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Redazione
, scritto il 17/10/2019
Categorie: Musei
Pisa, riapre il Museo dell’Opera del Duomo dopo cinque anni di lavori. Ecco le foto degli allestimenti totalmente rinnovati.
Dopo cinque anni di lavori e a seguito di un investimento di sei milioni e mezzo di euro, riapre il Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, che si presenta al pubblico con allestimenti totalmente rinnovati (anche nelle scelte degli oggetti esposti) e interamente ristrutturato. L’Opera della Primaziale Pisana ha affidato il rinnovo del percorso agli studi di architettura Adolfo Natalini e Magni&Guicciardini, con la coordinazione dell’ingegner Giuseppe Bentivoglio e con progetto museografico del professor Marco Collareta, specialista di storia dell’arte medievale dell’Università di Pisa.
Il nuovo allestimento intende arricchire il museo con nuovi importanti materiali, e allo stesso tempo elimina alcune eccedenze ripensando ai criteri espositivi: obiettivo è quello di restituire la valenza originaria delle opere e dei monumenti da cui gli oggetti provengono. L’idea è stata quella di creare allestimenti in grado di essere anche moderni e coinvolgenti, per far appassionare il pubblico e per mettere visitatori e specialisti nelle condizioni migliori per godere delle opere, provenienti dai monumenti di piazza del Duomo: prima di giungere nel museo, molte di loro sono state spostate da un luogo all’altro nei monumenti della Piazza, altre ancora sono giunte al Museo da luoghi diversi, ma tutte insieme sono espressione della devozione e della magnificenza di Pisa a partire dal XII secolo. Una storia fatta d’intrecci di culture, di grandi artisti (da Nicola e Giovanni Pisano a Matteo Civitali, da Spinello Aretino a Rainaldo, da Tino di Camaino ad Andrea Guardi e non solo), di continue sperimentazioni, di grande scultura: il nuovo allestimento nasce proprio con l’idea di raccontare questa storia nel migliore dei modi, facendo leva non solo sulle specificità della singola opera, ma su tutto il contesto entro il quale tutti i pezzi sono stati prodotti.
Per questa ragione, le opere sono state contestualizzate tramite allestimenti in grado di evocare il luogo, la collocazione e le atmosfere originarie. Per esempio, il pubblico troverà l’accenno ad una nicchia per ricontestualizzare opere nate per essere incorniciate dall’architettura, o ancora l’evocazione dell’atmosfera, dei colori, dei materiali e delle luci dell’interno del Duomo per opere che un tempo si trovavano al suo interno: gesti che i progettisti hanno ritenuto necessari per ricucire lo strappo che la musealizzazione inevitabilmente comporta.
C’è poi spazio per nuove opere restaurate: tra queste, il Trittico della Madonna in trono e santi, tempera e oro su tavola realizzata da Spinello Aretino o la corona, lo scettro, il globo e un raffinatissimo drappo dell’Imperatore Enrico VII recuperati in occasione della ricognizione della sua tomba effettuata nel 2014. Il Museo dell’Opera del Duomo si sviluppa su 3000 mq interni, disposti su due piani, e su una porzione del porticato esterno. Il percorso espone 380 opere (principalmente sculture, ma anche elementi architettonici, dipinti, oggetti liturgici, paramenti sacri) suddivise in 26 sezioni (25 sale interne, più il chiostro esterno). Un apposito apparato didascalico e postazioni multimediali realizzate dal laboratorio PERCRO della Scuola Sant’Anna di Pisa, diretto dal professor Massimo Bergamasco, facilitano la lettura del percorso espositivo. Inoltre, per rendere più fluido il percorso, è stato realizzato un nuovo scalone che collega il piano terra al piano primo. Anche lo spazio antistante l’ingresso principale è stato ridisegnato seguendo il tracciato viario esistente ed è stato dotato di una rampa in modo da renderlo completamente accessibile. Gli ambienti con volte al piano terra e al piano primo sono stati conservati, mentre quelli meno connotati dal punto di vista storico sono stati completamente ridisegnati dal punto di vista architettonico e allestitivo in modo da ambientare le varie collezioni. Chiude il museo, come anticipato, il chiostro che si affaccia sulla Torre Pendente (ovvero il Campanile del Duomo), e che conserva al piano terra le statue raffiguranti la Madonna con Bambino, gli Evangelisti e i Profeti scolpiti da Giovanni Pisano per il Battistero, inseriti in un nuovo allestimento il cui obbiettivo è quello di riprendere la suggestione offerta dalle trifore del monumento dove sono ora conservate le copie. Il museo è stato inoltre dotato di un bar/caffetteria che si affaccia sulla Piazza nella parte superiore del chiostro, con i tavoli che dànno sui monumenti della piazza, di un book-shop allestito all’ingresso, e di un nuovissimo riallestito Auditorium dotato di nuovi impianti audiovisivi e di nuovi corpi illuminanti.
