Il Museo Storico delle Aviotruppe di Pisa: un viaggio nella storia del paracadutismo militare italiano


Il Museo storico delle Aviotruppe di Pisa è un luogo che racconta la tradizione e il coraggio dei paracadutisti militari italiani. Tra cimeli, documenti e uniformi, un viaggio nella storia delle forze aviotrasportate.

Situato all’interno della caserma Gamerra, il Museo delle Aviotruppe di Pisa rappresenta un punto di riferimento per tutti gli appassionati di storia militare e per chiunque voglia approfondire il ruolo strategico e il sacrificio delle unità paracadutiste italiane. Si tratta di un museo del tutto particolare, raro: raccoglie documenti, cimeli, equipaggiamenti e testimonianze che ripercorrono le vicende delle aviotruppe, ovvero, in una parola, dei paracadutisti, dall’inizio della loro storia fino ai giorni nostri.

Fondato nel 1968, il museo ha progressivamente ampliato la propria collezione, arricchendosi di materiali provenienti da veterani, donazioni private e reperti ufficiali dell’Esercito Italiano. Oggi, le sue sale raccontano non solo il passato glorioso della “Folgore” e degli altri reparti aviotrasportati, ma anche le loro moderne missioni all’estero e il loro continuo addestramento per affrontare scenari sempre più complessi.

Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia
Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia

L’origine delle aviotruppe italiane e la nascita della “Folgore”

Per comprendere l’importanza del museo, è necessario fare un salto indietro nel tempo, fino alle origini del paracadutismo militare italiano. Le aviotruppe nacquero ufficialmente negli anni Trenta, quando in Italia si iniziò a sperimentare l’uso del paracadute come strumento bellico e strategico. Risale tuttavia al 1918 il primo lancio, e il merito va all’Italia: durante la prima guerra mondiale, Alessandro Tandura, ufficiale degli arditi, si lanciò da un aereo Savoia-Pomilio SP.4 a Vittorio Veneto, diventando dunque il primo paracadutista al mondo in un’azione di guerra. Il concetto di impiegare soldati lanciati dal cielo per sorprendere il nemico e conquistare posizioni chiave venne poi ben presto venne sviluppato con caratteristiche proprie.

La Seconda Guerra Mondiale segnò il battesimo del fuoco per le truppe paracadutiste italiane, con la costituzione della Divisione “Folgore”, le cui origini risalgono al Battaglione paracadutisti libici Fanti dell’Aria, costituito a loro volta nel 1938 (era la prima unità di fanteria paracadutista italiana). L’Esercito, sempre più intenzionato a impiegare i paracadutisti in scenari di guerra, nel 1941 formò la divisione “Folgore” che sarebbe passata poi alla storia per la leggendaria resistenza durante la battaglia di El Alamein, combattuta nell’ottobre del 1942. Durante questo scontro, i paracadutisti italiani, inferiori per numero e armamenti rispetto alle forze britanniche, riuscirono a infliggere pesanti perdite al nemico, combattendo con una determinazione tale da guadagnarsi il rispetto perfino degli avversari.

Il Museo delle Aviotruppe di Pisa dedica un’ampia sezione a questo episodio, esponendo uniformi originali, armi leggere, documenti e fotografie che raccontano il coraggio e il sacrificio della “Folgore”.

Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia
Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia
Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia

Dalle origini alla consacrazione: la nascita del Museo

Il Museo delle Aviotruppe nasce ufficialmente il 24 ottobre 1971 come “Sala Ricordi”, inizialmente collocato all’interno della Caserma “Vannucci” di Livorno. Fu grazie alla passione e all’impegno del maresciallo maggiore Carmelo Napolitano che si avviò la raccolta e la catalogazione dei primi materiali storici, dando vita a una preziosa collezione che nel tempo si sarebbe ampliata fino a diventare l’attuale museo. Nel 1992 la collezione venne trasferita nella Caserma “Bagna”, all’interno del Palazzo del Picchetto di Livorno, sede del Comando Brigata Paracadutisti “Folgore”. Tuttavia, fu solo nel 2002 che il museo trovò la sua definitiva collocazione a Pisa, presso il Centro Addestramento Paracadutismo, grazie all’impegno di numerosi comandanti della Brigata Folgore e alla collaborazione dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.

