Nasce la Biblioteca anatomica: il Museo Galileo collabora con l'Università della Svizzera Italiana


Nasce la Biblioteca anatomica, una nuova collezione tematica digitale open access, dalla collaborazione tra il Museo Galileo e l’Università della Svizzera italiana. 

Dalla collaborazione tra il Museo Galileo e l’Università della Svizzera Italiana nasce la Biblioteca anatomica, una nuova collezione tematica digitale open access. Prende il via così il progetto La civiltà dell’anatomia: il genere delle Anatomie letterarie nell’Italia del Seicento, sviluppato da un gruppo di ricerca dell’Istituto di studi italiani–ISI in partnership con il Museo Galileo. 

Sostenuto dal Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica, il progetto prevede lo studio dei rapporti tra sapere medico e cultura umanistica nella prima età moderna, in riferimento agli effetti modellizzanti dell’anatomia su tutte le forme di sapere e sulle arti dell’epoca. La diffusione del metodo e dello sguardo anatomico si deve in particolare alle Accademie, nelle quali tra Cinque e Seicento convergono e si confrontano medici, letterati e artisti. La fortuna dell’anatomia in quell’epoca è documentata dalle "anatomie", una serie di testi unificati e vari, che saranno pubblicati a libero accesso nella Biblioteca anatomica del Museo Galileo.

“Il progetto è maturato nel contesto di collaborazioni già operanti nel nostro Istituto”, ha dichiarato Stefano Prandi, membro del progetto e Direttore dell’ISI (Facoltà di comunicazione, cultura e società, Università della Svizzera italiana), “e rispecchia quella vocazione interdisciplinare alla base della nostra concezione plurale e aperta di civiltà italiana, dove per tradizione dialogano le arti e le diverse forme di sapere. Siamo quindi lieti di cooperare con la prestigiosa istituzione del Museo Galileo di Firenze, che pubblicherà, tra le sue collezioni in libero accesso, dei testi che sono il documento primario di una ricerca alla confluenza tra letteratura, storia del pensiero medico, arti visive e storia della lingua”.

“In primo luogo, il progetto permette di comprendere meglio come la medicina abbia influenzato la cultura cinque-seicentesca”, ha aggiunto il Decano della Facoltà di Comunicazione, cultura e società, Luca M. Visconti. “Questa comprensione ci connette con la nostra contemporaneità, in cui la pandemia ha visto affermarsi un modello biomedico di gestione della società. Questo conferma che ogni ricerca, anche se diretta alla ricostruzione del passato, deve e può interrogarci sul presente. Il secondo merito del progetto riguarda la sua capacità di eseguire il ‘terzo mandato’ della nostra Facoltà, che consiste nel condividere e divulgare la nostra ricerca al di fuori dell’ambiente accademico. Il partenariato con il Museo Galileo, e la sua politica di open access, garantiscono dunque una circolazione ampia dei frutti del lavoro che sarà svolto nel prossimo quadriennio”.

“Il rapporto tra scienza, lettere, arti e filosofia non solo è stato uno dei segni distintivi della modernità, ma rappresenta uno degli strumenti essenziali per progettare il futuro, a partire dalla scuola, dove iniziative come questa potrebbero rappresentare anche un modello per stimolanti e istruttivi percorsi didattici”, ha concluso Marco Ciardi, direttore scientifico del Museo Galileo e professore ordinario di Storia della Scienza presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia all’Università di Firenze. 

Immagine: Giulio Casseri, Tabulae anatomicae, Francoforte 1632 (frontespizio).

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Nasce la Biblioteca anatomica: il Museo Galileo collabora con l'Università della Svizzera Italiana


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