Collocata nel nuovo Museo Schifanoia la Madonna col Bambino scampata a due terremoti


Nel nuovo Museo Schifanoia di Ferrara è stata collocata anche la quattrocentesca Madonna col Bambino scampata a due terremoti. 

Nel nuovo Museo Schifanoia a Ferrara è stata collocata anche la Madonna col Bambino, tra le opere più affascinanti del Quattrocento ferrarese, già scampata a due terremoti, quello del 1570 e quello del 2012 e alle più leggere scosse del marzo 2020.

La storia dell’opera merita di essere raccontata e conosciuta: esposta per decenni alle intemperie al secondo piano di un condominio di via Saraceno 9, è ora visibile al pubblico nella sesta sala della sede museale.

“È una storia affascinante e a lieto fine, frutto dell’intuizione di cittadini che ne hanno colto il valore, confermato dagli approfondimenti storici” ha dichiarato il sindaco di Ferrara Alan Fabbri. “Schifanoia oggi accoglie l’esito della felice e proficua collaborazione tra privato e pubblico nel segno della tutela del patrimonio e del bene comune. A tutti va il mio grazie”. 

“Quando, a gennaio del 2020, abbiamo montato il ponteggio per ripristinare le grondaie e la facciata del condominio di via Saraceno” racconta Paul Terzolo, dell’impresa che ha effettuato i lavori, “abbiamo visto da vicino quest’opera. L’emozione è stata grande: ho ipotizzato, da appassionato d’arte, che si trattasse di una scultura di pregio, esposta alle intemperie e in condizioni precarie. Ho così informato Valentino Nizzo”, oggi direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, ma con un passato ferrarese, poiché fino al 2015 presso la Soprintendenza e il Museo archeologico Nazionale. “Ne ho parlato anche a un’assemblea di condominio”, prosegue Terzolo, “e tutti hanno manifestato grande sensibilità. In quell’occasione ho anche scoperto che una condomina, che oggi vive in Olanda, aveva acquistato l’appartamento di via Saraceno proprio colpita da quell’opera”.

“Quando ho visto le prime foto ho cercato subito di approfondire e ho trovato solo un testo che la attribuiva genericamente al XVII secolo” afferma Valentino Nizzo. “La cosa non mi convinceva del tutto. L’opera infatti sembrava mostrare le peculiarità tipiche della fine del Quattrocento, con il superamento del canone medievale e la prima ricezione degli stimoli del Rinascimento. La risposta poteva essere dunque nel volume del professor Vittorio Sgarbi su Domenico di Paris e la scultura del Quattrocento ferrarese, un punto di riferimento per consentire di confermare l’inquadramento dell’opera”. 

Vista la situazione precaria della scultura (minacciava di cadere da un momento all’altro) e considerate le condizioni conservative disastrose, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ne ha autorizzato il distacco d’urgenza. La famiglia Terzolo e i condomini si sono immediatamente adoperati: “L’abbiamo ’inscatolata’ in pieno lockdown creando un box speciale, in legno imbottito di gomma piuma e per portarla a terra abbiamo dovuto smontare due file di ponteggio. Poi l’abbiamo conservata in un luogo sicuro, d’intesa con la Soprintendenza”.

“Visto il pregio dell’opera” racconta la funzionaria della Soprintendenza Donatella Fratini, “dopo la messa in sicurezza è seguita la ’Dichiarazione d’interesse culturale’; procedimento che si è concluso felicemente con la notifica ai proprietari nel settembre 2020. Questa è una dimostrazione che le Soprintendenze non si limitano a far cadere gli articoli del Codice dei beni Culturali sulla testa dei cittadini, ma si sforzano quotidianamente di far comprendere il significato e il senso della loro azione”.

Il seguito della storia è stato raccontato in occasione dell’inaugurazione del Museo Schifanoia: i Musei di Arte Antica, in previsione del riallestimento del Museo di via Scandiana, hanno offerto, attraverso il Responsabile dei Musei di Arte Antica Giovanni Sassu, dimora temporanea alla scultura perché l’opera “assai nota agli studiosi, anche se ancora anonima, è una delle più rilevanti testimonianze dell’espressività della cultura figurativa estense”. 

“La storia di quest’opera” conclude l’assessore Gulinelli, “è affascinante e dimostra, ancora una volta, lo straordinario valore artistico diffuso presente a Ferrara ma, soprattutto, dimostra che cosa significhino il gioco di squadra e la collaborazione. Ringrazio i condomini e la famiglia Terzolo per l’impegno e la sensibilità che hanno messo in campo, il dottor Nizzo per il supporto, la dottoressa Fratini per il determinante ruolo attivo svolto e il dottor Sassu per aver scelto la migliore collocazione per questa Madonna col Bambino che è stata una felice sorpresa per tutti. Il nuovo museo Schifanoia ha una forte anima identitaria e accoglie il contributo storico e artistico che ha attraversato Ferrara in almeno tre secoli, partendo dal Quattrocento. Un valore per la città e per il paese, come ha sottolineato anche il ministro Franceschini in visita sabato scorso”.

Nell’immagine, la Madonna col Bambino esposta nel nuovo Museo Schifanoia a Ferrara. 

Collocata nel nuovo Museo Schifanoia la Madonna col Bambino scampata a due terremoti
Collocata nel nuovo Museo Schifanoia la Madonna col Bambino scampata a due terremoti


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