L’inaugurazione ufficiale del museo nella sua sede attuale avvenne il 26 aprile 2002, alla presenza di illustri autorità civili e militari, tra cui il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga, il Ministro della Difesa Antonio Martino e il Capo di Stato Maggiore della Difesa Rolando Mosca Moschini. A partire da questo momento, il museo ha conosciuto un continuo ampliamento, arricchendosi di nuovi pezzi e documenti, spesso donati da reduci e familiari di paracadutisti, desiderosi di preservare la memoria delle gesta compiute.

Un percorso espositivo ricco di storia

Il museo si sviluppa attraverso 15 sale espositive, disposte in ordine cronologico, che ripercorrono la storia del paracadutismo militare italiano dagli albori ai giorni nostri. Il percorso inizia con la sala dedicata alle Medaglie d’Oro al Valor Militare, che raccoglie le 40 onorificenze assegnate ai paracadutisti, 31 delle quali alla memoria. A seguire, le prime sezioni raccontano le origini del paracadutismo, con riproduzioni di disegni di Leonardo da Vinci tratti dal Codice atlantico e immagini dell’impiego dei paracadute durante la Prima Guerra Mondiale. Particolare attenzione è dedicata alle scuole di paracadutismo, con documenti sulla prima scuola nata a Castel Benito (Tripoli) nel 1938 e la successiva istituzione della scuola di Tarquinia nel 1939, presso l’aeroporto “Sostegni”, dove vennero formati tutti i battaglioni della “Folgore” e parte della divisione “Nembo”.

Un’intera sezione del museo, la quarta, è dedicata al ruolo dei paracadutisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui si possono ammirare reperti e uniformi della celebre battaglia di El Alamein, combattuta dalla Divisione Folgore, e testimonianze della campagna di Tunisia. Un’attenzione particolare è rivolta alla Divisione Nembo, formata dopo la distruzione della Folgore, e al ruolo dei paracadutisti italiani nella Campagna di Liberazione. Il museo conserva inoltre documenti e immagini relativi alla scuola di Tradate, dove nel 1943 venne istituito il Centro di addestramento paracadutisti della Repubblica Sociale Italiana.

Proseguendo nel percorso espositivo, si giunge alla documentazione originale relativa al periodo della Liberazione (1943-1945), compresi i ruolini della Divisione Nembo e i giornali ufficiali dell’epoca: è ripercorso il ruolo che il 1° Raggruppamento Motorizzato, il Corpo Italiano di Liberazione e il Gruppo di Combattimento “Folgore” hanno offerto alla Liberazione. Il ritorno dei paracadutisti a Pisa nel 1957 è raccontato attraverso immagini e cimeli, mentre una sala è interamente dedicata ai materiali aviolancistici, con diversi modelli di paracadute e riproduzioni in scala di velivoli storici. Tra gli eventi più drammatici ricordati nel museo, vi è l’incidente della Meloria del 1971, quando un velivolo britannico C130 si inabissò, causando la morte di 46 paracadutisti italiani e 7 membri dell’equipaggio inglese.

L’ultima parte del museo è dedicata alle operazioni fuori area condotte dalla Brigata Folgore dal 1982 a oggi e alle missioni scientifiche condotte in Antartide con l’ENEA. Un’ulteriore sezione illustra le attività sportive e di addestramento che ancora oggi caratterizzano la vita del paracadutismo militare italiano.

Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia
Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia
Pisa, Museo delle Aviotruppe. Foto: Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia

Una testimonianza viva della tradizione militare

Il Museo delle Aviotruppe di Pisa non è solo un luogo di memoria, ma anche uno strumento di formazione e approfondimento per le nuove generazioni di paracadutisti e per tutti coloro che desiderano conoscere la storia militare italiana. Grazie al contributo dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, che ha promosso la raccolta di materiali e cimeli d’epoca, il museo continua ad arricchirsi di nuove testimonianze.

Visitabile dal martedì al sabato con orario 09:30-12:30 e 14:00-17:00, la domenica solo su prenotazione dalle 09:30 alle 13:00, il museo resta chiuso il lunedì e nei principali giorni festivi. Una visita utile a chiunque voglia immergersi nella storia e nelle imprese dei paracadutisti italiani, per scoprire il valore e il coraggio che hanno contraddistinto questa specialità militare nel corso dei decenni.


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