Un video di un cantante neomelodico napoletano girato nelle sale del Museo Nazionale di Capodimonte ha scatenato le ire di alcuni storici dell’arte. La clip in questione è quella del brano Voglia del giovane neomelodico Andrea Sannino, una semplice canzone d’amore in cui il musicista canta la sua voglia, appunto, di stare assieme alla propria amata e di far l’amore con lei. Nel video, raggiungibile su YouTube e in grado di fare più di 70mila visualizzazioni in due giorni, si vede Sannino che canta davanti alla Flagellazione di Caravaggio e si aggira per le sale del museo, mentre contemporaneamente una ragazza fa lo stesso passando davanti alle opere del museo napoletano.
Insomma, niente di particolarmente scandaloso: naturalmente la canzone e il genere musicale possono non piacere, ma il video non risulta offensivo (tutt’al più si può discutere sulla scelta delle opere per sottolineare il messaggio della canzone), non c’è nessuna posa oltraggiosa, niente che possa far indignare. Eppure non basta per non far sollevare il polverone. Sono due in particolare gli argomenti portati da chi critica l’operazione: la presunta scarsa qualità della proposta, e il carattere commerciale dell’operazione. Sul primo punto si esprime lo storico dell’arte Nicola Spinosa, intervenendo sul Corriere del Mezzogiorno: “Sannino che canta davanti a Caravaggio non mi sorprende, è solo una nuova puntata di un programma già visto, dalla mostra di Gemito degna della Rinascente a quella di Luca Giordano, pittore solare sacrificato in un allestimento oscuro. Stavolta poi far cantare un neomelodico in quelle sale è assolutamente inutile: non serve a Sannino, che è già famoso, e non serve certamente a Capodimonte. Le contaminazioni sono benvenute, io stesso ospitai nei cortili la musica napoletana, ma non di certo davanti a Caravaggio. Il video di Sannino fa il paio con la mostra di La Motta inaugurata qualche giorno fa: io in quel museo ho portato i più grandi artisti internazionali del contemporaneo, cosa c’entra lì in mezzo il lavoro di La Motta?”.
Sulla stessa testata interviene anche Tomaso Montanari, che richiama il Codice dei Beni Culturali: “i beni non si possono usare per fini incompatibili con il loro carattere storico artistico”. E ancora: “Dovrebbe intervenire subito il ministero se non la Procura”. Lo storico dell’arte fiorentino rileva che “la Flagellazione di Caravaggio appartiene al Fondo edifici di culto del ministero degli Interni e dovrebbe stare a San Domenico Maggiore. È stato spostato al museo per motivi di sicurezza ed è un soggetto sacro. Quale consapevolezza di tutto questo c’è in chi ha girato il video e in chi ha dato il consenso?”. Per Montanari si tratta di un’operazione simile a quella che ha portato Chiara Ferragni agli Uffizi: “Sulla questione Ferragni non c’è alcun dato reale. Ma comunque il punto è un altro. Cultura significa liberazione dai bisogni indotti, liberazione da un orizzonte di puro consumo, invece operazioni come questa, senza alcun nesso con le opere messe in bella vista, rientrano appieno in uno sfruttamento commerciale che non ha nulla di culturale”. Conclude Montanari: “Non si deve dire di no a tutto ma mettere dei limiti. E farli rispettare”.
C’è pero anche chi interviene in difesa dell’operazione. Tra questi, lo storico dell’arte Fabrizio Federici, che scrive: “Va bene che viviamo in Polemiclandia e ogni pretesto è buono per sollevare polveroni, ma il fatto che alcuni gridino allo scandalo perché il video di “Voglia” del cantante neomelodico napoletano Andrea Sannino è stato girato nelle sale di Capodimonte ha dell’incredibile". Secondo lo studioso massese, “riemerge quell’idea di sacralità dei musei e delle opere d’arte di cui ormai si farebbe volentieri a meno; e soprattutto quella mai doma credenza, da popoli dell’Età della Pietra, che l’immagine, fissa o, come in questo caso, in movimento, ‘rubi’ l’anima alle opere, le snaturi semplicemente perché le trasporta, in maniera del tutto virtuale e compatibile con altri, contemporanei e infiniti, usi, in contesti che non sono ritenuti degni (senza che sia chiaro chi e come abbia il diritto di stabilire, di volta in volta, che cosa è degno e cosa non lo è)”.
In difesa di Voglia si schiera anche il popolare conduttore radiofonico Gianni Simioli, che va giù pesante con un post sulla sua pagina Facebook: “Ci avete rotto il cazxxo, non trovo altre frasi più sincere stamattina, con queste idee divisive che continuano a lasciar sola la Napoli dei napoletani che non siete voi. Ed è solo colpa vostra se continuiamo a mietere ignoranza, bruttezza e criminalità di ogni genere. Dannatevi pure. Invocate l’intervento del Ministero, lanciate i vostri anatemi contro chiunque osi violare i portoni dietro i quali siete rintanati. Andrea Sannino farà in 3 minuti quello che non siete stati capaci di fare voi in decenni di autorevole e moribonda attività culturale. Andate a ripassarvi il claim che Procida Procida Capitale della Cultura 2022 ha scelto per lanciare la sua fresca nomina: la cultura non Isola. E Napoli, la mia Napoli, non è la vostra isola”.
Il direttore di Capodimonte, Sylvain Bellenger, al momento non ha rilasciato dichiarazioni, ma la finalità del video era quella di valorizzare il museo, che ha un numero di visitatori relativamente basso in rapporto alla sua importanza (poco più di 250mila nel 2019). E in questo senso il video ha anche ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli. Inoltre, con questo video Sannino ha voluto farsi portavoce di quanti chiedono la riapertura dei musei, al momento aperti solo nei giorni lavorativi e nelle regioni in zona gialla.
Napoli, è polemica per il video neomelodico girato a Capodimonte davanti a Caravaggio |