Da martedì 21 aprile, per il martedì di ogni settimana, le Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini-Corsini di Roma propongono una nuova rubrica sui loro canali social Facebook, Twitter e Instagram.
Si tratta di #fictionBarberini: Palazzo Barberini sarà raccontato dal punto di vista di scrittori, sceneggiatori e registi che hanno avuto un rapporto cinematografico con la sede museale romana.
Il Palazzo è presente in molti film, come Vacanze Romane (1953),William Wyler e Habemus Papam (2011) di Nanni Moretti, e i suoi ambienti monumentali, i Barberini stessi e alcune opere della collezione non sono stati solo sfondo, ma sono diventati protagonisti in molte opere letterarie.
A partire dall’Ottocento, Palazzo Barberini è divenuto fonte di fascinazione soprattutto per gli scrittori e i poeti stranieri che intrapresero lunghi soggiorni in Italia, come gli inglesi Anna Jameson e Henry Neele.
La sontuosità e magnificenza dell’edificio hanno più volte attirato l’attenzione di letterati, quali D’Annunzio nel Piacere (1889), e la famiglia Barberini è stata tra i personaggi di Dostoevskij nel Giocatore (1866), o di Dumas padre nella Sfinge Rossa (1866).
Percy Shelley, Stendhal, Nathaniel Hawthorne e Herman Melville, solo per citarne alcuni, ripercorrono infine la vicenda di Beatrice Cenci, immortalata nel dipinto conservato a Palazzo Barberini.
Palazzo Barberini lancia la nuova rubrica #fictionBarberini |