Il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze si amplierà grazie all’acquisizione di Palazzo Compagni, in via Bufalini 7/9. L’Opera di Santa Maria del Fiore ha presentato il 27 maggio scorso un’offerta irrevocabile e vincolante, che è stata accettata dall’attuale proprietà. Il contratto definitivo di compravendita verrà stipulato nel mese di febbraio 2023.
Confinante con il Museo dell’Opera del Duomo, l’acquisto di Palazzo Compagni renderà possibile un ampliamento e permetterà di rendere visibili al pubblico quei beni ancora custoditi nei magazzini. Inoltre i nuovi spazi porteranno a una razionalizzazione di tutti gli uffici della Fabbriceria, attualmente dislocati intorno al complesso museale.
L’acquisto e la ristrutturazione saranno finanziati attraverso dismissioni e ricorso all’indebitamento bancario; con l’ampliamento sarà possibile contestualizzare meglio l’intero complesso della Cattedrale con le opere d’arte conservate dalla Diocesi di Firenze: alcune di queste saranno esposte in una parte del nuovo complesso.
La storia di Palazzo Compagni risale al Duecento quando la famiglia dei Cresci era proprietaria del complesso. Nel 1525 passò prima ai Libri e successivamente alla famiglia Alessandrini che ne rimase proprietaria fino alla metà del Settecento (1748) quando passò ai Compagni. Alla morte dell’ultimo discendente (1808) la proprietà fu ereditata dai Naldini e quindi acquistata dai Martini, che la possedevano al tempo di Federico Fantozzi. Successivamente il palazzo passò da altre proprietà e nel 1929 venne acquisito dalla Cassa nazionale infortuni. Il palazzo appare nell’elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Foto Opera di Santa Maria del Fiore.
![]() |
Firenze, il Museo dell'Opera del Duomo si amplierà con l'acquisto di Palazzo Compagni |