Cambia volto uno dei musei archeologici più interessanti della Toscana, il Museo Archeologico del Chianti di Castellina in Chianti: aperto nel 2006 nel meraviglioso borgo in provincia di Siena, il museo illustra la storia antica del territorio chiantigiano attraverso i reperti, soprattutto di epoca etrusca, ritrovati nelle necropoli e nei siti archeologici della zona. Inizialmente si chiamava “Museo Archeologico del Chianti Senese”, poi l’aggettivo legato alla provincia è scomparso per rendere il museo più adatto a rappresentare il territorio nel suo insieme (Chianti Senese e Chianti Fiorentino). Ha sede nel cuore del borgo, all’interno della ben conservata Rocca Medievale.
L’allestimento che i visitatori potevano apprezzare fino a pochi giorni fa era ancora quello originario: adesso, il direttore del museo, Marco Firmati, e la funzionaria archeologa della soprintendenza, Maria Gabriella Carpentiero, hanno deciso di aggiornarlo con un nuovo percorso, da loro curato, che è stato sostenuto dal Comune di Castellina in Chianti e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo con il contributo dell’Unione Europea attraverso GAL Leader e Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
Obiettivo: migliorare le condizioni di visita e valorizzare meglio il materiale esposto, che consta di oltre 200 reperti tra oggetti d’uso quotidiano, opere, frammenti architettonici, gioielli e utensili provenienti da tutta l’area del Chianti, che raccontano la vita quotidiana da queste parti migliaia di anni fa: si va dai pastori che duemila anni prima di Cristo si muovevano alla ricerca dei pascoli, fino ai principi etruschi che hanno lasciato nell’imponente Tumulo di Montecalvario e in altre ricche sepolture (Fonterutoli, Malpensata, Poggione) l’orgogliosa testimonianza del loro potere risalente al periodo compreso tra la fine del VII e del VI secolo a.C. A questi reperti si uniscono due punte di diamante: lo straordinario carro etrusco, rinvenuto nel Tumulo di Montecalvario, rivestito di lamine decorate di bronzo e di ferro e ricostruito con un complesso intervento di restauro (e come ogni buona ricostruzione sono ben visibili le parti originarie e quelle che invece sono state ricreate), e la testa di leone in pietra serena (forse la base di una colonna) trovata nello stesso Tumulo e diventata simbolo del Museo fin dalla sua apertura nel 2006.
La visita al Museo Archeologico del Chianti consente anche di percorrere gli ambienti della Rocca medievale, ovvero il cassero della fortificazione fiorentina che domina il paese. La Rocca fu costruita a partire dal 1401 sui resti delle precedenti strutture distrutte dai senesi e dai loro alleati quando, nel 1397, assediarono con successo l’avamposto nemico. E oggi il percorso di visita comprende il camminamento mediano e la cima della torre, da cui è possibile osservare un panorama mozzafiato: dalla Valdelsa e San Gimignano ai Monti del Chianti e il Pratomagno fino ai Monti Amiata e Cetona.
“Il Museo Archeologico del Chianti”, spiega Marcello Bonechi, sindaco di Castellina in Chianti, “è stato rinnovato negli spazi e nelle teche che ospitano i numerosi reperti in arrivo da tutta l’area per valorizzare il patrimonio storico e culturale del Chianti e renderlo fruibile a tutti i visitatori. A questo si unisce anche una nuova illuminazione attenta al risparmio energetico. L’intervento di restyling ha permesso anche di dare una nuova sistemazione ai due reperti più importanti che identificano il Museo, il carro etrusco e la testa di leone rinvenuti nel Tumulo di Montecalvario, collocandoli all’interno del percorso espositivo e valorizzando la loro bellezza. Tutto questo è stato possibile grazie alle risorse europee ricevute attraverso il GAL Leader e alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, del direttore del Museo, Marco Firmati, del Gruppo Archeologico Salingolpe e della Fondazione Musei Senesi. A tutti loro va un sentito ringraziamento per il lavoro svolto”.
“Il nuovo percorso espositivo”, aggiunge Marco Firmati, direttore del Museo Archeologico del Chianti, “è stato pensato per offrire a tutti i visitatori la possibilità di compiere un viaggio nella storia più antica di questo territorio in maniera chiara e consapevole. Con questo obiettivo, abbiamo allestito nuove teche per dare respiro e visibilità ai materiali archeologici e abbiamo rinnovato l’illuminazione, l’apparato grafico e didascalico del Museo. Il risultato è un notevole miglioramento della visita in termini di accessibilità, comunicazione dei contenuti e fruizione complessiva dell’offerta culturale, che ruota attorno all’eccezionale reperto del carro etrusco risalente al VII-VI secolo a.C. e alla sua nuova collocazione, più protetta e capace di far rivivere al visitatore la storia dell’epoca”.
Il Museo Archeologico del Chianti è aperto tutti i giorni dal 1° marzo al 31 ottobre e nel periodo delle festività natalizie dalle ore 10 alle 18. Per informazioni, è possibile chiamare il numero 0577-742090 e inviare un’e-mail a info@museoarcheologicochianti.it. Il costo del biglietto è di 5 euro (intero) e 3 euro (ridotto) per ultra 65enni, studenti universitari e bambini 7-14 anni. Sono previste, inoltre, riduzioni per gruppi di 15 o più persone (2 euro) e per gli studenti delle scuole dell’obbligo (1 euro) e ingresso gratuito per bambini 0-6 anni, soggetti con disabilità certificata, guide turistiche con tesserino, titolari tessera ICOM, dipendenti MiC, accompagnatori di scolaresche e gruppi, alunni delle scuole di ogni ordine e grado dei Comuni del Chianti senese (Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Castelnuovo Berardenga) e di Monteriggioni, residenti nei Comuni del Chianti senese.