nominato direttore del Parco Archeologico di Paestum, aveva soltanto trentaquattro anni (un fatto decisamente inusuale, in Italia, dirigere un importante museo nazionale così giovani, motivo per cui la sua nomina era stata da molti salutata positivamente): prima di arrivare a Paestum era stato borsista dell’Istituto Archeologico Germanico e della Fondazione Humboldt, era stato ricercatore all’Università della Basilicata, e aveva già insegnato a Bonn, a Matera, a Napoli (alla Federico II) e a Palermo. Aveva inoltre ricoperto l’incarico di membro della Segreteria tecnica di Progettazione del Grande Progetto Pompei.
Un curriculum insufficiente per dirigere Pompei, secondo De Caro. “Il nuovo direttore Zuchtriegel”, ha dichiarato all’agenzia LaPresse, “è molto esaltato per la sua attività nel parco di Paestum, ma a noi sembra che a Pompei non abbia avuto tutta questa esperienza: dal suo curriculum risultano 8 mesi alla segreteria del parco, ma in 8 mesi non riesci a farti un’idea sui millenni di storia di Pompei”. Inoltre, riferisce sempre De Caro a LaPresse, “non sono chiari i requisiti in base ai quali sono state compiute le valutazioni che hanno portato alla nomina di oggi”. E ancora, parlando con il Corriere della Sera, De Caro ha affermato che a suo avviso è difficile che Zuchtriegel “abbia l’esperienza sufficiente per decidere, gestire e dirigere la conservazione e soprattutto i restauri, dove è molto facile sbagliare ma impegnano milioni e milioni. La commissione avrà valutato il curriculum ma non conosciamo i criteri. Preferiamo fare un passo indietro piuttosto che aprire un capitolo di polemiche”.
Nel pomeriggio di sabato è arrivata anche la replica di Massimo Osanna: “Francamente non capisco la polemica”, ha detto. “Zuchtriegel ha un curriculum scientifico eccellente, a Paestum ha fatto benissimo e a Pompei assicurerà una gestione del sito in piena continuità con quanto fatto da me in questi ultimi anni per il grande progetto; il fatto che Zuchtriegel abbia appena quarant’anni non penso possa essere un motivo per non ritenerlo all’altezza. Anzi, credo che sia un valore ed un grande segnale di apertura verso le nuove generazioni”.
Pompei, grossa polemica sulla nomina di Zuchtriegel, con dimissioni nel comitato scientifico |