Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, uno dei principali musei d’arte contemporanea italiani, ha messo a segno un importante colpo, che rappresenta anche una splendida notizia per la cultura: l’istituto ha infatti acquisito l’archivio-biblioteca di Lara-Vinca Masini, storica dell’arte e critica militante fiorentina scomparsa il 9 gennaio 2021 a Firenze. L’acquisizione è avvenuta nell’ambito di Archivissima 2021 e va così ad arricchire il CID - Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive del museo, forte di un patrimonio che conta 66.000 volumi e un’emeroteca con oltre 300 riviste. Il museo pratese, con questo trasferimento, incrementa notevolmente il proprio patrimonio documentale e amplia la sua vocazione scientifica e la sua natura d’istituzione per lo studio, la ricerca e la produzione culturale.
L’acquisizione si inserisce in un contesto di grande attenzione e valorizzazione del patrimonio archivistico, parte fondamentale del programma della direttrice del Pecci, Cristiana Perrella. Gli archivi e i materiali da loro conservati, collocabili fra lo statuto del documento e quello dell’opera d’arte, saranno peraltro protagonisti della mostra Musei di carta, curata da Stefano Pezzato e Andrea Viliani, Curatore e Responsabile del CRRI (Centro di Ricerca Castello di Rivoli) che il Centro Pecci inaugurerà il prossimo autunno.
Un contributo fondamentale all’acquisizione dell’archivio-biblioteca di Lara-Vinca Masini è stato offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, alla cui collaborazione con la studiosa, sostenuta negli ultimi dieci anni attraverso un vitalizio, si deve la conservazione e sistemazione della sua cospicua raccolta di materiali di studio in vista della destinazione finale al Centro Pecci, secondo quanto da lei stabilito nel 2010 con un atto di donazione. L’atto prevedeva infatti che l’archivio rimanesse in suo possesso vita natural durante e che venisse da lei inventariato e ordinato. “Ho scelto il Pecci”, dichiarò la Masini al momento della donazione, “perché credo che sia, sia stato e sarà l’unico centro regionale toscano per l’arte contemporanea. Il CID del museo è una realtà importantissima e desidero che dopo la mia morte i miei libri vi trovino casa”.
Nato nel 1984 in seno al Comune di Prato e successivamente confluito nel Centro Pecci, il CID/Arti Visive è una risorsa unica e preziosa in Toscana, che conta circa 66.000 volumi e un’emeroteca con oltre 300 riviste, grazie ai Fondi acquisiti nel corso degli anni (da quello di Ferruccio Marchi, editore del Centro Di a quello di Francesco Vincitorio, direttore della rivista NAC, dall’archivio dell’artista Mario Mariotti fino a quello dell’architetto Leonardo Savioli e di sua moglie Flora Wiechmann, per citarne alcuni). L’arrivo dell’archivio Masini sarà occasione per una ristrutturazione dei suoi spazi, con 700 metri quadri di sale di lettura e consultazione che verranno riaperte al pubblico di studenti e studiosi italiani e internazionali nel prossimo anno, con la finalità di rendere sempre più accessibili i materiali raccolti e conservati, facendone materia viva, origine di nuove idee e nuovo pensiero sull’arte, e di consolidare il ruolo del Centro Pecci all’interno di un network di istituzioni culturali fondate sulla ricerca, secondo le linee programmatiche della direttrice Cristiana Perrella.
In attesa di essere collocato all’interno dello spazio rinnovato del CID/Arti Visive, l’archivio-biblioteca di Lara-Vinca Masini, è attualmente conservato nel nuovo piano seminterrato del museo, dove 800 metri quadri sono riservati proprio ai depositi e agli archivi. La sua sistemazione definitiva e il suo riordino saranno coordinati dal responsabile di collezioni e archivi del Centro Pecci, Stefano Pezzato, che ha seguito il processo di acquisizione sin dall’atto della donazione.
Sono nell’ordine delle migliaia i volumi che entrano a far parte del Pecci. I materiali del lascito Masini seguono l’ordine concepito dalla studiosa fiorentina e sono articolati in sezioni tematiche, movimenti artistici, critica e pubblicistica d’arte e d’architettura. Sono incluse le mostre d’arte con pubblicazioni e documenti di oltre 8000 artisti e più di 2000 titoli di collettive e le grandi rassegne; architettura e arti applicate, con materiali di oltre 700 architetti, materiali e titoli di design; movimenti artistici con titoli di Art Nouveau, Futurismo, Arte Programmata, Poesia Visiva e Concreta; centinaia di pubblicazioni di storia e critica dell’arte, arte e politica; riviste d’arte con circa 1200 numeri periodici; volumi, manifesti e documenti a corredo di mostre e pubblicazioni della stessa Masini; un migliaio di grafiche, 300 manifesti, 180 piccole opere e oggetti d’autore.
Si tratta, spiega il museo, di un patrimonio artistico e culturale di grande interesse che non solo sarà messo a disposizione degli studiosi ma, attraverso particolari iniziative, sarà fatto conoscere anche a un pubblico sempre più vasto, sia per approfondire e valorizzare ulteriormente questa importante figura all’interno del panorama dell’arte contemporanea nazionale sia per generare un nuovo pensiero sul presente ed il futuro raccontando l’affascinante percorso di studio di Lara-Vinca Masini.
Nell’immagine: una parte dell’archivio-biblioteca di Lara-Vinca Masini.
Bel colpo del Pecci di Prato: il museo acquisisce l'intera biblioteca di Lara-Vinca Masini |