Il Museo Mariano Fortuny y Madrazo di Venezia apre dal 25 ottobre 2022 il suo secondo piano, dove viene raccontata la creatività di Mariano Fortuny. Per la prima volta nella storia la Fondazione Musei Civici ha deciso di presentare al pubblico oggetti che finora erano conservati nei depositi. Per volontà del Comune di Venezia e della Fondazione Civici Musei Veneziani gli ampi ambienti del museo accolgono grazie all’accessibilità e all’allestimento una serie di focus su Mariano Fortuny y Madrazo e le sue attività, eclettico artista, amico di D’Annunzio e di Eleonora Duse, che fu pittore, stilista, scenografo e designer.
“Questi spazi di approfondimento risultano fondamentali per conoscere realmente, e sotto diversi profili, la straordinaria personalità e vicenda di Fortuny. Artista e, insieme, attento e originale imprenditore, che sa portare il suo marchio, e quello di Venezia, nel gran mondo dell’epoca”, ha dichiarato la responsabile del museo e Dirigente MUVE Chiara Squarcina.
Si puntano i riflettori sui Fortuny, padre e figlio, e sull’arte dell’incisione, da entrambi collezionata e soprattutto praticata in modo originale, tanto da influenzare la grafica del tempo per stili, temi e procedimenti. Da un lato il padre, ancora legato alla tradizione goyesca, dall’altro il figlio, che sviluppa una tecnica personale nell’acquaforte e nell’acquatinta, utilizzando anche un trapano elettrico a uso odontoiatrico per realizzare gli originali effetti ottici che si ammirano sulle sue stampe. Insieme alle incisioni, si possono osservare anche gli strumenti, tra cui due torchi di diversa fattura ed epoca, utilizzati per la loro realizzazione.
Un secondo focus intende approfondire ciò che Mariano Fortuny, affiancato dalla moglie Henriette, produce nel campo dell’arte del tessuto, trasformando il piccolo laboratorio creato nel sottotetto di Palazzo Pesaro degli Orfei in una delle più prestigiose industrie tessili del primo Novecento in Europa. Fu peculiarità del marchio Fortuny il ricreare l’illusione degli antichi tessuti operati ricorrendo alla sola tecnica della stampa, riuscendo a proporre rielaborazioni raffinate di repertori iconografici tratti dalla collezione storica di famiglia e da culture di diversi paesi. In un primo momento si ricorse a matrici di legno, per passare poi a un processo di tipo fotoserigrafico, con impressione meccanica a rotativa su teli anche di grandi dimensioni.
Fortuny si cimentò anche nella fotografia, sperimentando le più diverse tecniche e apparecchiature sino a brevettare, nel 1933, una sua speciale "Carta Fortuny", che garantiva all’immagine un aspetto materico e l’inalterabilità alla luce. Nelle nuove sale si possono ammirare immagini realizzate dai coniugi Fortuny e tratte dal loro ampio archivio personale: un corpus che spazia dalla fotografia tecnica alla semplice registrazione del quotidiano, fatta di autoritratti, ritratti di amici e famigliari, interni di case, vedute di città e paesaggi.
Tra le passione principali di Fortuny c’era il teatro, come racconta una delle nuove sezioni della sua casa-museo. Già nel sottotetto di Palazzo Pesaro degli Orfei l’artista aveva cominciato a compiere sperimentazioni in ambito scenotecnico. Ne risultò il "Sistema Fortuny“, un complesso apparato illuminotecnico controllabile a distanza e con flussi luminosi di intensità variabile. In mostra anche il modello del teatro di Bayreuth, esemplificazione della riforma teatrale fortunyana al tempo applicata nei maggiori teatri d’Europa Da questi studi nacquero i ”Diffusori Fortuny", lampade a luce indiretta commercializzati negli anni Venti.
Epicentro della creatività di Casa Fortuny è tuttavia la Biblioteca privata di Mariano, il luogodove l’idea prendeva forma e diventava prototipo. Per la prima volta viene qui svelato al pubblico un cabinet d’amateur, una wunderkammer ricca di cose preziose, oggetti d’uso, curiosità, strumenti, documenti, volumi.
Contenuto e contenitore sono creazioni Fortuny. A illuminare la scena è la luce naturale che entra dalle grandi finestre gotiche. È qui che Mariano conservava i suoi tesori di bibliofilo: trattati illustrati di ogni epoca, l’intera Encyclopedie, raccolte di incisioni, riviste, volumi d’arte e scienze. Gli armadi accolgono più di centocinquanta album rivestiti con tessuti Fortuny e contenenti documentazione iconografica, schizzi, foto, appunti, ritagli e soprattutto immagini, foto di dipinti, architetture, decori e fregi, ceramiche, armi.
“Mariano Fortuny y Madrazo è nato e cresciuto immerso nel genio e nella bellezza, che ha poi restituito al mondo, con la sua musa e compagna, nella avventurosa vita che li ha infine portati in questo meraviglioso palazzo”, ha commentato la presidente della Fondazione Venezia Musei, Mariacristina Gribaudi. “Qui Mariano e Henriette hanno sperimentato e fabbricato le loro produzioni, qui ci sono le memorie loro e delle personalità più importanti del secolo che viaggiavano nella cosmopolita Venezia, loro ospiti. Qui è oggi finalmente possibile scoprire o ritrovare un pezzo di storia di Venezia forse meno famosa di altre, ma certo non meno importante, una storia industriosa e culturale, che continua a stupire per creatività e visione”.
“L’apertura del secondo piano del Museo Fortuny rispecchia la volontà di approfondire e comunicare consapevolmente la figura di Mariano Fortuny, artista geniale che ha sempre guardato oltre l’orizzonte”, ha aggiunto Chiara Squarcina, responsabile del museo e Dirigente Area Attività Museali MUVE. "Ritengo che per la Fondazione Musei Civici questa apertura sia importante per una condivisione con tutta la città e tutto il mondo del saper fare imprenditoriale. Non si deve altresì dimenticare che questa apertura dà seguito al lascito testamentario di Henriette Nigrin, una donna eccezionale che affiancò sempre Mariano Fortuny in tutta la sua poliedrica attività e con il quale condivise progetti di vita e di arte. L’aspetto determinante è che noi oggi, con l’apertura del secondo piano, offriamo una visione a 360 gradi dell’eclettica personalità di Fortuny e la possibilità di esplorare il background artistico e culturale di quest’uomo, spagnolo di nascita ma veneziano d’adozione, che scelse Venezia quale palcoscenico delle proprie aspirazioni intellettuali ed estetiche".
Per info: fortuny.visitmuve.it
Immagine: Venezia, Museo Mariano Fortuny y Madrazo @ Massimo Listri
Venezia, il Museo Mariano Fortuny apre il suo secondo piano per raccontare l'eclettica personalità dei Fortuny |