“Dopo più di trent’anni”, ha dichiarato Pierfrancesco Pacini, presidente dell’Opera della Primaziale Pisana, “l’attuale Deputazione dell’Opera della Primaziale Pisana ha ritenuto di riallestire il museo con un nuovo percorso museografico affidato a studiosi e restauratori guidati dal Prof. Marco Collareta e ad un suggestivo allestimento di cui si sono occupati gli studi di architettura di Adolfo Natalini e di Magni&Guicciardini, il tutto coordinato dalla Direzione Lavori dell’Ing. Giuseppe Bentivoglio. Un riallestimento necessario perché tutta la parte impiantistica, illuminotecnica, dei sistemi di controllo era assolutamente obsoleta, ma soprattutto la scelta di una nuova e permettetemi contemporanea filosofia di presentazione delle opere che nel precedente allestimento si presentavano esposte in modo ‘sacrale’ con un allestimento minimo ed oggi invece sono inserite all’interno di una scenografia spettacolare. Sostanzialmente abbiamo ritenuto che il precedente allestimento, pur nella sua corretta esposizione, era rivolto ad una comprensione forse più adatta a studiosi ed appassionati d’arte mentre ora, attraverso specifiche ambientazioni di cui vi parlerà il Prof. Collareta, si presenta con una più facile lettura. La disposizione delle opere infatti non è soltanto cronologica ma impostata, almeno nel piano terra dedicato alla grande scultura pisana, per monumento di appartenenza”.
“Il nostro lavoro”, afferma Adolfo Natalini, “è passato attraverso le fasi dell’ascolto e dell’interpretazione, si è avvalso dei metodi dell’arte, della scienza e della tecnica per mettere in scena le opere e offrirle ai visitatori e agli studiosi. Abbiamo cercato di unire la precisione alla leggerezza e alla grazia, mettendo in equilibrio le esigenze scientifiche con quelle spettacolari e cercando di far leggere il senso religioso con cui le opere erano state create. Troppo spesso nei musei le consideriamo opere d’arte, o relitti del naufragio di una civiltà. Le opere raccolte nel museo rimandano ai luoghi per cui furono concepite nella mirabile Piazza dei Miracoli con cui confina. Si radunano così i tempi e i luoghi, il sacro e il profano in una nuova alleanza”.
“L’idea che noi abbiamo dell’artista”, ha sottolineato il professor Marco Collareta in conferenza stampa, “è ancora quella del pittore ottocentesco che si reca a dipingere con il suo cavalletto. Ma in realtà l’arte si è sviluppata un po’ come l’architettura, e cerchiamo di darne conto con il percorso che abbiamo sviluppato per il Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, e con il quale abbiamo voluto restituire in maniera chiara quel rapporto circolare, continuo e dinamicissimo che nell’arte c’è tra occhio, mano e cervello”.
Durante il mese di novembre ogni martedì alle ore 10.30 e alle ore 17.30 sarà possibile prenotare una visita guidata gratuita. Per usufruire del servizio è necessario prenotarsi via email all’indirizzo mod@opapisa.it e attendere mail di conferma da parte della Segreteria dell’Opera entro il giorno prima della visita. Il museo apre tutti i giorni: dalle 8 alle 20 fino al 3 novembre, dalle 9 alle 19 fino al 22 marzo, dalle 8 alle 20 dal 23 marzo al 1° novembre 2020. Il biglietto intero costa 5 euro, con possibilità di fare biglietti combinati per i monumenti di piazza del Duomo. Di seguito alcune immagini del nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa.
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Nicola Gronchi per Opera della Primaziale Pisana |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Nicola Gronchi per Opera della Primaziale Pisana |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Nicola Gronchi per Opera della Primaziale Pisana |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
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Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Ph. Credit Finestre sull’Arte |
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Pisa, riapre il Museo dell'Opera del Duomo, con allestimenti completamente nuovi. Le foto |
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