A Padova ha aperto i battenti lo scorso 23 giugno il nuovo Museo della Natura e dell’Uomo, il museo di scienze naturali dell’Università di Padova. Si tratta del più grande museo scientifico universitario d’Italia: un viaggio attraverso il tempo che mette in continua relazione l’essere umano e la natura, raccontando le complessità del pianeta Terra attraverso una selezione del patrimonio di 200mila reperti naturalistici e antropologici costruito nei secoli dall’Università degli Studi di Padova, in un percorso che si sviluppa su 3 piani e quasi 4.000 metri quadrati di superficie espositiva.
Il museo, principale eredità permanente lasciata alla città dalle celebrazioni per l’Ottocentenario dell’ateneo padovano, trova spazio nella sede restaurata di Palazzo Cavalli: le quattro sezioni del Museo (Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia) si integrano in una narrazione scientifica coerente con un allestimento multimediale e interattivo.
Il nuovo museo nasce dalla fusione delle ricchissime collezioni naturalistiche che sono state costruite per secoli da studiosi ed esploratori dell’Università degli Studi di Padova, a fini di ricerca e didattica. Sono circa 3.500 i beni esposti, di oltre 3.200 beni restaurati in vista dell’esposizione, 25 modelli tattili nella sezione di zoologia. A fianco delle oltre 190 vetrine, si contano 89 multimediali ed exhibit, che mescolano i più avanzati linguaggi contemporanei delle esposizioni scientifiche.
Il museo si trova davanti alla Cappella degli Scrovegni, in un dialogo simbolico tra i saperi e le arti: il Museo della Natura e dell’Uomo vuole essere il progetto di punta di un ecosistema museale scientifico diffuso nella città, il cui percorso collega il museo con Palazzo del Bo, l’Orto Botanico patrimonio UNESCO e la rete dei musei universitari, rendendo Padova un caso unico in Italia e in Europa.
La sede, Palazzo Cavalli, è uno storico edificio costruito nella seconda metà del Cinquecento in prossimità delle Porte Contarine. Il Palazzo è stato ampliato progressivamente, a partire dalla fine del XIX secolo, per rispondere alle esigenze dell’Ateneo patavino, fino a costituire un complesso che circonda sui quattro lati un ampio cortile interno. Il progetto del Museo ha permesso di armonizzare i vari corpi così da favorire il percorso interno. Già pochi anni dopo la sua edificazione salito agli onori di cronaca per l’efferata uccisione di Vittoria Accoramboni, Palazzo Cavalli fu eretto alla metà del XVI secolo dall’omonima famiglia, che lo abitò per oltre due secoli. La struttura cinquecentesca mostra un’equilibrata distribuzione degli ambienti, che si corrispondono tra il primo e il secondo piano, dove i due “porteghi” a T disobbligano nelle sale laterali, omogenee sui due fronti. La splendida decorazione a fresco e stucco, tuttora conservata, risale alla metà del Seicento. Stupisce la profusione decorativa dell’atrio con il ciclo dedicato alle Metamorfosi ovidiane, mentre nelle stanze contigue, ciascuna sapientemente variata nei soggetti e nello stile, il frescante padovano Michele Primon ha raffigurato episodi ispirati alla storia antica, oltre all’appassionante serie di cacce nella stanza già adibita a tinello. Lo scalone monumentale, opera di maestranze bolognesi, rappresenta un’ascesa spirituale al piano nobile accompagnati dalle Muse. Si accede quindi al grande salone da ricevimenti, su cui affacciavano le camere padronali, sapientemente affrescato dal pittore francese Louis Dorigny: nei grandi riquadri sono presenti soggetti a carattere mitologico, il fregio superiore a monocromo mostra un trionfo di amorini.
Il percorso del museo tocca diversi temi: il viaggio al centro della Terra, con una installazione immersiva multimediale che guida il pubblico verso il cuore del nostro pianeta, la sezione sugli animali marini che trova spazio in una Sala del Mare con scheletri e tassidermie di squali, pesci, cetacei, foche e tartarughe, e ancora la sezione sugli uccelli, la storia dell’antropologia e delle sue derive passate, la Sala delle Palme che ospita fossili di specie vegetale con grandi palme provenienti da siti veneti, la sala dei minerali, quella dei parassiti, la sezione sull’Oceania e sulle grandi esplorazioni, la sala dei meteoriti, la sezione sulle palafitte di Ledro e molto altro. Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito del museo.
A Padova aperto il Museo della Natura e dell'Uomo, il grande museo scientifico dell'ateneo |