A Parma, dopo sei anni di lavori, termina il progetto di riqualificazione e di riallestimento del percorso espositivo del Complesso monumentale della Pilotta. Interventi che si sono susseguiti negli anni e che hanno interessato circa 30.000 mq di superfici con l’obiettivo di ricostituire una delle più importanti concentrazioni italiane di documenti, beni culturali, artistici e librari, riunendo istituti nati insieme, smembrati nell’Ottocento. Gli interventi, guidati dal direttore Simone Verde, hanno coinvolto decine di persone, dai funzionari ai restauratori, dalle istituzioni cittadine agli sponsor, ai vari professionisti, non soltanto dal punto di vista della storia dell’arte, ma anche della museologia. L’edificio della Pilotta è infatti una delle rarissime sopravvivenze degli esperimenti che, a cavallo tra XVI e XVII secolo, hanno portato alla nascita dei musei come istituzioni caratteristiche della storia moderna.
La Nuova Pilotta rappresenta un ripensamento generale dell’unico museo enciclopedico pubblico italiano con l’obiettivo di consentirgli di servire da strumento di analisi intellettuale, utile alla società contemporanea. L’ultimo tassello di questo mosaico è l’apertura della sezione archeologica, completamente ripensata e riqualificata seguendo i principi più innovativi della ricerca scientifica, che annoverano riferimenti alle acquisizioni della New Archaeology, la Global History, la Connected History e perfino la cosiddetta Big History. La Pilotta torna dunque percorribile nella sua interezza.
Una delle caratteristiche principali dell’operazione è stata quella di riqualificare quegli spazi connettivi come lo scalone monumentale, il vestibolo del teatro, l’area esterna dei cortili che versavano in condizioni di profondo degrado e la cui funzione era limitata a servitù di passaggio; allo stesso modo una ulteriore azione ha coinvolto luoghi come la Galleria e il Museo Archeologico rimasti per lungo tempo organi a se stanti, disconnessi dal corpo dell’edificio e dalla sua unitaria storia collezionistica. Una parte consistente dei lavori si è concentrata sulla ex Galleria Nazionale di Parma che necessitava di lavori sulla messa in sicurezza e sul restauro delle opere. Tra gli interventi anche quelli di manutenzione ordinaria, come il ripristino degli intonaci, il ripensamento scientifico dei presidi museologici, le dotazioni tecnologiche, anche per il risparmio energetico. Una volta ultimato l’involucro si è passati a riconsiderare l’allestimento in termini di riflessione concettuale delle collezioni, anche per quanto riguarda la leggibilità delle opere. Un esempio di quanto realizzato è stata la recente riapertura (con riallestimento) dell’Ala Nord Alta con sette nuove sale dedicate agli esponenti più significativi dell’arte emiliana tra il Cinquecento e il primo Seicento, per stabilire un collegamento diretto con lo sviluppo cronologico delle opere dai Fiamminghi all’arte del Manierismo parmense. Poi le sale dell’Ala Nord bassa, o la Passerella Farnese, viatico ai saloni della ritrattistica ducale, con un nuovo allestimento del ricco patrimonio di medaglie e monete rinascimentali e di volumi a stampa.
Il Teatro Farnese, capolavoro del 1618 e primo teatro moderno della storia europea, è stato sottoposto a un lungo ed elaborato ciclo di interventi di varia tipologia, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria alla musealizzazione di spazi precedentemente chiusi al pubblico. È il caso delle aree delle sottogradinate, prima utilizzate come luoghi di passaggio o come magazzini ingombri di beni in disuso, e ora trasformate in aree museali grazie all’importante lavoro di bonifica. Dal canto suo, il teatro continua nel suo ruolo originario, ovvero quello di ospitare spettacoli e concerti, come la prima edizione del Farnese Festival, l’unica rassegna musicale al mondo dei secoli XVII e XVIII, curata da Fabio Biondi e ideata da Simone Verde, che può fregiarsi di una sala da spettacolo coeva al repertorio proposto, sul cui palco si sono alternati alcuni dei più prestigiosi ensemble d’Italia.
