Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino inaugura, dal 21 settembre 2022, un nuovo allestimento nella Corte Medievale, curato da Palazzo Madama in collaborazione con la Fondazione Francesco Corni. Una narrazione visiva che accoglie il visitatore al suo ingresso in museo, per raccontare i duemila anni di storia di Palazzo Madama e di Torino, dall’età romana al Novecento. Ambientata in Corte Medievale, dove permangono le tracce architettoniche di quest’evoluzione millenaria, l’esposizione si sviluppa a partire da una trentina di tavole realizzate dal disegnatore modenese Francesco Corni: disegni che illustrano nel dettaglio i momenti principali di crescita della città e seguono le vicende costruttive di Palazzo Madama. Si parte dalla fondazione di Julia Augusta Taurinorum in epoca augustea, quando viene impostato l’impianto quadrangolare della città basato sulle due strade principali: il decumanus maximus e il cardus maximus, che ancora oggi la caratterizza. È in quel periodo che vengono edificate le quattro porte urbiche monumentali, tra cui la porta decumana su cui nascerà il castello degli Acaia, che poi nel XVIII secolo si trasformerà in Palazzo Madama.
Il percorso segue l’evoluzione della città medievale e della porta Phibellona che gradualmente sostituisce quella decumana. Con essa si trasforma il castello: nel Trecento Filippo d’Acaia addossa alle torri romane due torri quadrate e realizza il nuovo rivestimento in cotto della corte interna; nel secolo successivo Ludovico d’Acaia allarga la pianta dell’edifico aggiungendo altre due torri simmetriche a quelle romane. Il castello diventa una residenza principesca con camere da letto, un salone per le feste, una grande cucina e un giardino. Nel Cinquecento, Emanuele Filiberto di Savoia trasferisce la capitale del ducato sabaudo da Chambéry a Torino (1563) e avvia la fortificazione della città con la creazione della cittadella. I tre ampliamenti che si succedono completano lo sviluppo della città capitale, quasi triplicandone le dimensioni: con Carlo Emanuele I verso Porta Nuova (dal 1619), con Carlo Emanuele II verso il Po (dal 1673) e con Vittorio Amedeo II a ovest, verso la Porta Susina (dal 1703). Le tavole degli ampliamenti si alternano ai disegni di Palazzo Madama all’epoca delle due Madame Reali di Savoia, Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. L’intervento di Cristina porta alla copertura della Corte Medievale e alla creazione di una grande sala al primo piano, oggi Sala del Senato. A Maria Giovanna Battista si devono invece i lavori di rinnovamento dell’appartamento del primo piano e la commissione a Filippo Juvarra di realizzare lo scalone monumentale e la facciata, capolavoro dell’architettura barocca (1718 – 1721). Segue l’espansione territoriale dagli anni Quaranta dell’Ottocento nella zona di Porta Nuova, nel quartiere di San Salvario e nella zona Vanchiglia, con la costruzione dell’edificio simbolo della Mole Antonelliana. Le sale di Palazzo Madama vedono il succedersi di uffici pubblici, abitazioni private e grandi eventi. Vi hanno sede la Regia Pinacoteca, il Senato del Regno, l’Osservatorio astronomico. Qui viene dichiarata l’Unità d’Italia. Dal 1864 l’intervento di restauro dell’architetto Alfredo D’Andrade riconduce il monumento verso il suo aspetto medievale.
Il percorso si chiude con il Novecento e con l’arrivo nel 1934 del Museo Civico d’Arte Antica nella nuova sede di Palazzo Madama. I disegni di Francesco Corni a china nera si basano su una solida conoscenza delle fonti storiche, documentarie e visive relative ai soggetti raffigurati. Disegni che danno occasione al visitatore di apprezzare i più minuti dettagli e di farsi un’idea molto concreta di come la città e il palazzo apparivano in ogni periodo storico. I testi che li accompagnano in mostra forniscono informazioni sulla storia, sui suoi protagonisti, sulle tecniche costruttive, sulla vita quotidiana dell’epoca. Scopo del progetto è quello di restituire alla sensibilità dei visitatori il ruolo essenziale di Palazzo Madama nel suo essere il cuore pulsante di Torino, la cui crescita e sviluppo è riflessa dall’evoluzione della città medesima. Un Palazzo Madama perno di un sistema di città corte che vede, in poche centinaia di metri, svilupparsi nei secoli ciò che ora è divenuto uno dei grandi percorsi museali europei: dalla Real Chiesa di San Lorenzo a Palazzo Chiablese, al Duomo, a Palazzo Reale con la Cappella della Sindone e le sue aree archeologiche, la Galleria Sabauda, l’Armeria Reale e la Biblioteca Reale. Ma anche le segreterie di Stato con la prefettura, l’Archivio di Stato e il Teatro Regio, la Cavallerizza Reale e il Museo del Cinema, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Nazionale, Palazzo Carignano e l’Accademia delle Scienze con il Museo Egizio.
Per info: www.palazzomadamatorino.it
Immagine: Francesco Corni, Palazzo Madama all’epoca di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (inchiostro di china su carta da lucido; 35 x 30 cm; Strambino, 1997).
Torino, un nuovo allestimento racconta i 2000 anni della città e di Palazzo Madama |