Si sono conclusi al Museo di San Marco a Firenze numerosi interventi di valorizzazione delle collezioni, nonché del percorso di visita.
L’intervento più importante è stato reso possibile grazie al trasferimento del bookshop del museo dal Refettorio piccolo, dove si trova il grande affresco dell’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio. In questa versione, eseguita forse dopo gli affreschi della Cappella Sassetti in Santa Trinita a Firenze compiuti nel 1485, si riconosce nella stesura pittorica la collaborazione del figlio Davide e di Bastiano Mainardi. L’ampio ambiente è stato completamente riallestito, riacquistando in maniera totale la sua preminente funzione museale. Grazie alla nuova illuminazione e alla possibilità di osservarlo dalla giusta distanza, il grande affresco si può ammirare soffermandosi sui suoi colori luminosi e sui brani pittorici, anche di natura morta.
Oltre ad alcune robbiane già esposte da tempo, sono ora appesi alle pareti laterali tre dipinti di notevole interesse e qualità, anche se poco conosciuti perché recuperati dai depositi del museo: una grande tela del pittore fiorentino Filippo Tarchiani raffigurante l’Orazione di Cristo nell’orto (1615 circa), firmata dall’artista; la grandiosa tela raffigurante San Marco evangelista in trono, copia sostitutiva dell’originale di Fra’ Bartolomeo, già nella chiesa di San Marco, fatto trasferire da Ferdinando de’ Medici in Palazzo Pitti (dove ancora si trova), ed eseguita da Antonio Franchi, detto il Lucchese. Non meno importante e di notevole qualità è la tavola centinata che raffigura Sant’Agostino benedicente in trono (circa 1515-20), collocata sopra la porta verso le scale per l’ex-Dormitorio, attribuita a Ridolfo del Ghirlandaio.
“Il Refettorio piccolo era destinato in origine agli ospiti temporanei del convento, e pertanto si può dire che abbia recuperato in parte la sua funzione d’origine”, spiega il direttore del Museo di San Marco Angelo Tartuferi. “È facile immaginare che i visitatori sosteranno molto volentieri in questa sala caratterizzata da una solennità ’spirituale’, che inoltre induce alla contemplazione, favorita senza dubbio dalle comode panche con spalliera sistemate su tre lati”.
Il nuovo bookshop, progettato da Opera Laboratori, è ora ospitato in una sala in prossimità dell’uscita del museo. L’ambiente luminoso ha un aspetto orientato maggiormente verso la libreria, aperta anche ai temi di quest’area della città che include, oltre al complesso di San Marco, altre realtà storico-culturali di notevole rilevanza. Il vasto corridoio della Foresteria che conduce al bookshop e all’uscita del museo è stato dotato inoltre di una nuova illuminazione a led che, oltre a consentire un sensibile risparmio energetico, offre al pubblico la possibilità di ammirare agevolmente le vestigia del vecchio centro di Firenze collocate lungo le pareti laterali. Sono state poi tolte le tende delle finestre del corridoio meridionale dell’ex-Dormitorio, che affacciano su piazza San Marco e sostituite con pannelli filtranti per la luce applicati sugli infissi. La veduta prospettica del corridoio che culmina con il busto del Savonarola in terracotta dipinta ha acquistato così un’ulteriore suggestione.
Infine è ora disponibile la nuova App scaricabile gratuitamente da Google Play o disponibile tramite QR code. La App, in italiano, inglese e francese, sviluppata da A.N.D Ambienti Narrativi Digitali, a cura di Laura Pellegrini e Anna Soffici, è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione CR Firenze. Ancora con il contributo della Fondazione CR Firenze si è provveduto al restyling dell’immagine coordinata del museo con la creazione del brand book, a cura di Stampa in Stampa Srl, che già da tempo costituisce la base di riferimento per la realizzazione degli apparati informativi delle varie sale, garantendone l’uniformità.
“Il Museo di San Marco non finisce di stupire”, commenta Stefano Casciu, Direttore regionale dei musei della Toscana, “proponendo con cadenza costante novità e miglioramenti al percorso museale. La nuova grafica si espande via via negli ambienti dell’antico convento; la App consente ai visitatori un moderno e qualificato accompagnamento alla visita (e per queste iniziative devo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, sempre vicina ai nostri musei); e non ultimo il bellissimo recupero del Refettorio piccolo, dominato dal Cenacolo del Ghirlandaio, ambiente raffinato ed elegante che è stato restituito al suo equilibrio spaziale quattrocentesco, arricchito di nuove opere e opportunamente illuminato. Un grazie sincero va allo staff del museo, diretto da Angelo Tartuferi, con l’architetto Andrea Gori e le storiche dell’arte Anna Soffici e Laura Pellegrini”.
Il Museo di San Marco rinnova alcuni suoi spazi. Nuovo allestimento per il Refettorio piccolo |