Per rendere lo spettatore consapevole della straordinaria importanza del Teatro, per invitarlo a riscoprire l’aspetto e l’uso originario della sala gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e ricostruita nel corso degli anni Cinquanta del XX secolo, è stato prodotto un videomapping che, attraverso l’utilizzo di proiezioni, suoni e immagini in movimento che si sono servite di scenografie originali, ricrea e riporta in scena quella macchina dell’illusione teatrale dove alcune delle idee e delle sperimentazioni sceniche del teatro moderno sono state per la prima volta realizzate.
Non è da dimenticare la Biblioteca Palatina, entrata nel novero degli istituti del Complesso Monumentale con il suo fondo di disegni e stampe unico al mondo, i suoi ambienti sontuosi, la sua dotazione impareggiabile di beni librari e documenti, tra cui una delle più importanti raccolte al mondo di manoscritti e stampati ebraici, seconda per qualità e quantità a quella della biblioteca di Gerusalemme e provenienti dalla Biblioteca dell’abate Giovanni Bernardo De Rossi che insegnò lingue orientali nella facoltà teologica dell’Università di Parma dal 1769 al 1821.
Un nuovo volto è stato inoltre disegnato per il Museo Bodoniano, primo e unico del suo genere in Italia, nato nel 1963 da una serie di preziose donazioni. Alla collezione è stata infatti trovata un’altra destinazione, al piano terra del Complesso, caratterizzata da un’estetica stile impero, coeva agli ultimi anni di attività dello stampatore. Il percorso espone l’intera collezione di punzoni originali e di stampati, con la possibilità di visionare repliche di torchi originali e di usufruire di ausili digitali come un tavolo interattivo e quattro totem.
Nell’ottica di rendere la Nuova Pilotta un luogo dove soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più allargato e consentirgli una fruizione più comoda e confortevole, si è anche lavorato sui servizi, che contribuiscono a rendere completa l’esperienza della visita e, al tempo stesso, ad attrarre visitatori attraverso un’offerta vicina alle forme ordinarie della vita contemporanea. In questa direzione è stato realizzato il grande tavolo multimediale e interattivo, all’ingresso dell’Ala ovest, che introduce alle sezioni dedicate alla storia dell’arte italiana nelle collezioni parmensi mediante il quale è possibile operare una ricerca per opera o per autore che facilita la loro localizzazione, la conoscenza della storia collezionistica e l’approfondimento della provenienza, dei dettagli tecnici e di varie curiosità monografiche.
Dalle dotazioni indispensabili per un museo, come le aree, completamente ripensate, della biglietteria, del guardaroba, del nuovo blocco di servizi igienici e della nursery room, dello spazio ristoro con sedute e distributori automatici, interamente riallestito per restituire un ambiente destinato in precedenza ad area di deposito, o ancora della Sala Paciaudi della Biblioteca Palatina, riconsegnata alla comunità parmense, la nuova direzione ha poi lavorato sulle aree esterne, come il Cortile della Cavallerizza, trasformato in un giardino aperto periodicamente al pubblico e che accoglie la sede dell’Associazione Amici della Pilotta.
In sei anni, la riqualificazione e la manutenzione hanno interessato circa 30.000 mq, per una spesa di €22.399.500,00. I restauri hanno coinvolto 62 opere della Galleria Nazionale, 102 cornici, 185 manoscritti e volumi della Biblioteca Palatina, 550 reperti archeologici. Il pubblico è passato dai 120.042 visitatori del 2017 ai 132.910 nel 2022 e ai 144.882 al 31 ottobre 2023 (dato record anche in relazione al pre-pandemia) con una proiezione di circa 170.124 visitatori al 31 dicembre 2023; di conseguenza, gli incassi da bigliettazione sono passati da 476.116,00 nel 2017 a 705.101,10 nel 2022. Quanto ai social, dal 2017 al 7 luglio 2023 l’incremento dei follower delle sue pagine Facebook, Twitter e Instagram è aumentato, rispettivamente da 3.976 a 18.678, da 2.640 a 3.257 e da 2.509 a 13.600; così anche il sito internet - complessopilotta.it - ha visto una crescita di utenti unici da 1.467 a 208.456 e le pagine visitate da 268.658 a 1.357.558 con una media mensile che è variata da 24.423 a 35.726.
Quanto ai progetti futuri, ci saranno alcuni lavori che riguardano il cortile di San Pietro Martire e la creazione, grazie ai finanziamenti del PNRR di un nuovo ascensore unico per tutto il Complesso con annessi i servizi di biglietteria e accoglienza del pubblico. Il cortile di San Pietro Martire o della Pilotta, in origine a uso esclusivo della corte e dal 1865 aperto alla città, sarà oggetto di un ampio intervento di restauro che consentirà di ricomporre filologicamente il quadro frammentario della pavimentazione, procedendo a un approccio integrato di conservazione preventiva e permettendo un più agevole passaggio dei disabili e una valorizzazione di questa importante area urbana. L’estetica di pregio ottocentesca dei voltoni verrà così estesa anche alle aree interessate dal porticato. Un pannello illustrativo corredato di immagini storiche consentirà una migliore accessibilità a tutti i cittadini e i visitatori che transiteranno per il cortile della Pilotta. L’edificio non dispone a oggi di ascensori per l’accesso diretto dei visitatori diversamente abili alle tre principali istituzioni culturali: Museo Archeologico, Galleria Nazionale, Biblioteca Palatina. I cinque collegamenti verticali meccanici già esistenti servono singoli blocchi del palazzo e portano gli utenti in punti di accesso secondari dell’edificio, non consentendo di accedere direttamente all’atrio principale su cui affacciano le tre Istituzioni sopra citate. Considerata l’esigenza di fornire all’offerta museale e scientifica tutti quei servizi che ogni luogo pubblico e civile dovrebbe garantire nell’ottica di una accessibilità ampliata a tutte le categorie di pubblico per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive secondo quanto previsto dalla misura 1.2 del PNRR, la Nuova Pilotta intende realizzare un nuovo blocco di ascensori posto nel cavedio presso lo scalone d’onore. Quest’angolo del palazzo permetterebbe alla cabina di salire dal sottopasso interrato di collegamento con l’atrio di accoglienza fino al secondo piano al salone detto di Maria Luigia, non alterando in alcun modo i prospetti esterni dell’edificio. Il progetto prevede anche la valorizzazione degli spazi del sottopasso, la creazione di una nuova biglietteria, di una passerella di camminamento, di un sistema di rampe di scale e la chiusura del cavedio con lucernario in acciaio e vetro. Da questo rinnovato contesto dello spazio semipubblico, sarà possibile a tutti gli utenti raggiungere direttamente sia il primo livello del Palazzo dove è collocato il Museo Archeologico sia il grande vestibolo del secondo livello su cui si affaccia il Teatro Farnese, punto di partenza del nuovo percorso di visita all’intero Complesso, compresa la Galleria Nazionale e l’ingresso all’area musealizzata della Biblioteca Palatina.
“La Nuova Pilotta di Parma”, dichiara il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, “si rivela oggi al pubblico in tutto il suo splendore. Un monumento straordinario e unico nel suo genere in Italia è così restituito al suo significato originale di museo a tutto tondo, in cui ogni espressione creativa viene rappresentata: dalle arti figurative della Galleria Nazionale alla stampa con le preziose testimonianze del Museo Bodoniano, dallo spettacolo nel Teatro Farnese alle collezioni librarie della Biblioteca Palatina, l’inestimabile patrimonio culturale custodito in questo museo ha finalmente piena dignità e giusta valorizzazione. Se c’era bisogno di testimonianze di quanto l’autonomia dei musei statali fosse necessaria, la Nuova Pilotta si candida senz’altro a essere tra le più limpide e luminose”.
“Il progetto di rinnovamento e di riallestimento dell’Istituto”, afferma il direttore Simone Verde, “ha interessato circa 30.000 mq dell’edificio farnesiano con lavori e manutenzioni, creazione di nuove sale espositive, realizzazione di numerosi restauri e definizione di nuovi strumenti di mediazione - tra cui uno spettacolare videomapping che da giugno 2023 restituisce l’immagine della macchina scenica originaria del Teatro Farnese – consentendo di riscoprire l’ottica originaria con cui le raccolte sono state costituite nel tempo, nonché la storia collezionistica e lo stretto legame tra contenuto e contenitore monumentale che le caratterizza. La Nuova Pilotta costituisce dunque un compimento strategico per la città di Parma che torna a riappropriarsi di un patrimonio museale interamente rinnovato e riallestito tra i più importanti d’Europa, che contribuirà a inserire il Complesso e il suo territorio in una rete di relazioni internazionali ricca di nuove opportunità”.
Parma, terminano i lavori di riqualificazione del Complesso della Pilotta |